lunedì 2 novembre 2020

Toti e gli anziani

L'uscita di Toti relativa agli anziani che non sono indispensabili perché non funzionali alla produzione non mi ha scandalizzato né stupito, l'ho anzi trovata perfettamente coerente e in armonia con l'impostazione che abbiamo dato alla nostra società. Per citare un po' Galimberti, se si vive infatti in un contesto sociale dove non si sa più cosa è giusto e cosa è ingiusto, cosa è vero e cosa è falso, cosa è corretto e cosa sbagliato, cosa è morale e cosa immorale, ma si sa solo cosa è utile e l'uomo viene visto esclusivamente come produttore e consumatore, perché indignarsi quando qualcuno dice (pure se involontariamente, ché il politically correct non si tocca) le cose come stanno? 
La marea di indignati che si sono prontamente sollevati come un sol uomo, si sono mai dati un'occhiata intorno? Hanno mai guardato questa nostra società? Hanno una qualche pallida idea di come è organizzata e strutturata?

9 commenti:

  1. Gli anziani sono il nostro patrimonio di memoria storica e culturale. La loro esperienza di vita è la gavetta che oggi non ci è dato di fare e i loro consigli sono indispensabili per poter accedere a conoscenze che abbiamo perduto.
    Che c'è frega della produttività...

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  2. Hai c'entrato il punto. Ci viviamo dentro nella situazione buttata lì da Toti. E non solo per quanto riguarda gli anziani.

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    1. A scanso di equivoci, preciso che il post vuole essere una critica a questo tipo di società, non una condiscendenza.

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    2. Si è capito benissimo ;) Ma la condiscendenza a volte è forzata...

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  3. Una frase di Salvini collaterale all'intervento di Toti mi ha fatto incazzare di brutto. Accennando alla proposta di obbligare a stare in casa gli ultrasettantenni, ho letto che Salvini ha giustificato la proposta dicendo: "Lo faccio per il loro bene". Ecco, pensare che Salvini si permetta di dire che mi limita la libertà e che lui sa qual'è il mio bene, mi è sembrata una doppia offesa. Lui sa quale è il mio bene e io che ho 70 anni no? Ma mi faccia il piacere...

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    1. Salvini (ma non solo lui) non ha mai ragionato nell'intenzione di fare l'interesse o il bene della collettività, ma nell'interesse esclusivo del suo tornaconto politico. Come del resto fece, forse meglio di lui, il suo nume tutelare: Berlusconi.

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  4. ma in fondo Toti con la sua dichiarazione scomposta (e offensiva) ci ha fatto un gran favore a noi settantenni: dopo la risentita reazione di massa quale politico si azzarderà a proporre una misura così impopolare che pure era nell'aria?
    massimolegnani

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