domenica 15 novembre 2020

Carola Rackete

Ho ammirato e stimato Carola Rackete quando, due estati fa, disattendendo le direttive disumane del ministro della paura, entrò in porto a Lampedusa e fece sbarcare il suo carico umano salvato dal naufragio. Continuo ad ammirarla anche adesso, dopo che in Germania è stata fermata dalla polizia per aver manifestato in difesa di una foresta di alberi secolari, destinati ad essere abbattuti per fare posto al prolungamento di un'autostrada. Ammiro questa ragazza perché, in generale, il suo agire è improntato a degli ideali. Ideali che possono essere condivisibili o meno, questo è pacifico, ma comunque giusti, e in entrambi i casi improntati alla considerazione dell'uomo come fine e mai come mezzo, cosa che predicava già più di due secoli fa un certo Kant.

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