sabato 15 giugno 2019

Nei lager

Raccontano tutti gli stessi orrori. E ci sono i reportage, le inchieste che li documentano, anche se in televisione non li fanno vedere per non disturbare. Tutti sanno cosa succede nei lager libici, così come tutto il mondo sapeva cosa accadeva nei lager della Polonia occupata da Hitler. E quando qualche decina di questi poveretti riesce a scappare da quei lager, il ministro della paura ce li vuole riportare con la patetica scusa che lui non vuole essere complice degli scafisti.

Non so quanti ancora credano a questa stupidaggine criminale mascherata da opera nobile, immagino tanti, purtroppo. E credo anche che la motivazione principale che muove l'agire del ministro della paura sia proprio la paura. Credo che Salvini abbia paura di queste persone perché conscio che sono infinitamente più forti di lui. Lo vedete, no? Potrebbe mai un ministro in sovrappeso a forza di nutella affrontare deserti, legnate, lager, mare? No, non potrebbe farlo, come del resto ben pochi di noi potrebbero.

O forse tutto questo non c'entra niente e il ministro della paura fa tutto ciò che fa spinto semplicemente da calcoli elettorali, il che è più che plausibile dal momento che la sua unica stella polare è il consenso a tutti i costi.

Ci sono scioperi e manifestazioni nelle maggiori città perché migliaia di persone perdono il lavoro ogni giorno, ci sono vertenze aperte con Whirlpool, Mercatone, Ilva, tutti fascicoli che stanno sulla scrivania di un ministro dello sviluppo economico fantasma che ha come unico obiettivo quello di tenersi stretta in ogni modo quella poltrona, pena la caduta nell'oblio e il ritorno all'irrilevanza da cui proviene.

Siamo uno dei paesi più indebitati al mondo e con un elevato tasso di povertà, con crescita zero e con ogni ramo dell'attività sociale (scuola, sanità, giustizia, welfare) gravemente deficitario, e abbiamo permesso a uno zotico qualunque di farci credere che il problema maggiore che abbiamo sono i poveretti sui barconi. Non ce lo perdoneremo mai.

3 commenti:

  1. Credo invece che ce lo perdoneremo. Come ci abbiamo perdonato di essere stati fascisti. È visto l'elettorato liquido, sarà ancora più facie.

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  2. Credo, ahimè, che tu abbia ragione.

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  3. non esistono i lager libici. Esistono migliaia di persone, non necessariamente povere, che intendono mescolarsi a noi europei e meticciarsi per mettere in pericolo la purezza della razza bianca.
    Occorre evitare questo scempio e limitare lo sbarco di queste persone per preservarci puri nei secoli e fedeli al messaggio cristiano, della patria e del sangue

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