venerdì 4 gennaio 2019

Incoscienza



Una volta Berlusconi, citando un non meglio precisato studio, disse che la media intellettiva degli italiani è quella di un ragazzo di seconda media. Salvini, oggi, sa che questa cosa è vera e che la stima è probabilmente fin troppo ottimistica, ed è sostanzialmente su questo che ha costruito parte della sua fortuna politica. Per rendersene conto basta scorrere (per chi ha stomaco a sufficienza) una sua pagina social: foto mentre si ingozza di ogni possibile pietanza, foto con mucche, gatti e animali vari assortiti, dileggio degli avversari, richieste al suo elettorato adorante di continue conferme ("Voi che ne dite?", "Secondo voi sto facendo bene?", "Cari amici, se ci siete anche voi io non mollo" e via andare).

Lo stesso atteggiamento, la stessa tipologia comunicativa utilizzata dagli adolescenti, ma neanche dagli adolescenti: dai pre-adolescenti. Siamo più nella sfera dell'infanzia. Il problema, quello che preoccupa e che i suoi leoni da tastiera non capiscono, è che utilizzare questo linguaggio infantile, estremizzare questa frattura tra buonisti e cattivisti (odio questi due termini ma è per semplificare) è pericolosamente incosciente. La gestione dell'immigrazione è un problema serio, complesso, che ha, e avrà sempre di più, ricadute sulla nostra vita, sulla società. Un problema che è da criminali incoscienti affrontare con slogan stupidi e infantili, dati in pasto a un elettorato idrofobo in cerca solo di un nemico da odiare per rinfrancare e dare sollievo alle proprie miserie morali.

Un politico accorto, intelligente e lungimirante, esattamente tutto ciò che non è Salvini, dovrebbe procedere con estrema cautela, dovrebbe operare in modo da smussare le inevitabili differenze che ci sono tra ospiti e ospitanti. Il suo agire dovrebbe essere improntato alla tolleranza, alla esaltazione dell'alterità. Dipingere ventiquattrore su ventiquattro ogni straniero come un nemico da isolare, tenere lontano, imprigionare su una nave, non è nient'altro che un fenomenale moltiplicatore di odio, che va a insinuarsi in una società che già di per sé, per svariati motivi, non ultimo quello dell'economia costantemente in recessione, dell'avanzare della povertà e della mancanza cronica di lavoro, è sempre più incline all'odio, al disprezzo del diverso e all'egoismo.

Incoscienza e stupidità al potere: un mix pericolosissimo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

se è per questo hai mai sentito il Papa quando si rivolge ai fedeli?
parla come se si rivolgesse a dei bambini di 4 anni. Del resto il livello medio di un fedele è di circa 4 anni.

Adal

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