giovedì 22 agosto 2013

Il golpettino (fallito)

Dunque, ricapitoliamo. B. vorrebbe che il Pd lo salvasse, votasse cioè in giunta contro la sua decadenza da senatore. In più, lui vorrebbe garantirsi la ormai famosa agibilità politica, bypassando la benedetta legge Severino da lui stesso votata (qui ci sarebbe da ridere e da piangere allo stesso tempo, ma lasciamo stare).
Letta, poveraccio, ha provato ad alzare un po' la voce con l'amico di merende Alfano, farfugliando qualcosa tipo "non si baratta un governo con le beghe giudiziarie del tipo, e la legge deve essere uguale per tutti". Alfano, colto un po' alla sprovvista (la perspicacia e l'intuizione non sono mai stati il suo forte, d'altra parte basta guardarlo), sembra che un po' si sia risentito, anche se lo sguardo profondo e sveglio tradiva l'impressione che non avesse capito bene le parole di Letta - è probabile che ci stia rimuginando ancora su.
Poi il buon Letta è andato da Napolitano a riferire gli esiti del colloquio (attendiamo da quest'ultimo il monito alla responsabilità n. 4563, che dovrebbe essere diramato a breve, probabilmente entro stasera). Adesso per il Pd si fa gnara. Se infatti vota per cacciare dal senato il delinquente, il governo cade, se invece lo salva, probabilmente alle prossime elezioni prenderà solo i voti di Letta, Epifani e Franceschini.
Nel frattempo il catramato, dal suo bunker-villa arcoriano, ha dichiarato che siamo agli atti finali della famosa "guerra dei vent'anni", ossia quella intrapresa dai magistrati comunisti per scalzarlo definitivamente dalla politica. Non so di preciso cosa sia questa guerra dei vent'anni (le mie reminescenze scolastiche si fermano alla guerra dei trent'anni, ma credo sia un'altra cosa), e non si capisce dove siano questi magistrati comunisti che mirano a prendere il potere - non mi risulta che la magistratura si sia mai candidata alle elezioni politiche. In più, e questa è storia, se si vanno a vedere i risultati delle elezioni politiche degli ultimi 20 anni, si vede chiaramente che c'è sempre stata una certa alternanza: alcune volte ha vinto il cdx, altre il csx, a seconda di come alla gente girava di votare.
Quindi, o questi magistrati comunisti sono talmente inetti da non riuscire a mettere in piedi neppure un piccolo golpettino, oppure il golpe è solo nella fantasia malata del catramato. Ovviamente è buona la seconda.

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