domenica 27 gennaio 2008

Prospettive politiche

Prodi ha chiuso. "Adesso farò il nonno!", risponde a chi gli prospetta un eventuale coinvolgimento in qualsiasi progetto politico futuro. I temi e gli argomenti con cui siamo bombardati - in questi giorni post debacle governativa - dai mess media, si indirizzano sostanzialmente in due direzioni: cosa hanno prodotto di buono o di cattivo i 20 mesi sotto l'egida del professore e cosa succederà adesso.

Sul cosa hanno prodotto questi 20 mesi ognuno avrà una sua idea: per qualcuno quel poco che è stato fatto sarà buono, per qualcun altro no (ovviamente questo tipo di analisi andrebbe valutata distaccandosi da tutto ciò che è "bene comunque" o "male comunque" tanto caro a chi equipara il tifo politico a quello calcistico).

Di sicuro ci sono i fatti: questo esecutivo si scioglie con un ministro della giustizia pluriindagato e la moglie arrestata, che a essere maliziosi si potrebbe anche pensare che abbia fatto cadere il governo per rappresaglia; si scioglie con la questione irrisolta, e apparentemente irrisolvibile, dell'immondizia che devasta la Campania e con lei l'immagine del nostro paese in tutto il pianeta, ammesso che sia rimasto qualcosa di buono di questa immagine; si scioglie con il fantomatico (e mancato) riordino dei conti pubblici tanto strombazzato in campagna elettorale; un riordino il cui tentativo di essere perseguito è passato attraverso un innalzamento della pressione fiscale forse senza eguali nella storia della Repubblica (dal 40,5% nel 2005 al 43 e passa percento attuale).

E poi le cosiddette "emergenze", quelle che non sono prerogativa esclusiva di questo governo ma sono onnipresenti quale che sia il colore dell'esecutivo che prende il potere: l'emergenza giustizia, i cui casi emblematici sono i Forleo e De Magistris. A questa emergenza andrebbero ascritte, a mio avviso, le parole dell'ex guardasigilli una volta venuto a conoscenza di essere indagato: "...Fidatevi della magistratura, quella seria, ma non fidatevi di gip particolari..." (probabilmente quelli che hanno la brutta abitudine di indagare i politici).

E poi a seguire tutte le altre emergenze, mai risolte proprio perché manca la volontà e perché si è preferito dare la precedenza ad altre presunte priorità (tutto il tempo perso dietro al PD non poteva essere utilizzato in maniera migliore? magari per fare una delle riforme tanto strombazzate e mai attuate?): clandestini, carovita, petrolio, criminalità, solo per citare le prime che mi vengono in mente.

A mio avviso - e non solo mio, a giudicare da quello che si legge in giro - l'errore più grande che ha fatto Prodi è stato quello di aver voluto mandare avanti a tutti i costi un governo di minoranza, e di essersi fatto in quattro per tentare di tenere insieme anime e posizioni che per loro natura non potevano essere tenute insieme (così, a memoria, mi pare che lo spettacolo dei ministri che scendono in piazza a manifestare contro l'esecutivo di cui fanno parte ce l'abbia offerto solo questo governo). Un governo che nei fatti ha sostanzialmente portato avanti la politica di quello precedente, senza niente di veramente concreto e innovativo e soprattutto non rispecchiando in nessun modo i valori e le idee a cui si dovrebbe richiamare una coalizione che guarda a sinistra.

Ma tutto questo, comunque, ormai non conta più. E' un capitolo chiuso. Quello che conta è cosa ci aspetta adesso. Se, come me, siete tra quelli che non sono scappati dall'Italia quando ne avevano la possibilità, si affaccia l'ingrato compito di dover scegliere da chi essere governati. E le prospettive (almeno per me) non sono piacevoli.

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