martedì 5 giugno 2007

Post cattivi

Voglio aprire una nuova categoria di post, quella dei cattivi. Quella dei post scritti quando ti girano le balle (anche se mi pare di averne già scritto qualcuno così, ma ormai ne ho scritti talmente tanti che potrei anche sbagliarmi). Perché oggi è una di quelle giornate che girano, eccome se girano; una giornata che è iniziata male e probabilmente finirà peggio. Niente di irreparabile, si intende, ma avete presente quando vi fate i vostri bei programmini: oggi pomeriggio devo fare questo, questo e questo e poi quello che doveva essere un innocuo pisolino pomeridiano si trasforma in una mega ronfata che quando ti svegli non c'è più tempo di fare un cazzo?

Oggi è andata così. E adesso sono qui a sfogarmi davanti al monitor e a maledire 'sto cazzo di mestiere (mmh, due parolacce in due paragrafi: la vedo brutta) che mi trascino dietro ormai da 20 anni e che mi porta via parecchie ore della notte. Quando sento gente che lavora in ufficio - e che inizia a lavorare alle 8 di mattina - lamentarsi, li prenderei tutti a calci nel sedere. Ma poi penso che in fondo sono un cretino: sto qua a lamentarmi per queste stronzate quando sento in lontananza le campane della chiesa che suonano a morto. E allora quello, poveraccio, cosa deve dire?

E vabbé. Accendo il pc, dò un'occhiata a quello che è successo oggi nel mondo e mi viene voglia di spegnere.

Leggo che a Mike Bongiorno gli è stata data la tanto agognata laurea honoris causa in scienza della comunicazione. Finalmente! Ma vi ricordate quanto ha rotto le palle ultimamente con questa storia? Su ogni santo canale e su ogni giornale a elemosinare un pezzo di carta che nel suo caso ha lo stesso valore della carta da cesso. Sembrava quei bambini capricciosi e viziati che frignano nei centri commerciali. Una laurea in scienza della comunicazione a uno che i congiuntivi non sa neanche dove stanno di casa e che è diventato famoso per le sue papere (per la stragrande maggioranza non dovute a lapsus ma a abissale ignoranza) e i prosciutti che ha venduto. E allora la voglio anch'io! Anzi no, se la tengano. La diano a chi se la merita, piuttosto (Fiorello).

Il Corriere invece ci delizia raccontandoci la mega trombata liberatoria che si sono fatti Corona e la Moric, la prima dopo il carcere. Con lui che dice di essere diventato il leader dei detenuti, definendosi pure un "tamarro" (dal Garzanti: tamarro: "zoticone", "cafone". Contento lui...).

Bush arriva in Italia, dove incontrerà tra gli altri l'"amico Silvio". Massì, che lo incontri pure, e poi se lo porti via sul suo elicottero, magari insieme a Putin e alle porcate in cui c'è il suo zampino da quando manda avanti la Russia (vedi Litvinienko e la Politkovskaja). Poi se la prende con la Cina, rea di violare sistematicamente i diritti umani. Buona questa: il presidente di una paese che ha una delle polizie più crudeli del mondo, che non esita (quando non è inquadrata da qualche telecamera) a pestare a sangue la gente senza motivo. Il presidente di un paese in cui ci sono ancora processi sommari, la pena di morte e Guantanamo va a lamentarsi con la Cina perché non rispetta i diritti umani. Boh...

Voglio scrivere anche un post speciale, anzi un post su Roberto Speciale, il generale della finanza cacciato senza motivo dal governo, che ha rifiutato l'incarico "riparatore" alla corte dei conti per non svendere la sua dignità "per un piatto di lenticchie". Non so come questa storia andrà a finire, né chi fra Visco e l'alto ufficiale della finanza racconti balle, ma una cosa è certa: il comportamento tenuto dal generale è stato a mio parere ineccepibile, costante fino alla fine. Uno dei rari casi in cui l'orgoglio personale, l'onore, lo spirito di servizio e il rispetto per la carica e la missione prevalgono su tutto, anche su un comodo e lusinghiero posto alla corte dei conti. Un comportamento che dovrebbe essere di esempio a quella mandria scalcinata di caproni senza onore che siedono in parlamento, e che spero serva a far venire alla luce nella sua interezza una delle tante porcate di cui si macchiano i suddetti caproni spesso alle nostre spalle.

Ecco perché mi viene voglia di spegnere il pc: per non leggere tutte queste cose. Poi però capito sul blog di Romina che casualmente scrive un post in cui riporta un bellissimo articolo di Massimo Fini. Un articolo condivisibile dalla prima parola all'ultima.

E allora forse vale la pena tenere acceso ancora un pò il pc.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un post da incorniciare

Franco

Anonimo ha detto...

Sono contenta che ti sia piaciuto l'articolo di Massimo Fini, perché in generale ci sono alcuni pregiudizi nei suoi confronti, a causa del fatto che non poche persone lo etichettano come "uomo di destra" (sai com'è, le solite definizioni inutili). A causa delle etichette talvolta non ci si sofferma sui contenuti, che in realtà sono gli unici a contare.
Secondo me offre interessanti spunti di riflessione, perché non è un giornalista banale.

Andrea Sacchini ha detto...

Guarda, non mi sono mai posto il problema di etichettare politicamente Fini. A me è sempre piaciuto e piace per il suo modo di scrivere perchè, come dici giustamente tu, non è mai banale.

Oltretutto lo leggo quasi giornalmente perché tiene una rubrica fissa su Il Resto del Carlino, quotidiano molto diffuso qui nella mia zona.

Ciao.

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