La Guerra Fredda è finita ormai da tempo. Il famoso conflitto non bellico che ha visto contrapposti per un quarantennio i due super blocchi (Stati Uniti e alleati della Nato da una parte e Unione Sovietica e alleati del Patto di Varsavia dall'altra) sono ormai un lontano ricordo. E, col passare del tempo, vengono alla luce con una certa frequenza fatti e storie che riferiscono episodi curiosi (in questo caso pure un pelino inquietanti) relativi ai metodi con cui questo conflitto è stato condotto.
Uno dei metodi più utilizzati da entrambi i blocchi per tentare di carpire informazioni sensibili riguardo all'attività militare e non solo del nemico, era lo spionaggio. Sostanzialmente la Guerra Fredda fu infatti combattuta a colpi di infiltrati, agenti segreti, CIA, KGB, spionaggio, contro spionaggio, ecc. Per questo scopo, però, non vennero utilizzati solo i normali agenti segreti con sembianze umane, ma anche i gatti. Proprio così. Il Telegraph racconta, in questo articolo pubblicato nel 2001, che negli anni '60 la CIA predispose alcuni di questi animali affinché fossero in grado di carpire i segreti del Cremlino.
L'operazione prese il nome di "Acoustic Kitty". Alcuni gatti vennero aperti e modificati chirurgicamente per permettere il posizionamento al loro interno delle batterie e dei vari micro componenti (la coda fu utilizzata come antenna) che li avrebbero trasformati in vere e proprie stazioni di ascolto ambulanti. L'idea (a mio parere cretina) era quella di far circolare questi animali in prossimità del Cremlino per poter captare informazioni utili.
La trovata non ebbe molto successo. Victor Marchetti, un ex ufficiale della CIA coinvolto nel progetto, racconta infatti - sempre nell'articolo del Telegraph - che i gatti così modificati erano orribili e mostruosi (ma va?) e che il primo di questi fu investito e ucciso in "missione" da un taxi, mandando a monte il progetto costato allora circa 10 milioni di $. A parte questo episodio venuto alla luce, gran parte della documentazione relativa all'operazione è ancora censurata e custodita negli archivi segreti ella CIA, la quale, per questioni di "imbarazzo" è piuttosto restìa a rendere pubblico il documento nella sua interezza.
Le considerazioni che si potrebbero fare in proposito sono molte. Non so voi, ma io, personalmente, i vari marchingegni elettronici invece di metterli nei gatti li avrei messi negli agenti segreti, e magari uno proprio dentro al padre di questa genialata.
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Non ero a conoscenza di questo fatto. E' davvero terribile, poveri gatti!
RispondiEliminaDel resto è la prova di quello che siamo in grado di fare noi "esseri umani" quando ci mettiamo d'impegno.
Già, dimmelo a me che sono gattofilo...
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