domenica 3 giugno 2007

Davide e Golia

Mi ha ricordato un pò il racconto biblico di Davide e Golia quello che è successo oggi all'auditorium Santa Chiara di Trento. E non mi riferisco agli striscioni e alla contestazione a Prodi (non sono ormai neanche più una novità), quanto a quello che è successo quando la contestazione è terminata: la salita sul palco di Cinzia Bottene, rappresentante del movimento che si batte contro l'allargamento della base americana a Vicenza.

La ragazza, nel minuto di tempo concessole per parlare, ha fatto in tempo a dire pochissime cose, ma profondamente vere. Le cose che qualsiasi persona scontenta di quello che sta accadendo in Italia direbbe al premier, o a chi per lui, se lo incontrasse per strada. Riporto alcune frasi del suo intervento prese dall'articolo del Corriere (il video è qui):

"È una vergogna che la città di Vicenza - ha detto la portavoce dei «No-base» - non venga difesa dal proprio governo. Non ci è stato concesso neppure di esprimere il nostro parere con un referendum. Ci stanno trattando in maniera ignobile. Mi sono sentita tradita - ha detto poi la donna rivolgendosi a Prodi - Presidente, l'ho votata sulla base del programma che parlava di riduzione degli impegni militari e di democrazia partecipativa."


Il senso del discorso è chiaro. La ragazza lamenta - a mio parere giustamente - il fatto che sia stato avallato dal governo il progetto di allargamento della base militare americana senza, non dico avere il benestare, ma almeno il parere di chi in quella zona ci vive.

Purtroppo sta diventando prassi piuttosto comune (e pericolosa) quella di prendere decisioni importanti che coinvolgono ampie fasce di popolazione senza interpellare i diretti interessati. E' un pò quello che sta accadendo in Val di Susa con la Tav. Ricordate quando sempre Prodi, a febbraio dell'anno scorso, diceva - riferendosi alle manifestazioni dei comitati
che si battevano contro l'alta velocità - "E' inutile, la Tav si farà!", in barba alle proteste di qualche centinaio di migliaia di persone. Stessa frase che diceva Lunardi quand'era Ministro delle infrastruttre del governo Berlusconi.

Purtroppo i nostri politici non sono abituati a parlare con la gente. Parlano tra di loro, si consultano nei loro stanzoni luccicanti e sfarzosi completamente ignari di quello che succede di sotto in strada. Ma la strada non dimentica, specialmente quando è ora di andare a votare.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

riguardo alla tav, visto che io arrivo più o meno da quella zona: andavo ancora al liceo (e dato che ho uno o due anni meno di te, sono ormai un po' di anni...) e già si discuteva della tav e se ne parlava con le autorità locali, e infatti... anche se non è un punto su cui si insiste molto, l'attuale tanto contestato tracciato è quello scelto dalle autorità locali... e non è stato imposto dall'alto... e il bel risultato è che la tav tra Torino e Lione non si farà (per quel che mi riguarda purtroppo) perché purtroppo le autorità locali non vogliono il dialogo, ma solo il diritto di veto... e a dire il vero nel caso di Vicenza non sono neppure le autorità locali (hai presente chi ha vinto le elezioni pochi giorni fa?) ma piccole minoranze

Michela ha detto...

Ero indecisa se mettere questo link qua o nel post della SIAE, ma poi ho preferito qua, perchè ciò che mi ha colpito di più è stata l'ultima frase, quando il personaggio parla della "conoscenza".

Questa parola mi porta alla mente direttamente lo splendido articolo del Prof. Renzo Davoli, e mi sono chiesta se i nostri Governanti, oltre a non parlare con la gente comune, almeno si confrontano con gli esperti di un determinato settore, prima di prendere le loro decisioni.

Beh, spero di aver frainteso.
Ciao
Michela

Andrea Sacchini ha detto...

@ stefano: mah, guarda, io non so se si siano messi d'accordo sul tracciato recentemente. So che fino a circa un annetto fa la Tav era fortemente ostacolata dai rappresentanti locali dei residenti della vallata (ecco il motivo per cui Prodi ha detto le parole che ho linkato nel post).

In ogni caso non entro nel merito della questione Tav sì o Tav no, per il semplice fatto che non sono della zona, non la conosco, e per poter dare una mia valutazione in merito dovrei mettermi a studiare le ragioni dei sì e dei no.

Quello che mi premeva sottolineare nel post era il fatto che spesso i governanti prendono decisioni fregandosene dell'opinione delle persone.

@ Michela: sai cosa ti dico? Prodi ha ragione. Per il semplice fatto che per come è impostata tutta la normativa attuale sulla questione del copyright e della tutela del diritto d'autore, il suo ragionamento non fa una grinza.

E' la legge che va cambiata.

Ciao ragazzi.

Anonimo ha detto...

non si sono messi d'accordo recentemente... è storia ormai di una decina d'anni fa: il primo progetto era per la linea tav in superficie, poi le autorità locali hanno contestato questo primo progetto e _chiesto_ il percorso tutto o quasi in galleria... per poi iniziare a contestarlo e lamentare il fatto che fosse una scelta imposta non appena il percorso in galleria è stato approvato...

Andrea Sacchini ha detto...

> non si sono messi d'accordo recentemente...

Come ti dicevo, non conosco nei particolari la situazione, ma da quanto si legge su alcuni siti non sembra che siano proprio d'accordo.

Leggo, ad esempio, su notavtorino.org:

"Una delle regole UE è dunque che il progetto prescelto sia condiviso dal territorio, e questa condizione è ben lungi dall'essere raggiungibile.
Che importa? Anche se nella realtà la determinazione dell'opposizione all'opera è praticamente immutata nella popolazione rispetto a Dicembre 2005, da qualche tempo i media hanno iniziato a dire che il consenso sta crescendo.
In questa campagna l'attore protagonista è lui, Mario Virano, Commissario Governativo Straordinario per la Torino-Lione nonché Presidente dell'Osservatorio Tecnico.
Giornali e TV semplicemente lo assecondano: oscurando sempre più spesso le manifestazioni NO-TAV (che continuano), supportano un'operazione di rimozione della realtà e la sua sostituzione con l'immagine virtuale di un movimento che dopo tanti anni si ricrede.
Ma non sarà che anche queste bugie avranno le gambe corte?"
(fonte).

Come ti dicevo, non ho elementi per giudicare la bontà o meno del progetto, ma non mi pare che siano molto d'accordo, né sull'opportunità o meno di farla, né sull'eventuale tracciato.

schrodcat ha detto...

Io mi sento un po' diviso su queste faccende. Da un lato non condivido l'atteggiamento di un governante che dicesse: si fa come dico io e non si discute. Dall'altro non mi pare nemmeno giusto il dire del cittadino: ovunque ma non qui da me, e basta!

Se esistono le realtà locali che vanno rispettate, esistono anche i diritti della collettività. Allora a me può non andar bene che gli aerei mi passino sopra la testa, che un centro commerciale enorme venga costruito vicino casa mia con caos annesso, che la nuova bretella autostradale mi venga costruita a qualche centinaio di metri dalla mia casa di villeggiatura. Come concilio però poi questo col fatto che quando mi serve mi imbarco sull'aereo dall'aeroporto più vicino o dove i voli sono più convenienti? O mi butto dentro ad un centro commerciale a fare spese per evitare di girovagare per ore in città? O mi incalo sull'autostrada un fine settimana sì e uno no per andarmi a rilassare fuori città? Non passo lo stesso sopra le testa di qualche mio connazionale, non pargheggio vicino casa di un altro, non sfreccio in macchina a centotrenta a pochi metri da casa di qualcuno?

E ancora: dove saremmo noi italiani adesso se al tempo della costruzione dell'autostrada del Sole i vari paesini d'Italia, oggi lambiti da essa, avessero usato tutti il metodo anti-Tav? Ci lamentiamo di non arrivare a fine mese, ma dove sarebbe ora la nostra economia se le nostre reti autostradale e ferroriviaria fossero ancora peggio di quel che sono?

Allora, d'accordo sul discutere e concordare sul dove e sul come. Ma da qui a proporre veti del tipo: la Tav non si fa e basta, ce ne passa. E perché non in Val di Susa, ma a Canicattì dove (mettiamo) ho casa io deve andarmi bene? Perché devo sacrificarmi solo io per la comodità degli altri?

Io non sono contro i comitati che possono avere le loro buone ragioni, ed in questo caso i governanti sbagliano a non voler ascoltare e mediare. Ma ho sentito tantissimi dire: la Tav non va fatta e basta. E allora non ci sto più, perché se passa questo principio allora hanno diritto a dire no tutti, anzi vanno smantellate le ferrovie e strade che ci sono già, se come cittadini siamo davvero tutti uguali. Tanto vale allora tornare a vivere nelle capanne per coerenza, senza elettricità, e non se ne parla più. E tutti siamo felici e contenti.

schrodcat ha detto...

Scusate, volevo dire "incanalo" e non "incalo"...
...

Andrea Sacchini ha detto...

Secondo me il nocciolo di tutta la questione è se la Tav serve oppure no. Il paragone con l'autostrada del sole - sempre secondo me - non è proponibile, in quanto quest'opera fu realizzata ex novo. Per la Tav non è così: esiste già la linea ferroviaria del Frejus che, come è dimostrato dai tantissimi documenti reperibili in rete, è ampiamente sotto utilizzata (cito questa fonte tra le tante che ho trovato).

Perché dunque non si prende in considerazione l'idea di potenziare e rendere competitivo qualcosa che esiste già invece di buttarsi a capofitto in un'opera la cui realizzazione richiederà circa 20 anni con tutti i problemi annessi alla sua realizzazione?

Nessuno vuole fermare il progresso: semplicemente si tratta di valutare se l'avanzata dello stesso sui può ottenere con metodi meno invasivi.

Questa cosa mi ricorda un pò la questione di cui tanto si è parlato del ponte sullo stretto. Un progetto sicuramente di indubbia utilità, ma ha senso costruire un'opera del genere quando sulla linea ferroviaria che dovrebbe essere unita dal ponte i treni deragliano per la linea fatiscente?

Quindi non è questione di dire no sempre e comunque, ma di valutare se il rapporto benefici/costi di queste opere sono proponibili.

Anonimo ha detto...

ciao, forse non mi sono spiegato: non sto dicendo che la gente della val Susa sia d'accordo con la tav, non lo sono nemmeno un po'. Sto invece sostenendo che quello che contestano non è stato imposto dall'alto, ma deciso in accordo con le autorità locali

Andrea Sacchini ha detto...

Ah, ok, avevo frainteso.

Ciao.

schrodcat ha detto...

Sicuramente risulta di cruciale importanza stabilire se la Tav sia utile oppure no. Infatti è auspicabile che gli studi siano stati fatti, siano stati neutrali (e senza condizionamenti!) e che giungano a conclusioni e previsioni corrette. Al tempo stesso non troverei nemmeno corretto selezionare arbitrariamente solo alcuni pareri specifici, eventualmente di minoranza, per il solo motivo che dicono quello che a uno sta bene per sostenere la propria tesi. Ma in generale sì, tanto per gli abitanti del posto quanto per tutti i cittadini che pagheranno di tasca propria risulta necessaria la garanzia che l'opera sarà utile.

Il ponte sullo Stretto lo trovo un paragone un po' difficoltoso, perché quella sarebbe un'opera mastodontica e unica al mondo, un caso speciale e diverso da tutti. Se anche avesse senso costruirirlo, e non è detto, non avrebbe comunque senso cosrtruirlo senza l'edificazione contemporanea di almeno una grande arteria veloce che sia prevista nello stesso progetto, non in un futuro imprecisato. Al che i costi sarebbero spaventosi. Ma esso è un caso unico al mondo, e non credo che possa fare testo come metro di paragone per tutte le altre opere.

In generale però non concordo col punto di vista: prima si ammoderna il resto e poi si fa la grande opera. Razionalmente sembrerebbe non fare una piega, ma l'esperienza umana (e nostrana) ha dimostrato spesso il contrario. Sono le grandi opere a stimolare poi i successivi sviluppi attorno ad esse, spesso e volentieri. Potrei proporre questo principio logico alternativo: a cosa serve che io costruisca un veloce collegamento su un percorso secondario, se poi tanto quando mi devo collegare all'arteria principale mi inchiodo?

La storia italiana inoltre dice anche questo: che tantissimi erano fermamente contrari all'autostrada del Sole. Il progetto fu fortemente criticato e osteggiato (a cosa serve, costa troppo, rovina il paesaggio, non la userà nessuno). Inoltre esistevano strade consolari e al tempo il traffico era relativamente modesto su queste. Invece essa è stata costruita ed in seguito è stata proprio questa a trascinare lo sviluppo di autostrade intorno a sé (purtroppo solo al centro nord). Senza l'autostrada del Sole probabilmente ora avremmo non più della metà delle altre autostrade.

Nel momento in cui si ha a disposizione una grossa ed efficiente artreria primaria, allora ha anche più senso collegarsi ad essa da ogni dove (il gioco vale la cendela). In assenza di essa, non sempre ma spesso, tutto o quasi rimane bloccato; e soprattutto si procede a spizzichi e bocconi, senza una logica viaria e creando una rete irrazionale.

Andrea Sacchini ha detto...

> Al tempo stesso non troverei nemmeno corretto selezionare arbitrariamente solo alcuni pareri specifici, eventualmente di minoranza, per il solo motivo che dicono quello che a uno sta bene per sostenere la propria tesi.

Guarda, Schrodcat, io non ho riportato pareri specifici arbitrariamente, ho semplicemente riportato quello che ho trovato. Se giri un pò in rete ti accorgerai che è estremamente difficile (almeno per me è stato così) riportare fonti che spieghino in modo esauriente, dati alla mano, perché è utile fare la Tav. Tutto qua: di documentazione che spiega dettagliatamente con dati e cifre l'inutilità di quest'opera se ne trova a bizzeffe, di documentazione che spieghi altrettanto dettagliatamente perché è utile io non ne ho trovata. Altrimenti non avrei avuto nessun problema a linkarla.

> In generale però non concordo col punto di vista: prima si ammoderna il resto e poi si fa la grande opera.

Neanch'io concordo con l'ipotesi inversa. La cronaca ha spesso riportato notizie di treni deragliati perché sulla linea mancano i bulloni che tengono fermi i binari sulle traversine. L'ammodernamento della linea, secondo me, non è una cosa che si può fare in seguito, va fatta prima. Ti faccio un esempio terra terra: se io mi indebito per comprare una macchina nuova, bella e magari costosa, e a casa ho un garage fatiscente con le travi fradice e il tetto che sta per crollare, non compro la macchina e poi più tardi provvedo ad aggiustare il garage. Prima cercherò di mettere in sicurezza il tutto affinché una volta che ho portato a casa la mia bella macchina nuova fiammante non mi ci crolli sopra il tetto.

schrodcat ha detto...

Meglio evitare fraintendimenti. Sul primo punto cui hai risposto, non mi riferivo a te, né necessariamente ai cittadini che si interessano della faccenda Tav e riportanto alcuni dati. Enunciavo un principio generale, come un principio generale è anche che gli studi istituzionali debbano essere neutrali. Nel caso della Tav, non ho fatto studi abbastanza completi per avere un'opinione personale ben precisa e quindi non me la sento di prendere una posizione netta. Stavo solo mettendo in guardia, in un verso come in un altro.

Da persona scettica comunque nemmeno mi fido ciecamente di chi spiega sui propri siti alcuni dati, e quando noto certe stranezze allora mi vengono i dubbi. Un esempio: in quel sito vengono riportati i dati di Federtrasporti (mi pare che ci chiami così) relativi al 2002 (primo semestre!) per dimostrare la netta flessione dei transiti e dei carichi di transito, per smentgire chi dice che nei decenni prossimi essi cresceranno. Ebbene, mi sono andato a leggere dalla fonte i dati di alcuni anni diversi, e guardacaso il 2002 è stato il peggiore degli ultimi decenni. Allora se anche il curatore del sito avesse ragione, al contempo anch'egli non mi sta mostrando i dati in maniera scientifica e neutrale.

Vorrei anche ricordare: primo, che le tendenze vanno calcolate sui decenni, non sui semestri, sui quali vi è una inevitabile e contingente flessione statistica. Secondo, il 2002 è stato l'anno più nero per l'economia europea, con crescita praticamente nulla se non in recesso.

Allora secondo questa logica: primo, gli albergatori dovrebbero chiudere per correre ai ripari. Secondo, se sto costruendo un albergo nuovo mi dovrei fermare immediatamente. Perché? Perché qualcuno mi fa notare che i dati sul turismo del primo semestre del 2002 dimostrano chiarammente che il turismo è e sarà in flessione nei prossimi decenni, ed allora è sciocco investire.

Detto ciò, concordo che non è semplice trovare notizie sui pro, la qual cosa anch'essa può rendere sospettosi. A questo proposito però posso dire che molte informazioni sono da fonti istituzionali, e per esempio i porgrammi quadro europei sono pieni di studi e proposte accurati (anche se quasi impossibile da scovare).

Una piccola battuta però la farei: che se uno si basasse su informazioni linkate e postate in rete, allora l'undici settembre sarebbe opera degli americani. Provate infatti a trovare notizie in rete su come fu progettato l'attacco nei dettagli, partendo dal presupposto che siano stati i terroristi. Come si siano organizzati nessuno lo sa né è possibile scoprirlo dai siti della rete, ma al contempo è strapieno di spiegazioni dettagliatissime su come si sarebbero organizzati gli americani per farlo. Questo dimostra che sono stati loro? Non esattamente (seppur chi lo sa dove sta la verità).

Lo so calza poco, ma è un esempio un po' per assurdo.

schrodcat ha detto...

Sulla seconda risposta. Concordo che l'ammodernamento sia imprescindibile, accanto allo sviluppo. In una situazione ideale le due cose dovrebbero andare di pari passo, e mai poste in competizione.

Tuttavia, tuttavia, se lo sviluppo può talvolta trascinare con sé un ammodernamento, il vicenersa è più difficile che accada. E parlo di esperienza pratica vissuta, non di teoria astratta o di quel che farei io a casa mia. Questo lo sa bene per esempio chi ha una casetta vicino ad un paesino e da una vita nessuno si è preso mai la briga di togliere dal dissesto la stradina limitrofa (nonostante le sue richieste avrebbero tutte le ragioni). Poi d'un tratto costruiscono una strada statale nuova e bella che attraversa il paese, ed ecco che come per magia anche le stradine intorno vengono poi risistemate (perché più gente gira, fa deviazioni di percorso, si costruisce casa in zona).

Non a caso il dissesto sta sempre insieme al dissesto, come al sud Italia, dove sono fatiscienti tanto le autostrade quanto (ancor di più) le strade statali. Mentre al nord ci sono belle autostrade e anche strade statali decenti.

Ripeto, le due cose dovvrebbero sempre andare insieme, se possibile. Ma lo sviluppo non dovrebbe mai essere visto come un nemico dell'ammodernamento generale, quanto un alleato, uno stimolo, una nuova occasione.

Sui bulloni delle rotaie, concordo in pieno (comunque non è ammissible arrivare a tal punto di decadenza senza intervenire). E penso che la vergogna sia anche arrivare a quel punto, quando invece dei piccoli ritocchi periodici e poco onerosi eviterebbero che si giunga a tanto.

Andrea Sacchini ha detto...

> A questo proposito però posso dire che molte informazioni sono da fonti istituzionali, e per esempio i porgrammi quadro europei sono pieni di studi e proposte accurati (anche se quasi impossibile da scovare).

Secondo me questa cosa deve un pò fare pensare. Cioè, voglio dire, se si fanno in quattro i sostenitori dell'inutilità del progetto per mettere a disposizione dati e cifre, a maggior ragione non dovrebbero farlo le fonti istituzionali piene di studi e proposte accurate? Perché è così difficile reperire questa documentazione? Se i sostenitori del progetto non hanno nulla da temere o da nascondere, perché non mettere tutto alla luce del sole?

Ho però l'impressione che ci stiamo entrambi addentrando nell'argomento senza particolare e approfondita cognizione di causa. Bisognerebbe a questo punto, per fare una cosa fatta bene, dedicare del tempo a documentarsi in modo approfondito sull'argomento. Ma la mia intenzione originale non era quella di dare vita a una discussione tav sì o no, ma solo evidenziare l'atteggiamento arrogante di alcuni politici.

Quindi per il momento mi fermo qui. Eventualmente riprenderò l'argomento in futuro (tempo permettendo).

Anonimo ha detto...

ancora sulla tav: un punto di partenza per trovare dati a favore può essere:
www.regione.piemonte.it/torinolione/index.htm
in realtà dati a favore se ne trovano, ma quelli contro sono più "fighi" e monopolizzano la prima pagina di google.
Il principale motivo a favore della tav è che senza il treno nei trasporti a media-lunga distanza è finito, il motivo per cui la linea "storica" in val Susa è sottoutilizzata non è la mancanza di lavori, sostanzialmente cosmetici, di ammodernamento, ma che soffre la concorrenza dell'aereo, ma un collegamento alta velocità cambierebbe le cose, come è ampiamente mostrato _dovunque_ sia arrivato un collegamento tav, come ad esempio a Marsiglia, dove prima 2 su 3 usavano l'aereo per andare a Parigi e adesso 2 su 3 usano il treno:
http://fr.wikipedia.org/wiki/LGV_Méditerranée
Quindi più tav significa meno gas serra... ma purtroppo l'effetto serra di fatto serve solo come pretesto per fare gli antiamerikani, la val Susa non serve per parlare male di Bush e allora... chissenefrega del global warming :-(

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie Stefano per aver messo un link che mostra le motivazioni pro tav. Purtroppo, come ho già detto, io non l'ho fatto solamente perché non sono riuscito a trovare le parole chiave che mi mostrassero questo tipo di risultato.

Adesso, almeno, chi vuole può confrontare in modo un pò più equilibrato le ragioni dei sì e dei no.

La querela

Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in ...