sabato 22 marzo 2025

Maestre su OnlyFans

La vicenda della maestra di Treviso sospesa dall'insegnamento per i suoi scatti su OnlyFans temo sia un pochino più complessa del semplice ha sbagliato o non ha sbagliato tipico delle riduzioni di complessità delle discussioni sui social. Lo è per il numero di implicazioni che la vicenda genera e che non si possono certo sviscerare integralmente in un post su un blog. Mi limito quindi a un paio di considerazioni.

Innanzitutto credo che sia privo di valore l'assunto secondo cui siccome gli insegnanti sono pagati poco è giusto che arrotondino come meglio credono, ed è un argomento privo di valore perché a questo punto chi vieterebbe a un insegnante poco remunerato di arrotondare mettendosi a commettere furti? Il fatto che ha uno stipendio basso sarebbe una giustificazione? Non mi sembra. 

In secondo luogo credo che spesso si dimentichi che l'insegnante non è un mestiere come potrebbero esserlo il medico o l'ingegnere o l'operaio, ma è un mestiere intrinsecamente e inscindibilmente connesso a una funzione educativa e credo sia difficile asserire che c'è compatibilità tra la suddetta funzione e lo sfoggio su un sito pubblico delle proprie nudità.

Guardate, io non sono mai stato né moralista né tanto meno bacchettone, anzi mi ritengo fondamentalmente un libertario, e gli assidui lettori di questo blog lo sanno fin troppo bene, ma credo che l'insegnante in questione abbia sbagliato. Un conto sarebbe se il profilo dell'insegnante fosse privato e accessibile a un numero ristretto e selezionato di utenti, ma mi risulta che il suo profilo su OnlyFans sia pubblico e accessibile a tutti, tra l'altro con decine di migliaia di utenti al seguito. 

Per carità, è sacrosanto che ognuno faccia nella propria vita privata ciò che vuole, ma qui non si tratta di vita privata ma pubblica, e se si tratta di pubblico una qualche regola di decoro va osservata. Anche perché presumo che un insegnante di una scuola paritaria di orientamento cattolico all'atto dell'assunzione sia tenuto ad accettare e sottoscrivere certe clausole afferenti al suo modo di comportarsi in pubblico.

Il discorso in generale sulla libertà, sul fatto che viviamo in una società in cui si può fare ciò che si vuole, discorso che molti tirano fuori in queste ore, in questo caso non vale. La libertà non è mai assoluta, altrimenti vivremmo in una giungla, ma è vincolata a certe regole ed esercitata all'interno di queste regole.

6 commenti:

  1. Sì Andrea. Ineccepibile, come sempre.

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  2. Questa volta concordo al 100%

    Purtroppo temo che ormai siamo allo sfacelo sociale.

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  3. Fondamentalmente ti do ragione. Un insegnante è un riferimento per gli adulti di domani.
    Anche io insegno, anche se in genere nella fascia di età 19-29 anni, e anche io sono sul web con tematiche ben diverse dalle mie materie d'insegnamento, perché non sono una macchina informatica che vive di codici di programmazione, ma ho degli interessi ben diversi (trattati sul blog), delle passioni (condivise in un sito), dell'umorismo (espresso sul mio profilo Instagram)... Ma non mi faccio certo pubblicità durante le lezioni perché non sarei professionale, e del resto i miei affacci sul web non sono finalizzati da lucro; però se qualche studente/ssa mi trova, non mi nascondo, sono umano e "tridimensionale", anzi quasi sempre si instaura un dialogo, un confronto di idee per spezzare un po' il rigore della lezione.
    Ora, l'insegnante sotto accusa, che dialogo e che confronto può offrire alla sua classe? E non c'entra l'orientamento cattolico della scuola, è questione di buon senso; se scegli di lavorare nella scuola, e ci riesci vincendo un concorso, non è giusto verso la classe (s)vendere la propria immagine (senza veli, presumo).

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  4. Sono completamente d'accordo con te. Mi trovo in linea col tuo pensiero, non ho bisogno di aggiungere nulla.

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  5. Vedrei bene una riforma del web che consenta l'accesso a ogni forma di pornografia solo agli adulti; ma anche se così fosse, e la gioventù venisse quindi tutelata (sarebbe ora), una persona nel ruolo di insegnante non può essere chiacchierata per gli spettacoli hard (o soft...) che offre a pagamento.

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    1. Temo che un riforma del web che consentisse l'accesso alla pornografia solo agli adulti sarebbe tecnicamente impossibile da realizzare, ma se ipoteticamente si potesse fare sarei d'accordo con te. Nel caso in questione, comunque, la pornografia non c'entra.

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