sabato 19 ottobre 2024

È analfabetismo istituzionale?

Quando la signora Meloni, dopo che il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti nella struttura albanese, si rammarica del fatto che una parte delle istituzioni non aiuta il governo "a rispondere ai problemi della nazione", non si capisce se ci è o ci fa. Cioè, non si capisce se le sue frasi sono frutto di reale analfabetismo istituzionale o è furbizia al limite dell'eversione.

Non sta infatti scritto da nessuna parte che la magistratura ha tra i suoi compiti quello di aiutare un governo ad attuare il suo programma. Il governo lavora nell'adempimento del suo programma, la magistratura controlla che le leggi vengano rispettate. Governo e magistratura sono due poteri dello stato indipendenti tra loro, non legati da afflati "collaborazionisti". 

Gli attacchi alla magistratura al limite dell'eversione di queste ore, con ritornelli patetici e puerili che sentiamo ripetere ormai da 30 anni dalla destra: giudici comunisti, prevenuti, remano contro, una parte della magistratura fa politica contro il governo, se i giudici vogliono fare politica si candidino e via andare (che strazio!), sono ormai talmente ridicoli da risultare grotteschi, e il problema vero è che purtroppo funzionano. C'è in giro un sacco di gente che a questa narrazione complottista crede davvero.

Se invece si cerca di approfondire un po', di entrare nel merito delle vicende, cosa che certo non fa chi legge Libero, Giornale, Verità e compagnia bella, si capisce benissimo che non c'è alcun complotto, nessun disegno oscuro, ci sono solo cialtronaggine, superficialità e analfabetismo istituzionale da parte di chi ha scritto i protocolli di intesa tra Italia e Albania. Restiamo ad esempio sulla questione albanese.

Dice la Meloni (ma anche Tajani, Salvini e compagnia cantante al seguito): "Ho convocato il Cdm per approvare delle norme per superare questo ostacolo perché penso che non spetti alla magistratura dire quali sono i Paesi sicuri ma al governo".

Su questo punto batte molto tutta la destra: la lista dei paesi sicuri sarebbe stata stilata dai magistrati di Roma. Falso. La decisione del tribunale di Roma si basa sulla sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre scorso, la quale ha stabilito che non si possono sottoporre a procedura accelerata di definizione dello status i proveniente da paesi non sicuri. E questa lista di paesi non sicuri non è stata stilata dai giudici, come ingannevolmente affermano Meloni e soci, ma è stata stilata dal governo, cioè da loro stessi, e precisamente dal Ministero dell'Interno, della Giustizia e degli Esteri, con un decreto legge pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 7 maggio 2024. 

Sulla sentenza UE e su questo decreto si sono basati i giudici di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei migranti nella struttura, non su altro, e nell'ambito di norme di diretta derivazione unionale, queste ultime sono sempre preminenti rispetto alla legislazione dei singoli paesi membri, come del resto è stato ripetutamente fatto presente dalla Corte costituzionale: un atto in contrasto con la legislazione europea va automaticamente disapplicato dal giudice, e quando si leggono stupidaggini come quella che vedete qui sotto, bisognerebbe ricordare al povero Borghi che finché siamo nell'Unione europea il diritto nazionale non può prevalere su quello UE, a meno che Borghi non convinca il governo a fare l'Italexit.



Queste cose non le sa la signora Meloni? Non ha alle sue spalle uno staff che le fornisca delucidazioni su questioni giuridiche? Così, a naso, verrebbe da pensare di no. Se si guarda infatti la storia recente, si scopre che sempre in tema immigrazione sono già numerosi i casi in cui sono stati smontati dai tribunali provvedimenti sbagliati, sia nella forma che nella sostanza. 

Siamo quindi di fronte a un governo che, evidentemente, non è in grado di scrivere provvedimenti corretti sotto il profilo giuridico e delle norme. Oppure non vuole e - qui si apre un po' anche a me la vena complottista - scrive provvedimenti sbagliati intenzionalmente, in modo da poter fare del vittimismo quando poi un tribunale li cancella. D'altra parte non è un mistero che questo è, a memoria, uno dei governi più vittimisti e "piagnoni" dell'intera storia repubblicana. In ogni caso, che si tratti di analfabetismo o eversione, sempre messi male siamo.

1 commento:

  1. Stanno picconando e smantellando uno dei pilastri su cui si fonda lo Stato di diritto, la divisione dei Poteri.
    Un ministro della giustizia che in tale circostanza arriva a dire "se la magistratura esonda dai propri poteri [...] deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare" non dovrebbe restare 5 secondi di più al suo posto.
    Registro se non altro che i partiti di opposizione hanno reagito in modo deciso, ma il grave è che non sembra fregargliene niente a nessuno. Del resto questi sono stati eletti, non sono piovuti dal cielo.

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