domenica 7 maggio 2023

Tra Rosa Chemical e Mozart

C'è differenza tra Rosa Chemical e Mozart o tra, che ne so?, i Cugini di campagna e i Pink Floyd? La risposta a queste domande è apparentemente scontata, dal momento che si tratta di un confronto qualitativo tra nani e imperatori della musica (non me ne vogliano eventuali estimatori di Rosa Chemical o dei Cugini, ma questo è). Ma le differenze si annullano se guardiamo la questione dal punto di vista neuronale e degli effetti che l'ascolto della musica produce sul nostro cervello e sul nostro sistema nervoso. 

In questo interessante articolo si spiega infatti come le aree del cervello che si attivano quando si ascolta una musica che piace siano le stesse indipendentemente dal tipo di musica, e gli effetti che si generano, in particolare riguardo al rilascio di dopamina (un neurotrasmettitore che tra le altre cose esercita il controllo sul piacere), sono i medesimi. In altre parole, le differenze qualitative tra tipi di musica diversi sono sovrastrutture culturali che ognuno si crea partendo dall'ambiente e dalla "educazione musicale" in cui è cresciuto, sovrastrutture di cui al nostro cervello non importa assolutamente nulla. 

C'è quindi differenza tra Rosa Chemical e Mozart? La risposta non è "ovvio!" ma "dipende!" Dipende dalla prospettiva da cui si analizza la questione. Lo so, mi si dirà che ho scoperto l'acqua calda, ma magari spesso a questo aspetto non si pensa. 

(Comunque, al netto di ogni speculazione su cervello e sovrastrutture, a me lasciate i Pink Floyd e Mozart, grazie.)

4 commenti:

Enri1968 ha detto...

Ed aggiungo Guccini, Battiato, Faber insomma hai capito!


Cmq interessante l'articolo, me lo leggerò con più calma. Mi permetto di aggiungere (ancora) che la
Musica va contestualizzata nel periodo storico, per chi era fatta o commissionata, si un pochetto di analisi critica, anche se va fuori dalla percezione emotiva.

Andrea Sacchini ha detto...

Giustissimo contestualizzare, ma il mio è un discorso che esula da tutte queste variabili (contesti storici, tipi di musica ecc.) per concentrarsi sugli effetti a livello neuronale e del sistema nervoso della musica.
Ciao Enri.

Massimiliano ha detto...

Credo che valga il vecchio detto : non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace-:)

Contestualizzandolo alla musica.
Te poni a “confronto” artisti agli antipodi pensa a me che invece mi piace la stessa canzone a seconda di chi la canta.
È strano no?
Guarda De Andre’ , certe sue canzoni cantate da lui non mi emozionano o mi restano abbastanza indifferenti mentre se interpretate da altri mi arrivano di più.
Vedi PFM o certe interpreti femminili: Mina , Mannoia ,Oxa ecc..
E le canzoni son sempre quelle .
Strani veramente questi ricettori del piacere.
Ciao Andrew
Max

Andrea Sacchini ha detto...

Stranissimi, in effetti.
Ciao Max.

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