mercoledì 31 maggio 2023

Screditare i corpi intermedi

Una a mio avviso azzeccata definizione di populismo la diede qualche tempo fa Galimberti: il populismo è una soluzione semplice, quindi facile, a un problema complesso. Il guaio è che la soluzione semplice, che in genere piace perché elimina la complessità del problema, è nella stragrande maggioranza dei casi una falsa soluzione. Quando ad esempio la signora Meloni, in campagna elettorale, strillava che il problema dell'immigrazione si risolve coi blocchi navali, faceva populismo, ossia proponeva una (non) soluzione facile a un problema che definire complesso è un eufemismo.

L'esistenza del populismo ha una sua naturale ragione di esistere nelle società complesse appunto per questo motivo: elimina la fatica di affrontare la complessità con soluzioni facili e seducenti che gratificano la pancia. La sua diffusione è agevolata anche dal fatto che i problemi e le questioni che la società odierna mette sul tavolo travalicano di gran lunga la competenza media di chi ci vive.

Questo è anche il motivo per cui populismo e consenso vanno d'accordo, tanto che oggi il modo più efficace per ottenere consenso è ricorrere al populismo. Si può risolvere questo problema? Sì, ma per farlo bisognerebbe che ci fossero una cultura e un sapere generalizzati che purtroppo non ci sono, e chi sta nelle stanze dei bottoni, chi gestisce il potere, ha per intuibili motivi tutto l'interesse che il sapere si diffonda il meno possibile.

Un'altra soluzione, probabilmente più praticabile della prima, è affidarsi ai corpi intermedi. Con corpi intermedi si intendono le categorie che stanno a metà strada tra chi gestisce il potere e le persone comuni, ossia chi ha competenze: medici, fisici, matematici, ingegneri, geologi, virologi, biologi, storici, letterati e via dicendo. Categorie, queste, che sono generalmente malviste e screditate da chi gestisce il potere usando il populismo. Il motivo è semplice: una persona che ha competenze può svelare e inchiodare chi fa populismo. 

Quando ad esempio Salvini diceva che obbligare i bambini in età prescolare a fare dieci vaccini è inutile e potenzialmente pericoloso, faceva populismo allo stato puro. Raccontava una balla (una dei tanti milioni che ha raccontato e continua a raccontare) con lo scopo di screditare la scienza e gli scienziati e ottenere il consenso da parte dei contrari ai vaccini. Questo è il populismo. Lo stesso populismo a cui ha fatto ricorso Annalisa Chirico, ieri, quando, in polemica con Mario Tozzi sulla costruzione del famoso/famigerato ponte sullo stretto, ha detto che i ponti non li fanno i geologi ma gli ingegneri. Stessa cosa, stesso metodo, stesso populismo: screditare chi ha competenze per ottenere consenso.

Non credo usciremo facilmente da questo girone infernale. Anzi, non credo ne usciremo proprio.

10 commenti:

  1. Perché? Cosa diceva Mario Tozzi? Non l'ho seguito

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  2. Sono almeno trent'anni che gli italiani si instupidiscono davanti alle tv e questo produce quel che scrivi. E da ben più tempo la scuola, con i tagli governativi e i testi non sempre aggiornati, hanno prodotto quel che il progetto aveva in mente.
    Non se ne uscirà.
    Ciao Andrea.

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  3. I ponti li progettano gli ingegneri, sulla base dei risultati di indagini geotecniche condotte da geotecnici coi baffi sulla base degli studi sulla geologia delle aree e di adeguate indagini in situ...
    Quanto alla delegittimazione dei corpi intermedi, ne sto affrontando le drammatiche conseguenze a casa mia :-(

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Un governo, qualsiasi governo, non fa mai solo cose buone. Il RDC è certamente una cosa buona (anche se poteva essere fatto meglio), ma i decreti sicurezza di Salvini sono un obbrobrio, e anche su quota 100 si potrebbe discutere a lungo. Perché fare una misura che aumenta il debito previdenziale di svariate decine di miliardi di euro, debito che sarà a carico di generazioni future che quel beneficio non l'avranno mai, non so se sia
      proprio una cosa buona.

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  5. Mi chiedo perché non venga riconosciuto il reato di diffamazione quando un politico scredita una categoria professionale, nella quale peraltro è incompetente.
    E mi chiedo dove sia la memoria popolare che elargisce consensi alla Lega nel meridione. Sarà che l'alternativa non è convincente? O piuttosto, come penso io, non mai avremo a disposizione alternative serie e valide finché partiti con idee rivali si alleeranno per spartirsi le poltrone?

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    1. La memoria popolare? Quella è andata persa da tempo assieme alla memoria storica, che in buona parte delle italiche genti arriva giusto a cosa si è mangiato la sera prima :-)

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