sabato 8 ottobre 2022
Non ti muovere
Ho preso in mano per caso, stamattina, Non ti muovere, di Margaret Mazzantini. Ce l'avevo nel reparto della libreria in cui tengo i libri in attesa da tempo, forse anni. Ricordo che lo vidi su una bancarella di libri usati, a Santarcangelo, e lo comprai per un paio di euro. Beh, questo libro mi sta stregando. Crudo, sanguigno, tagliente, a tratti brutale, con una prosa originalissima e spiazzante. Credo che forse lo finirò stasera, e soprattutto credo che leggerò altri libri di questa autrice.
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Non in mio nome.
6 commenti:
Pensa che io lo lessi poco dopo l'uscita, quando era sulla bocca di tutti, ma non mi piacque per niente. Comunque ce l'ho ancora, come tutti i libri che ho acquistato nella mia vita (tranne uno che ho preso per curiosità ma ancora me ne vergogno ;-) )... e chissà, magari rileggendolo oggi a distanza di vent'anni mi farà un'impressione migliore.
Ah no, adesso voglio il titolo di quello di cui ti vergogni :-)
la mazzantini è una delle mie autrici preferite e vorrei tanto che scrivesse e pubblicasse qualcosa di nuovo perché "mi manca".
molto bello NON TI MUOVERE; anche NESSUNO SI SALVA DA SOLO, SPLENDORE e, su tutti, VENUTO AL MONDO.
Pensa che di questa autrice è il primo libro che leggo. Recupererò.
Di Venuto al mondo ho sentito parlare molto
Beh, è inutile che oggi faccia la reticente, visto che lo ammisi pubblicamente ormai più di 15 anni fa. ;-) Per quanto l'esistenza stessa di quel libro mi sembrasse un insulto alla memoria dell'albero caduto per diventare la carta su cui era stato stampato, non me la sentii di gettarlo nell'apposito cassonetto, ma se ben ricordo lo portai all'Ipercoop, dove c'era uno spazio dedicato allo scambio di libri usati. Magari a qualcuno poteva piacere davvero... oppure, se come me ne era soltanto incuriosito, avrebbe soddisfatto la sua curiosità senza spendere un centesimo.
Fu proprio la crudezza che tu hai apprezzato a disturbarmi: era troppo, per la fanciulla sognante che ero. ;-) Altri libri in vario modo osannati dalla critica e/o dal pubblico che ho trovato a dir poco deludenti? La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, e Io uccido di Giorgio Faletti.
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