venerdì 7 settembre 2018

Prima vuole le prove

Dice l'uomo della felpa, riguardo al ddl contro la corruzione fortemente voluto dai pentastellati, che è contento e che secondo lui è un bel segnale. Ma c'è un ma, perché poi aggiunge: "Certo, però, che su quel provvedimento il Parlamento interverrà e modificherà [...] alcuni passaggi [perché] mettono sotto inchiesta sessanta milioni di italiani. Perché quando sulla base di un sospetto e senza prova dai la possibilità di intercettare, pedinare, ordinare questo e quest'altro, la preoccupazione è legittima". 

Ecco, qualcuno spieghi al ministro dell'Interno che la funzione primaria dell'intercettazione telefonica è appunto quella di cercare prove a carico dei sospettati, se le prove ci fossero già sarebbe perfettamente inutile metterli sotto intercettazione. È logica spicciola, semplice, intuibile facilmente perfino da un bambino. L'unica legittima preoccupazione degli italiani, semmai, è che un tipo del genere ricopra una delle cariche più delicate dell'amministrazione statale.

Ah, su tutta la sceneggiata fatta via facebook sull'avviso di garanzia, su lui che è stato eletto dal popolo mentre i giudici no e stronzate varie assortite, no comment. Per decenza.

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