Tra le tante battaglie lanciate da Salvini, battaglie fondamentali per il nostro paese, come capite bene, c'è quella per reintrodurre il reato di masturbazione in pubblico. Dice infatti l'intrepido difensore degli italiani che scriverà subito a Bonafede "affinché gli atti osceni, tra cui la masturbazione in pubblico, tornino ad essere reato penale."
Ecco, qualcuno spieghi al tizio della ruspa che la masturbazione pubblica è già reato e lo è sempre stata. Scrive a tal proposito il professor Guido Saraceni, giurista: "Sono costretto a precisare che per il codice penale italiano è ancora perfettamente reato (art. 527) masturbarsi in pubblico. L'unica differenza rispetto al recente passato è che dal 2015 lo sporcaccione viene punito con una multa salata (fino a 30000 euro)".
Il giurista Saraceni, quindi, a corredo della sua precisazione indica un'altra battaglia che potrebbe sicuramente giovare agli italiani: regala anche tu una copia del Codice penale italiano al somaro che sta sciaguratamente a capo degli Interni.
7 commenti:
multa salata che non pagherà come prima la condanna per atti osceni era tale che non lo faceva finire in carcere
ma tanto in italia si fanno le leggi per aprire fascicoli
Tra l'altro, la crociata di Salvini è partita perché lo sporcaccione di turno era albanese. Dubito avrebbe usato pari solerzia in caso si fosse trattato di un italiano.
Lungi da me difendere un individuo come Salvini, deve però riconoscersi che l'art. 527 del codice penale al primo comma non riporta più un reato (ossia un illecito penale), bensì un illecito amministrativo. La condotta è infatti punita con la "sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000". La fattispecie è stata depenalizzata con il d.lgs. 15 gennaio 2016 n. 8.
Costituisce invece ancora reato la condotta riportata al secondo comma dell'art. 527: il compimento di atti osceni "se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano." In tal caso infatti "si applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi".
In generale per distinguere un illecito amministrativo da un illecito penale (e si ricordi che il reato è sinonimo solo di illecito penale, per cui diventa pleonastico e scorretto parlare di "reato penale") è utile guardare alla sanzione: infatti le pene principali per i reati sono solo quelle di cui all'art. 17 del codice penale (ergastolo, reclusione, multa, arresto, ammenda); quando non si utilizza una di queste specifiche parole nel testo dell'articolo bisogna intendere che si sia in presenza di un illecito amministrativo. Quella che infatti chiamiamo comunemente, ma in modo erroneo, "multa" riferendoci alla sanzione del vigile è piuttosto una sanzione amministrativa; quella di cui all'art. 527 primo comma non è dunque una multa, bensì (come d'altronde dice il testo stesso) una sanzione amministrativa. La distinzione è ben importante perché le garanzie costituzionali riconosciute nel procedimento penale non necessariamente si applicano anche al procedimento amministrativo.
Il codice penale ci sta nei 280 caratteri di un messaggio Twitter? Perché altrimenti non lo leggerà mai - e già 280 caratteri sono troppi per quel minus habens.
A questo punto mi rimetto al giudizio di chi ne sa più di me in materia (cioè, tutti). Mi sono limitato a riportare le precisazioni di un giurista, il quale spiega che masturbarsi in pubblico è, ed è sempre stato, reato penale. Chi ha argomentazioni che confliggono con tutto ciò, si faccia pure avanti.
le masturbazioni dei cervelli da parte di un populista al potere come sono punite?
Per quelle non c'è pena, purtroppo.
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