Il reddito di cittadinanza, definizione impropria, quella corretta sarebbe qualcosa tipo reddito minimo garantito, di cui si parla in questi giorni, non è un cavallo di battaglia dei Cinque stelle da oggi ma già da tempo, tanto che vide la luce nel 2013 durante la precedente legislatura.
All'epoca, quando i pentastellati non erano ancora pateticamente succubi dell'egemonia salviniana, come accade oggi, i requisiti che consentivano di poter accedere ai benefici di tale provvedimento non prevedevano il possesso della cittadinanza italiana come vincolante, ma questo status era solo uno dei tanti. Scrive l'Agi: “Hanno diritto al reddito di cittadinanza (…) i soggetti che risiedono nel territorio nazionale”, in particolare “i soggetti in possesso della cittadinanza italiana o di Paesi facenti parte dell’Unione europea” e “i soggetti provenienti da Paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale”.
Oggi le cose sono ovviamente cambiate. I grillini sono alleati col tipo della ruspa, l'argine alla deriva estremista che dovevano costituire nei suoi confronti si è sbriciolato una settimana dopo l'entrata in carica del governo e Salvini è colui, piaccia o no, che conduce il gioco, e la bestia nera del razzismo che alberga in lui, mai doma, mai sazia, non manca di uscire fuori in ogni occasione e di lasciare la sua zampata e il suo sigillo su ogni provvedimento venga messo in campo.
Il reddito di cittadinanza riservato solo agli italiani ne è un perfetto esempio. Poco importa - e Salvini lo sa benissimo - che infranga almeno due articoli della Costituzione (verrebbe stracciato dalla Consulta al primo ricorso che gli arrivasse) e una dozzina di quelli inseriti nei trattati europei che l'Italia ha sottoscritto. Poco importa che Mattarella, come ipotizzano in molti, potrebbe rifiutarsi di firmarlo e rispedirlo al mittente. Salvini lo sa benissimo, e anzi è proprio questo che probabilmente cerca, lo scontro, così da potersi poi ammantare di vittimismo e giustificare davanti ai suoi seguaci la mancata approvazione del suo obbrobrio razzista dicendo: "Vedete, io lo volevo fare ma Mattarella (la Consulta, l'Europa o chi volete voi) non me l'ha fatto fare".
Tutto già visto e rivisto. Ed è questo che fa incazzare ancora di più.
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