Sembra ci sia un bisogno generalizzato di vendetta. Viviamo in un periodo storico in cui pare aver rotto gli argini il desiderio imperioso di tornare al vecchio occhio per occhio, dente per dente. O forse questo anelito alla giustizia fai da te c'è sempre stato e non ce ne siamo mai accorti, tutti impegnati come siamo a cullarci nella falsa illusione che appartenga da tempo a un passato lontano, ché noi nel frattempo abbiamo imparato a essere civili, a credere nello stato di diritto, a ritenere moralmente giusta la giustizia anziché la vendetta. E invece non è così, o almeno non sembra che sia così; probabilmente questa pulsione primigenia a sopperire col brutale istinto animale, come è successo a Vasto, alla carenza e alle lacune della giustizia ufficiale era solo nascosta sotto il pelo dell'acqua, pronta a riemergere alla prima occasione. Vasto è solo l'ultima dimostrazione in ordine di tempo che testimonia come quegli argini siano ormai definitivamente rotti, e il riferimento non è limitato al singolo fatto in sé, ma alla generale ondata di solidarietà e apprezzamento circa l'operato di colui che è già stato elevato al rango di eroe.
Il cerchio formato da quelli che si oppongono e rifiutano questa visione e questa lettura della realtà è purtroppo sempre più piccolo. E non è escluso che sia destinato prima o poi a non esserci più.
domenica 5 febbraio 2017
Onore al gladiatore
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Nessun commento:
Posta un commento