Ovviamente casi come questo sono rarissimi, per fortuna. Anzi, questo ha raggiunto gli onori della cronaca probabilmente a causa della sua triste unicità. Certo è che la giustizia di casa nostra, è risaputo, è lenta, da anni, da sempre, è una di quelle patologie croniche che non hanno cura, ma non perché non ci sia, semplicemente perché si vuole che non ci sia. Mi sarebbe piaciuto ascoltarla, quella giudice, mentre dall'alto del suo scranno si scusava col popolo italiano perché la bambina stuprata per la prima volta a sette anni, oggi, a ventisette, deve accettare il fatto che il suo stupratore è definitivamente libero per intervenuta prescrizione. Ripeto, è un caso eccezionale, ma tenetelo a mente quando sentite qualcuno che racconta che le priorità del nostro paese sono un ponte su uno stretto o fesserie simili.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Grande indignazione unita a un'impotenza assoluta.
RispondiElimina