Si ripete nella musica, insomma, il meccanismo della velocità e della parcellizzazione dell'attenzione che contraddistinguono la società di oggi in ogni ambito: si leggono i titolo degli articoli e si passa oltre, si interagisce sui social senza approfondire, ci si lascia affascinare dagli slogan spesso privi di ragionamento retrostante, si studia sant'Agostino facendoselo riassumere da ChatGPT. E non si leggono ovviamente libri, perché i due requisiti principali per poter leggere sono l'attenzione e la lentezza. Tutto è veloce, immediato, ma superficiale.
Adesso siamo arrivati anche alla musica. I servizi di streaming digitale negli ultimi anni hanno contribuito moltissimo a questo infausto cambiamento. I giovanissimi di oggi spesso non conoscono né il titolo né l'autore di ciò che ascoltano, ma cantano e condividono (e poi abbandonano) il tormentone del momento nella stessa maniera in cui si getta il contenitore di un hamburger da McDonald.
I vecchi dinosauri come lo scrivente provano ovviamente malinconia e tristezza nell'assistere a questo cambiamento antropologico nella società. Ricordo ancora i primi vinili comprati da ragazzo, le musicassette magnetiche, poi i rivoluzionari (all'epoca) compact disk. L'acquisto di un 33 giri era un vero e proprio rituale. C'era trepidazione, attesa. Una volta acquistato si correva a casa, si toglieva il sottilissimo velo di plastica trasparente, si posizionava con cura e attenzione il disco sul piatto e si faceva partire il giradischi. Si ascoltavano e riascoltavano poi le varie tracce del 33 giri con religiosa attenzione, mentre contemporaneamente si leggevano i testi stampati sul retro della copertina del disco. L'ascolto di un disco di un cantautore era quasi un rito sacrale, non l'equivalente del consumo di un hamburger.
W i vecchi dinosauri! (senza il minimo velo d'ironia, anche perchè detto da una stravecchia dinosaura).
RispondiEliminaTanta saggezza :-)
EliminaÈ vero. Mi identifico in questo post. Anch'io correvo a comprare gli LP più in voga, solo che poi la puntina del giradischi non funzionava più e quindi fu messo tutto da parte sostituito dal programma radio di Renzo Arbore "Per voi giovani" di cui non mi perdevo una puntata.
RispondiEliminaOra ascolto in tv Radio Italia solo musica italiana e non sempre apprezzo i brani proposti tranne alcuni evergreens
Cambiare la puntina?
EliminaCredimi, Renzo Arbore era super
EliminaConfesso, vostro onore sono una dinosaura
RispondiEliminaBenvenuta nel club.
EliminaFacciamoci una tessera, onoratissima di farne parte 😃
EliminaDinosauro anch'io...
RispondiEliminaRicordo le bellissime sessioni di Mike Olfield,duravano una facciata di un 33giri,poi le lunghissime ballate di Neil Young alla chitarra elettrica.
Un saluto
A proposito di Mike Oldfield, proprio oggi, mentre camminavo, mi sono ascoltato tutto Ommadawn: splendido!
EliminaProprio ieri ho trovato una versione del "get ready" lunga lunga: ventun minuti, con una vera e anche lunga introduzione. Un gioiello; parliamo del 1969.
RispondiEliminapodi-.
https://www.youtube.com/watch?v=i80_N8CPWHk
Splendida! Grazie Podi.
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