giovedì 28 agosto 2025

Quei libri un po' così

Il libro che vedete qui sopra è un inciampo. Un libro non cercato, diciamo. Una decina di giorni fa ci trovavamo a Canazei per il weekend quando mi sono reso conto, con orrore, che il saggio che stavo leggendo era prossimo alla fine e terminato quello non avrei avuto nient'altro da leggere. Panico. Quel genere di panico che solo i lettori sprovvisti di materia prima conoscono.

Mentre camminavamo per il centro mi sono quindi imbattuto in un'edicola e sono entrato, mentre gli altri aspettavano fuori, impazienti (avevamo una certa fretta). I pochi libri presenti erano appesi a una specie di espositore girevole nascosto in un angolo. Mi ci sono avvicinato e ho preso al volo questo libro, che tra quelli esposti mi sembrava il meno peggio, convinto anche da quel "ombre e mistero" in copertina. Vabbe', ho pensato, se anche sarà un libro da dimenticare al massimo avrò buttato 3,90 euro, pazienza.

E invece il romanzo in questione si è rivelato tutt'altro che da buttare. Anzi. 

Niente di che, intendiamoci; narrativa leggera più indicata ai ragazzi che agli adulti. Ma, come si dice: In tempi di carestia ogni buco è galleria. La storia è interessante, scritta bene e in un giorno e mezzo l'ho divorata. Adesso, però, terminata l'emergenza, torno ai libri con la L maiuscola.

Tipo questo, di cui ho sentito molto parlare e la cui autrice ha vinto l'anno scorso il Nobel per la letteratura.

Poi vi dirò.

13 commenti:

  1. Mi erano sembrati interessanti, questo libro e la sua autrice, quando le era stato assegnato il Nobel, per cui aspetto con curiosità la tua recensione ;-))

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  2. "La vegetariana" più che un romanzo è un'assurda collezione di casi psichiatrici. Un libro che ho odiato con tutta me stessa.
    Tra l'altro nel mio Gruppo di Lettura è stato avanzato il ragionevole dubbio sul fatto che la traduzione italiana sia stata condotta non sull'originale coreano bensì sulla versione inglese.
    In quanto al Nobel... no comment.

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    1. Cavolo, in cinque righe hai demolito tutto il castello di aspettative che mi ero costruito 😅

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  3. Sorry! 😁
    Comunque sono impressioni MIE.
    Magari per te diventerà uno dei libri più belli e interessanti incontrati nel tuo percorso di lettore.

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  4. La vegetariana è un libro stupendo, forse lontano dalla nostra mentalità, ma potente nella trama e coinvolgente nella scrittura. (dovesse piacerti, ti consiglio anche Non dico addio)
    massimolegnani

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    1. Il tuo commento e quello di LadyJack sono in piccolo cioè che in grande sono le recensioni che ho letto in giro per il web. Mezze misure poche, generalmente o è stato amato o detestato. Questo rende ancora più trepidante l'attesa (lo inizio domattina).

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    2. "Questo rende ancora più trepidante l'attesa"... anche la mia!
      ;-))

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  5. Ho letto La vegetariana alcuni anni fa e non mi ha lasciato granché, ma magari come ha scritto qualcuno qui sopra a te piace, la lettura è sempre soggettiva.

    Pierre

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    1. Guarda, sono praticamente a metà del libro e non riesco ancora a formulare un giudizio. Spero di riuscirci quando l'avrò finito XD

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  6. Finito. Dico subito che il libro, nel suo complesso, non mi è piaciuto. Tuttavia non lo liquiderei frettolosamente come un libro sui disturbi alimentari. C'è anche questo, certo, ma diciamo che si tratta di un primo livello. Se si va oltre, si capisce che quella dei disturbi alimentari è una metafora con cui si vuole rappresentare la volontà di ribellione e dissoluzione della protagonista.
    La sua conversione al vegetarianesimo, uno scandalo in quel tipo di ambiente sociale, sta a significare una rottura totale con le convenzioni sociali, con la donna vittima silente delle ataviche imposizioni familiari e di un modello sociale patriarcale. La scelta vegetariana come segno della scelta di operare una rivoluzione. Sotto quesro punto di vista il libro ha un suo interesse.
    Lo rileggerei? No.

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  7. Chiarissimo. Grazie, Andrea (non credo che lo leggerò ;-))

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