domenica 17 agosto 2025

Cari europei

Col senno di poi, non sarebbe stato meglio da parte dell'Europa tenere aperta fin dall'inizio anche una via diplomatica per la risoluzione della controversia tra Russia e Ucraina? 

Probabilmente sì, come scrive Tiziana Ferrario in questo articolo. Magari poi non sarebbe servito e si sarebbe proseguito comunque con la guerra, ma almeno tentare. Invece si è scelto di esecrare ogni via negoziale in nome della guerra e della vittoria finale sulla Russia (come se fosse possibile sconfiggere la Russia), col risultato che oggi, tre anni dopo, le richieste di Putin sono molto più pesanti rispetto a quelle di Istambul del 2022 (allora la Russia si limitava a chiedere la neutralità dell'Ucraina e lo stop all'avanzamento della Nato, oggi aggiunge rivendicazioni territoriali) e Trump nell'incontro di ieri in Alaska ha già dichiarato di essere disposto a concedergliele.

Ma noi no. Col nostro tipico approccio infantile e irrazionale alle vicende della storia, tipo bollare come filo-putiniano chiunque suggerisse di tentare di parlarci, abbiamo raggiunto lo splendido risultato di essere arrivati ai negoziati (perché adesso non c'è altra via che il negoziato) in condizioni molto peggiori rispetto a tre anni fa. E c'è pure chi sbatte i piedi, come fanno appunto i bambini, perché 'sta cosa non gli garba.

5 commenti:

  1. Mi pare che per chiunque abbia un minimo di buon senso, oltre all'indispensabile senso di realtà, ciò che dici non possa che rappresentare un'evidenza. Ma non lo è per i nostri """illuminati""" sgovernanti e, appunto, per i bambini, con la netta impressione che in questo caso si tratti praticamente di sinonimi. La complessità e la lungimiranza restano illustri sconosciuti, esattamente come i semplici e sani piedi per terra.
    Coraggio..!

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  2. Le armi fanno guadagnare. Leggevo che in Germania hanno convertito la produzione di auto in armi. Leonardo in Italia.
    Perché interrompere? Oggi se sono tutti in America ad appoggiare Ze, ci sarà pur un motivo.
    Ciao Andrea

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  3. Sono dei guerrafondai, spesso mi pongo la domanda: i valori fondanti?

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