giovedì 12 settembre 2024

Altezze

Il commento di Salvini alla tragedia di Viareggio ("Se non fosse stato un delinquente non sarebbe finita così") si situa, come metodologia di ragionamento, al livello di chi tende a minimizzare/giustificare una violenza sessuale argomentando che la vittima indossava una minigonna troppo attillata e quindi un po' se l'è cercata.

È un ragionamento da deplorare soprattutto perché si ferma al mero livello causa-effetto. Da questo punto di vista non ci vuole Jacques de La Palice per capire che è ineccepibile, dato che se il rapinatore non avesse rubato la borsetta alla signora quest'ultima non l'avrebbe investito e ucciso col suo suv.

Quello che Salvini omette è che esiste un livello di ragionamento superiore, se vogliamo più elevato, che va ben oltre il mero rapporto causa-effetto degli avvenimenti e che ha a che fare con la giustizia, la morale, il valore della vita, la corretta proporzione tra offesa e sua riparazione. 

Ma stiamo parlando di Salvini, il quale si rivolge a un target di uditori che, notoriamente, non raggiunge queste "altezze".

2 commenti:

  1. Devo essere sincero, appena letta la notizia anche io pensato "pace", e non mi sono dispiaciuto più di tanto.

    Ragionando un po' di più a mente fredda, e ascoltando dei discorsi ieri sera con alcuni amici a cena, quello che traspare è più un senso di insicurezza (reale o presunto, è da vedere) che circola, che porta ad una forte sfiducia nei confronti della sicurezza che dovrebbe essere garantita dallo stato, che poi porta a tutta una serie di discorsi del tipo "loro sono più garantiti di noi", "facciamoci giustizia da soli" ecc.

    Sicuramente la storia è emblematica di questi sentimenti: il tizio straniero che non è mai stato espulso, una rapina con coltello, una sorta di apparente arroganza del ladro (aveva ancora la borsetta con sé, invece di prendere il contenuto e sbarazzarsene per passare inosservato).

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    1. In effetti è vero, gli elementi che hai citato depongono a favore di quel "pace" che hai menzionato. Tuttavia, lo stato di diritto in cui viviamo (almeno formalmente) impone che anche al peggior lestofante vengano riconosciute certe garanzie e certi diritti. Altrimenti torniamo al codice di Hammurabi e buonanotte.

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