venerdì 13 settembre 2024

Sul divieto della cannabis light nel nuovo decreto sicurezza

"Ddl sicurezza e cannabis light: una decisione folle sul piano tossicologico e psicofarmacologico. Poi mi raccomando la coerenza, promuoviamo il vino (bevanda che contiene una sostanza cancerogena) come eccellenza dell'Italia e della dieta mediterranea. 

Per molte persone la cannabis è un farmaco, in alcuni casi salvavita e sotto controllo medico non presenta particolari problemi. Considerando TUTTE le dimensioni del rischio (per la persona, terzi e tutta la società), l'etanolo è al primo posto in termini di pericolosità. 

Poi questo fa ridere: si mantiene il divieto di coltivare e commercializzare la cannabis light per contrastare l'assunzione di sostanze che alterano lo stato psicofisico e "conseguenti comportamenti rischiosi". Che tenerezza, la politica tiene veramente alla nostra salute. 

Per completezza la politica dovrebbe ricordare che l'etanolo, cancerogeno e sost. psicotropa, ALTERA lo stato psicofisico dell'individuo rendendolo pericoloso per sé stesso e gli altri. Come mai nessuna presa di posizione? Perché non c'entra nulla la salute: è solo ideologia."

10 commenti:

  1. Siamo nelle mani di politici incoscienti oltre che ignoranti. La cannabis riduce palesemente gli effetti del Parkinson e consente alla gente di poter svolgere delle faccende senza il tremore che le rende invalide.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Per scopo terapeutico va bene per il resto è sacrosanto vietarlo!

    La cannabis light è per molti l'inizio della droga prima di passare alle droghe pesanti.

    Solo fatto che esistono difensori di questa robaccia la dice lunga in che mondo viviamo.

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  4. Riguarda principalmente l’economia nazionale!

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  5. Mi pare una scelta politica ipocrita, per attirare facile consenso da una certa fascia di popolazione, a costo zero.
    Ci sono altri prodotti più pericolosi della cannabis: (vado a memoria) alcool, anfetamine, barbiturici, tabacco e sicuramente altro ancora...

    Se ritrovo l'articolo/ricerca originale te lo posto qui perché è istruttivo...

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    1. Trovato più alla svelta del previsto:
      Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse

      Per scaricare l'articolo completo bisogna registrarsi ma è gratuito.
      Le droghe sono classificate per due dimensioni: dipendenza e danno (a sua volta diviso fra fisico e sociale).

      Le varie sostanze si possono quindi suddividere su tre fasce in un grafico bidimensionale.
      Nella fascia più pericolosa vi è: eroina, cocaina e barbiturici.
      Nella fascia media: alcool e tabacco.
      Nella fascia meno pericolosa: cannabis, ecstasy, LSD e steroidi.

      La ricerca non considera le eventuali proprietà utili...

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    2. Ma certo che è una scelta ipocrita (direi soprattutto ideologica). Ti risulta qualche provvedimento di questo governo che non abbia questa impronta?

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    3. Come sai per me destra e sinistra sono un po' come cencio e straccio: difficile stabilire qual è meglio. È questione di gusti.

      Le uniche differenze mi sembrano una politica anti-migratoria, sostanzialmente a parole, della destra.
      Un europeismo sfrenato da parte della sinistra.
      Per il resto la loro politica è uguale.

      Entrambi seguono gli ordini di Bruxelles per economia, Ucraina, Israele...

      Nulla di importante viene più deciso a Roma. Lo si capisce dai telegiornali che sparano nei titoli di apertura (ogni tanto mi capita di sentirli quando attraverso la cucina di mio padre!): sport, il ministro e la sua bella, il processo a Salvini (che durerà altri 10 anni), un po' di veline NATO etc.
      Non c'è strategia politica ma solo gestione, scadente, dell'emergenza.

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    4. Concordo su tutto. Per quanto riguarda la destra, non è che sta facendo politiche anti-migratorie, più che altro sta facendo propaganda concimando le più basse pulsioni viscerali del suo elettorato. Non c'è niente di politico, qui, né pro-immigrazione né contro.

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    5. Certo, hai ragione.

      La politica basata su odio e paura ha senso psicologicamente. È teoria di Freud: il vivere in società costringe l’uomo a tenere a freno le sue pulsioni fondamentali, eros e thanatos.
      La società si basa sulla convivenza pacifica e, per questo, l’individuo deve massimamente reprimere la propria aggressività. Alla base della teoria di Freud c’è l’osservazione che ogni pulsione che viene repressa per lunghi periodi deve trovare uno sfogo (sublimarsi, ridirigersi cioè, verso un altro obiettivo) altrimenti l’uomo svilupperà una nevrosi che potrà prendere varie forme.
      La repressione dell’aggressività non fa eccezione: una società che costringe i suoi membri a convivere fra loro nella massima concordia fa sì che ci sia un forte bisogno di un bersaglio sul quale sfogare la propria rabbia.
      Freud fa numerosi esempi: alla fratellanza dei cristiani si contrapponeva l’odio verso gli ebrei; la civiltà comunista dell’URSS perseguitava i borghesi; l’ideale di supremazia tedesco si appellava all’antisemitismo. Oppure, casi meno gravi ma comunque significativi: le rivalità fra spagnoli e portoghesi, fra inglesi e scozzesi, fra tedeschi del nord e quelli del sud…

      Chiaro in questo contesto l’utilità psicologica (e quindi elettorale) del promuovere l’antagonismo verso gli immigrati: questi diventano una valvola di sfogo per le frustrazioni provocate da una società contemporanea che funziona sempre meno e peggio.
      Specialmente ci si rivolge alla fascia di popolazione meno ricca (sicuramente vi sarà una correlazione con l’istruzione) che trova meno possibilità, in una società basata sul denaro, di placare le proprie ansie, paure e frustrazioni.

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