Gli riconosco anche il merito di aver preso certe posizioni sulla guerra in Ucraina che gli sono valse accuse (ridicole) di filo-putinismo. Plaudo anche ai suoi continui richiami al massacro dei palestinesi da parte dell'esercito israeliano (si è mai sentito qualcun altro farlo?).
Poi però, dopo tutto questo, vedo che mi cade ancora sui cani e sui gatti e sulla stupidaggine conclamata che sarebbero corresponsabili della bassissima natalità nel nostro paese. L'ha ripetuto di nuovo anche oggi (ogni tanto ama tornarci sopra), dicendo che in Italia non si fanno più figli ma si adottano cani e gatti, dando a intendere che tra le due cose ci sia una correlazione.
E allora ci si arma di pazienza, si sospira, si alzano gli occhi al cielo e si conta fino a dieci, augurandosi che almeno qualcuno del suo staff si prenda la briga di fargli notare la portata di questa castroneria.
Per essersi scelto il nome del santo amico degli animali, è quanto meno contraddittorio.
RispondiEliminaEppure credo che il papa abbia qualche ragione perchè noi siamo sempre più disimpegnati... non solo non andiamo a votare ma ci interessiamo poco della cosa pubblica e non sappiamo in che modo educare i figli. Amare una bestiola che non chiede compenso, ci ama, sottostà ad ogni nostro capriccio e che siamo pronti ad abbandonare quando quel piacere viene a noia, è molto più comodo di un figlio la cui cura ci chiama, spaventa e preoccupa.
RispondiEliminaCiao Andrea.
A me non è sembrato che volesse porre una correlazione. Piuttosto voleva sottolineare la preferenza di molti per un impegno affettivo di serie B: un cane o un gatto non ti responsabilizzano al pari di un figlio.
RispondiEliminaPoi ovviamente il discorso è molto più complesso perché di mezzo ci vanno anche l'aspetto economico, i supporti mancanti e tutto quanto non invoglia a farli davvero 'sti figli.
Però è anche vero che a volte questo papa si lancia ad usare argomenti un filino banali, non proprio convincenti
Sottoscrivo in pieno... i figli costano e i cani e i gatti ancora di più. Quindi non è una questione economica
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