sabato 16 marzo 2024

Molinari e noi

Non condivido granché del pensiero di Molinari riguardo al conflitto mediorientale, ma mai mi sarei permesso di impedirgli di parlare. Non è questione tanto del luogo, una università (potrebbe trattarsi anche di un bar o una piazza), è questione che ancora molti non riescono a porsi in atteggiamento filosofico nei confronti di chi la pensa diversamente, atteggiamento che implica l'accettazione dell'eventualità che l'interlocutore di fronte a noi abbia un gradiente di verità superiore al nostro. 

Ancora non ce la facciamo a superare questo gradino.

9 commenti:

  1. Certa sinistra integralista ha 'sto vizio di non voler far parlare chi non la pensa come loro. E in questi frangenti diventa sinistramente di destra.

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  2. è una condizione triste che si ripete troppo spesso. Evidentemente Voltaire non ha insegnato nulla a questi individui.
    massimolegnani

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  3. non facciamo gli ipocriti

    qualcuno sarebbe d'accordo se un tizio volesse parlare bene di hitler o di putin?
    oppure se qualcuno volesse fare una conferenza sull'utilità dei campi di sterminio?
    in questi casi - in nome della libertà di espressione - sarebbe lecito far parlare sti tizi?

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  4. Stiamo parlando di Maurizio Molinari, non di Hitler o Putin. E io, pur essendo di idee diametralmente opposte alle sue, l'avrei fatto parlare per poi dibattere con lui.

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  5. in questo caso se il dibattito riguardava un argomento non scottante ci sta pure. Ma io mi riferivo in generale.
    Dove vivo io volevano far fare un convegno ad un ex brigatista nero. Ci furono subito delle proteste e quindi l'annullamento del convegno.
    Io dico che bisogna discernere.
    In tal caso nessuno ha vietato a Molinari di parlare e non mi pare che protestare sia anticostituzionale. Poteva farla lo stesso la conferenza invece di annullarla.

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  6. Chi ha annullato l'evento? Molinari stesso o l'università?

    Nel primo caso, è un suo diritto. Se si è sentito contestato, può darsi che l'ha fatto desistere. Troppa sensibilità? Può darsi, ma siamo tutti umani.
    Nel secondo caso: è stato un errore. A meno che non si sia ipotizzato un rischio sulla sicurezza. Non è da escludere.

    Sul diritto di parlare, per carità, non lo si deve negare a nessuno. Però, parlo da persona all'interno di quelle realtà, un'università deve anche dare un taglio razionale e scientifico alle argomentazioni che offre. E questo significa tagliare fuori qualcuno.

    Vi faccio un esempio: se un'università desse voce in una conferenza ospitata e patrocinata ad un no-vax, ad un ufologo, ad un terrapiattista, sarebbe inevitabile avere polemiche dopo. E sarebbe stato un palese errore.


    Ad una conferenza di Massimo Cacciari, da una domanda di un auditore che si sentiva boicottato da un'università a cui aveva chiesto di esporre le proprie teorie, il filosofo rispose che un'istituzione universitaria deve dare spazio a tutte le visioni, ma deve anche tenere lontano i cretini.
    Secco, arrogante, ma giusto.

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  7. Sono perfettamente d'accordo sul fatto che in una università no-vax, terrapiattisti e compagnia bella non debbano avere cittadinanza, ma qui non siamo a questi livelli. Maurizio Molinari è stato contestato semplicemente per le sue posizioni filo-israeliane, posizioni che io non condivido ma che ritengo abbia il diritto di esporre. Poi non so, tecnicamente, quale motivazione l'abbia indotto ad annullare il suo intervento, ma credo che questo sia secondario. Io l'avrei lasciato salire sul palco, gli avrei permesso di dire ciò che doveva dire e avrei controbattuto nel merito parlando.

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  8. Anche per me la conferenza si doveva tenere. Ma non so le motivazioni dell'annullamento. Chi amministra un'università deve fare anche attenzione ad evitare disordini.
    Gli anti-democratici in questa storia sono altri.

    Il discorso dell'università che deve selezionare a chi dare voce era naturalmente generico.

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  9. e intanto i morti a Gaza hanno superato quota 32.000 civili mentre noi stiamo discutendo se è normale e opportuno far incensare Israele da tal Molinari.

    e va be

    del resto in democrazia tutto è lecito pure speculare sui morti

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