martedì 19 marzo 2024

La scuola e il Ramadan

Le scuole chiudono due settimane a Natale, una a Pasqua e pure per carnevale. Un mio contatto su facebook mi diceva che in provincia di Prato chiudono le scuole di ogni ordine e grado addirittura in occasione del capodanno cinese. Non si capisce quindi dove sia il problema per Valditara se un singolo istituto (se non sbaglio gli istituti hanno facoltà di autodeterminarsi in questo senso) decide di sospendere le lezioni l'ultimo giorno di Ramadan.

17 commenti:

  1. Ho molta simpatia per la Cina ma sbaglia il Comune di Prato ha chiudere le scuole per il Capodanno cinese.
    Stessa cosa per il Ramadan sbaglia il Comune di Pioltello.
    Badi bene non ne faccio una questione politica per me il rispetto del luogo dove si vive è di fondamentale importanza! Sono gli stranieri che devono rispettare le usanze di noi italiani come noi italiani una volta all'estero dobbiamo rispettare le usanze dei paesi stranieri.
    Esempio non mi sognerei mai di chiedere la chiusara delle scuole il 25 dicembre a Riyad perché ci sono studenti stranieri non sarebbe giusto... Anche se per assurdo a Riyad ci fossero il 20% di studenti stranieri rimarebbe ugualmente sbagliato.

    Rispettare le tradizioni e usanze della popolazione locale rappresenta un valore fondamentale.

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  2. Uno Stato laico non dovrebbe evitare tali festività di religione?
    Ormai io alla scuola ho già dato parecchi dei miei anni migliori, l'importante è che non chiudano gli uffici postali in concomitanza con la festa del santo patrono, come succede regolarmente nell'accondiscendenza generale.

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  3. Gravo, le chiusure delle scuole non le decreta il comune ma i singoli istituti in autonomia, e francamente non ci vedo niente di male se un singolo istituto decide di sospendere un giorno le lezioni per qualche ricorrenza.
    E smettiamola un po'con la storia "se noi andassimo là voglio vedere se potremmo festeggiare le nostre cose". Io se fossi un cattolico in un paese musulmano e la scuola in cui vado decidesse di sospendere le lezioni per omaggiare una mia festa sarei contentissimo. Il problema è che in certi posti è molto difficile che accada.
    Ma noi, che ci gloriamo e ci pavoneggiamo con la nostra presunta superiorità, vogliamo dimostrarlo? O facciamo come loro?
    E andiamo, su.

    Gas, noi siamo un stato laico solo formalmente, non di fatto, lo sappiamo da sempre, è inutile girarci attorno. Quindi, visto che questo stato di cose non si può cambiare, tocca cercare di arrangiarci meglio che si può in questa situazione.

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  4. Si potrebbero trovare altre soluzioni del tipo nel giorno X del Ramadam per i bambini di fede musulmana il giorno di assenza non viene contato ma chiudere la scuola a tutti insomma...
    Per quanto riguarda la questione principale invece rimango della mia idea gli stranieri devono rispettare le nostre usanze e tradizioni come noi quando andiamo da loro rispettare le loro usanze e tradizioni... Il rispetto reciproco delle varie culture deve essere al centro dell'esistenza di ogni individuo...
    Sono cresciuto con marocchini, russi, ucraini, bielorussi, albanesi, argentini mai nessun genitore ha imposto o chiesto di imporre la loro cultura del tutto rispettabile e bellissima ma che non può cambiare la nostra (che neanche ritengo la migliore ma solo una delle tante).
    Cose come togliere i crocifissi e cambiare il nome delle feste come il Natale per me no!
    Poi ci sarà sempre spazio per conoscere la bellezza del Mondo.

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  5. Gravo, non sono d'accordo su niente di quello che dici, ma è giusto che ognuno abbia le proprie idee.

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  6. P.S. A scuola sarebbe buona cosa aumentare le ore di geografia e trattare anche le culture straniere facendo venire esperti di cultura araba, orientale, africana.

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  7. Io invece i crocifissi dagli edifici pubblici li toglierei volentieri: non rappresentano la nostra cultura (altrimenti si potrebbero sostituire con la bandiera nazionale, una copia della costituzione o una miniatura di un monumento famoso) ma la religione di alcuni.

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  8. @Anonimo

    Cerco di capire il senso del commento ed in parte potrei essere d'accordo,ma credo che il tono dello stesso commento ahimè ricada sempre in un errore,l'errore che spesso tutti commettiamo puntando il dito verso chi punta il dito a sua volta.Senza necessariamente nascondersi dietro di esso.

    Molte volte evito di commentare,ma medito su tante diverse vedute,diverse e rispettabili dove ognuna cerca di confluire in quella più plausibile ad una visione di verità .

    La "cultura "a cui fai riferimento però non è sempre e solo oggetto approfondito di studio,bisogna sentire dentro il culto più profondo dell'amore. Solo attraverso la consapevolezza di questo senso profondo
    di "cultura" che finisce in ultimo e che diventa motivo di allontanamento dove vanno a confluire interessi e strategie politiche di destra ,sinistra e centro che non si vedono più rappresentati nemmeno in partiti in cui dovrebbero ,tanto è stato l'impegno per dissolversi da soli.

    Buongiorno

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  9. Signor Andrea, rilegga attentamente il commento dell'Anonimo, perchè lei non ne ha colto il senso.
    Paola

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    1. Preciso solo con dovuta responsabilità,che il commento anonimo 25/03/24, 09:31 è di L.
      onde evitare equivoci interlocutori.
      Grazie e buona giornata

      L.




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  10. Antifascistia.

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  11. Essere in balia del demone interiore che si vuole combattere esternamente.

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  12. Tutti i commenti del 27/03/24 di Anonimo non li comprendo,sembra un aggiornamento al dizionario dell'etichettatura...ma rappresentativo di quell'essere in balia del demone interiore che si vuole combattere.Magari è questo che intendevi?Però ragazzi così diventa confusionario,per quanto io sostenga il valore anche del commento anonimo,senza mettere l'accento alla generalizzazione "son tutti hater".Altra etichetta tra persone e persone.

    L.

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  13. Possiamo pure dire che indicare come giallo un fiore di tarassaco sia "un'etichettatura".
    Ogni parola è un'astrazione da dettagli ininfluenti rispetto ad un dato contesto.

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