venerdì 2 febbraio 2024

Il Salvini che è in noi


Se qualcuno si chiede come sia possibile che certi politici raggiungano simili livelli di abiezione - sì, mi riferisco a come Salvini ha sfruttato il dramma di Ilaria Salis per raccattare un pugno di voti - sappia che quei politici siamo noi.

La storia insegna che la classe politica esprime sempre il paese che governa. Forse non in tutti, ma in tanti di noi si nasconde un piccolo Salvini opportunista, cinico, razzista, sessista, egoista, furbo, menefreghista. Basta uscire di casa e entrare in un bar, per la strada, in piazza per sentire gli stessi discorsi dei Salvini, delle Meloni e compagnia cantante. 

Non ne usciremo mai se non cominceremo da noi.

3 commenti:

  1. Parole (laicamente) sante, le tue.

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  2. Non voglio generalizzare. So benissimo che gran parte del paese non è rappresentato da questo governo, ma finché questa parte di paese quando è ora di votare resterà a casa, le cose non cambieranno.
    (A margine aggiungo che capisco benissimo chi è schifato in generale dalla classe politica contemporanea, ma ci sono certi frangenti in cui occorre turarsi il naso e andare, altrimenti poi i risultati sono questi.)

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  3. E' come se tu girassi il coltello in una piaga, caro Andrea, ricordandomi il periodo precedente le ultime elezioni, quelle che ci hanno portato appunto ai risultati attuali, quando discutendo in particolare con un amico e due amiche -persone peraltro intelligenti, generose e impegnate- cercavo di convincerli che bisognava andare a votare. E loro a ribadire che la sinistra, e in particolare il PD, non si può più votare, che fa troppo schifo ecc. ecc. E alla fine a votare -come tanti, troppi evidentemente- non ci sono andati.
    Mentre con convinzione ancora maggiore, di fronte alla realtà attuale, io continuo a pensare quello che già allora dicevo loro, ovvero che essere immersi nella m.... fino al collo sarà e resterà pur sempre meglio che esserlo fino ai capelli, o no?!
    Arrggghh...

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