domenica 11 febbraio 2024

Ghali e il genocidio


Non ho capito bene perché l'ambasciatore israeliano in Italia se l'è presa con Ghali per aver chiesto che Israele interrompa il genocidio dei palestinesi. Io non so se tecnicamente ciò che sta facendo Israele sia genocidio, pulizia etnica o altro, ma non credo che il succo della questione cambi granché. E alla luce di quello che sta succedendo, quando Netanyahu dice che la guerra non finirà finché Hamas non sarà estirpato immagino che intenda dire finché tutti i palestinesi saranno estirpati.

Guardi, caro ambasciatore, che tutti noi abbiamo ben presente il pogrom del 7 ottobre, e tutti noi ci siamo indignati per i 1300 israeliani uccisi da Hamas. Ma la risposta di Israele: 30.000 vittime finora di cui grandissima parte civili (uomini, donne, vecchi, bambini), bombardamenti sistematici di scuole, ospedali, campi profughi non hanno alcuna giustificazione e non c'entrano più niente col diritto di difendersi. Abbiamo smesso di credere a babbo natale tanto tempo fa.

(Sulla richiesta di Gasparri che la Rai si scusi con Israele non mi pronuncio per decenza.)

11 commenti:

  1. Qualunque manifestazione che volesse esprimersi contro la guerra dovrebbe semplicemente non tenersi dichiarandone pubblicamente il motivo. Trovo ipocriti festival, concerti di capodanno, sfilate di carri carnevaleschi e quant'altro che nell'intrattenimento (pagando con cifre assurde gli ospiti) inseriscono "pillole di saggezza" e riferimenti a quanto succede nel mondo.

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  2. Io no. I media mainstream sull'inferno di Gaza sono vergognosamente omertosi. Arriva uno che da una trasmissione vista da dieci milioni di persone denuncia il genocidio in corso a Gaza? Per me ha fatto benissimo. Ce ne fossero.

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  3. Anche secondo me ha fatto bene.

    La cosa grave è che se osi attaccare la politica israeliana rischi di venir definito fascista, come minimo.
    Ma l'uccisione di 30.000 persone inermi secondo me è il vero fascismo.

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  4. Non so da cosa siano dovuti questi comportamenti televisivi. Immagino che, essendo una TV di Stato, ci siano dei rapporti diplomatici dietro. Probabilmente, se una TV privata volesse esprimere opinioni più ampie (mi viene in mente La7), da noi lo Stato non potrebbe intervenire e censurare.
    Ma a contestare la reazione esagerata di Israele sono, comunque, in tanti: ONU, Biden stesso ultimamente. Ci sono dimostrazioni contro il metodo di Netanyahu anche in Israele stesso.

    E qui mi riallaccio al discorso: in democrazia puoi manifestare il tuo disappunto. Al limite vieni tenuto d'occhio dalla DIGOS (o equivalente). In Russia o in Corea del Nord rischi di essere avvelenato dai servizi segreti.
    So che c'è anche il caso Julian Assange, ma su questo punto bisognerebbe conoscere bene il codice americano e vedere in sede di tribunale cosa verrà fuori. D'altronde, anche in Italia non puoi mettere a rischio la sicurezza dello Stato/democrazia tramite spionaggio e anche noi abbiamo dei documenti secretati; e non so per quale valido motivo, ma immagino ci sia. Venirne in possesso e pubblicarli anche da noi potrebbe poi essere trattato in qualche maniera che ci sembrerebbe anti-democratica. Ma abbiamo comunque delle leggi codificate. In democrazia ci si deve basare esclusivamente su quelle.


    Il problema della democrazia è che chi vince, poi, sta lì per gli anni che gli toccano, anche se si dimostra totalmente inadeguato (ricordate B. qui da noi?), come Netanyahu. Ma almeno non sta al potere a vita; o addirittura per diritto ereditario.


    La situazione di Israele/Palestina, Russia/Ucraina e tanti altri luoghi soffre di un odio tipico delle aree di confine che dura da generazioni. Qualcosa di molto simile lo abbiamo anche noi in Trentino - Alto Adige, che una politica di autonomia e il far parte di qualcosa di più grande come la UE ci ha quasi risolto.

    Israele è sicuramente invasore. Ma dopo aver subito tutto quello che noi sappiamo e che studiamo a scuola. Ma non è, comunque, giustificabile. Tant'è che in molti iniziano a fare paragoni.
    I palestinesi sono inermi. Vittime di una guerra tra Israele e Hamas senza mezzi termini, combattuta sopra e dentro le loro case. Iniziata da una provocazione esagerata e imprudente di Hamas: ha toccato i figli dei primi.

    E poi ci sono le alleanze politiche ed economiche. Che solo utopisticamente non si possono considerare importanti.


    Vabbè, ho messo nel brodo fin troppi punti per dire alla fine solo una cosa:
    sono problemi globali che, purtroppo, non si possono risolvere scrivendo sui social. Ci sono volti e risvolti dietro molto complessi. Di sicuro non vanno trattati da tifoseria per l'uno o per l'altro come vedo fare da molti.

    Probabilmente non si risolverà mai completamente. Almeno finché nel mondo sentiremo l'identità dei popoli in base alla cultura, alla religione o alla lingua.
    A me piacerebbe uno Stato unico, democratico e tutelante, dove Israeliani e Palestinesi possano vivere democraticamente ed in pace rispettandosi reciprocamente. Ma è impossibile attualmente.
    Lì c'è bisogno di una "soluzione pezza" decisa a tavolino con riga e squadra, con un sovrintendente che sappia essere equo e imparziale. Ma non si è ancora pronti.


    Ora vi pongo una domanda: e se negli USA rivincesse Trump, che succederà nel mondo secondo voi?

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  5. Ah, naturalmente aggiungo una cosa che ho omesso: criticare il metodo che sta attuando Israele non è "diffondere odio". E' solo esprimere le proprie idee.
    I vari ministri e ambasciatori farebbero meglio a tornare coi piedi per terra, senza interpretare le cose in maniera troppo inverosimile. Magari perché non sanno come argomentare.

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  6. Oggi avere un'opinione che va contro quella di massa sembra essere un reato.
    Ho letto di attori licenziati per la loro posizione politica e adesso anche quello che è successo a Sanremo mi dà la misua di come si stia andando oltre.
    Questi ebrei somigliano troppo a quei tedeschi che citano sempre durante il 27 gennaio.
    Forse questi ebrei che sproloquiano, dovrebbero chiedersi se hanno la memoria corta visto che fanno ai Palestinesi ciò che è stato fatto loro.
    Quello che questi ebrei fanno è uguale a quello che Zelensky fa nel Donbass.
    Un genocodio, appunto.
    Buona giornata.

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  7. Maurizio, detesto Trump e spero ardentemente che non sia eletto. Mi consola il fatto, come ricordava Dario Fabbri in un suo recente intervento, che in ogni caso il potere d'azione dei presidenti USA è abbastanza limitato. Le decisioni che contano vengono sempre prese dal Congresso, sul quale il presidente non ha alcun potere. L'ultimo esempio l'abbiamo avuto proprio in questo ultimo periodo, con Biden che si è speso in ogni modo per riuscire a rifinanziare l'Ucraina andando ripetutamente a sbattere contro il No del Congresso. Ma spero comunque che, in un sussulto di dignità, gli americani non lo mettano di nuovo alla Casa bianca.

    Joanna, il problema non credo sia tanto avere un'opinione più o meno allineata a qualcuno, il problema sono le deduzioni fantasiose che un'opinione può suscitare. Ancora adesso, ad esempio, quelli contrari all'invio di armamenti all'Ucraina vengono bollati come filo-putiniani. Non se ne esce.

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    1. Esatto. La caratteristica (bellissima) della democrazia è proprio quella: non "comanda" il singolo. Che come nota qualcuno, quando è in vena polemica, in Italia non viene nemmeno eletto dal popolo.
      In democrazia, senza l'ok di un Congresso o di un Parlamento, le leggi non possono essere fatte e/o modificate.

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    2. Però, la cosa che preoccupa, è se Trump dovesse vincere ed avere anche un Congresso ben allineato.
      Male che va, fa danni per 4 anni. E poi si rivota. E lui si deve fare anche da parte, perché è candidabile massimo due volte (ho già parlato di quanto è bella la Democrazia, vero?); ma nella situazione attuale del mondo, con varie zone che sono polveriere enormi, che il Presidente USA sia una persona illogica, populista, probabilmente ignorante e pessimo amministratore e, per citare un giornalista che seguo, tremendamento allergico alla verità delle cose, non fa stare tranquilli.

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    3. Non so se vi ricordate di come volesse sconfiggere il COVID con la candeggina...

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  8. Sulle fantasiose deduzioni che un'opinione può suscitare sono più che d'accordo con te,alla fine se un individuo non si allinea al pensiero unico viene bollato.

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