mercoledì 23 agosto 2023

Figli, perché?

Il ministro Giorgetti ha dichiarato l'altro ieri al Meeting: "Il tema della natalità è un tema fondamentale: non c'è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo paese. Il sistema si tiene se le generazioni hanno una continuità, se c'è una solidarietà intergenerazionale." Il medesimo concetto è stato ribadito ieri dal suo vice, Maurizio Leo, sempre al Meeting. Da qui l'impegno congiunto di mettere in campo ogni misura possibile, ogni incentivo affinché si torni a fare figli (in Europa siamo da almeno vent'anni il paese che fa di meno).

C'è qualcosa che stona in tutto questo? Sì: la strettissima correlazione tra natalità e stabilità economica dell'Italia. In altre parole, tra vita ed economia. Non ho ancora sentito nessuno dire che bisogna fare figli per la gioia che dà fare figli, per l'arricchimento interiore che deriva dall'essere genitori e prendersi cura dei suddetti figli: stare attenti ai loro bisogni, dare ad essi risposte, seguire il loro percorso di crescita, educarli. No, di questo non si parla, o almeno dai politici queste cose non le ho mai sentite. Bisogna fare figli per questioni economiche: se non si fanno crolla tutto il sistema.

Non si scopre niente di nuovo, intendiamoci. Storicamente, e pressoché in ogni cultura del mondo, la messa al mondo dei figli ha sempre avuto prevalentemente la funzione di sostegno e cura dei genitori una volta che questi invecchiavano e non avevano più possibilità di sostenersi autonomamente. Succede ancora oggi in Africa, certe parti dell'Asia. E succedeva anche qui da noi fino a due-tre generazioni fa. I nostri nonni e bisnonni non facevano otto-dieci figli per assecondare le gioie della genitorialità, ma per assicurarsi un sostegno nella vecchiaia. Quindi niente di nuovo sotto il sole: mettere al mondo figli ha sempre avuto, pur con diverse modalità, queste motivazioni, che sono appunto fondamentalmente economiche.

Ecco perché mi viene da sorridere quando leggo di chi si scandalizza ad esempio per il fatto che in certi paesi la cosiddetta GPA è legale anche dietro corresponsione di una somma in denaro. Ci si straccia le vesti perché così si alimenta un turpe mercato, una indegna economia, e non ci si accorge che nella nostra cultura i figli sono già considerati funzionali a un mercato e a un'economia. Come spesso succede, si guarda il micro e non ci si accorge del macro. Oppure, per stare su qualcosa di più attinente a CL e al Meeting, si guarda la pagliuzza e alla trave tanti saluti.

7 commenti:

  1. La motivazione che dici tu la sosterrà al massimo il Vaticano, che bel paradosso eh?

    La persona con cui avrei fatto volentieri figli non voleva saperne di me come compagno di vita, oggi sono addirittura per l'estinzione del genere umano visti i danni che arreca al pianeta e ai propri simili; per cui quando servirà "adotterò" una giovane badante, magari polacca, e tanti saluti ai piani del Governo.

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  2. Giusta la tua considerazione. Non si fanno più figli per amore perché non esiste più l'amore 😢

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  3. Niente figli: nel mio piccolo, un contributo all'estinzione umana l'ho dato. 😁
    E non è una scelta di cui sono scontenta.

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  4. >La motivazione che dici tu la sosterrà al massimo il Vaticano, che bel paradosso eh?

    Beh, in realtà sono d'accordo con parecchie cose che dice Bergoglio. Non tutte, ma abbastanza. Anzi, mi piacerebbe che certe cose che dice lui le dicessero i politici. Il fatto che io sono ateo non preclude la possibilità che su alcuni temi io sia d'accordo con quanto dice il papa.

    >Non si fanno più figli per amore perché non esiste più l'amore

    Beh, in realtà credo sia più una questione economica. Non si fanno figli perché oggettivamente è difficilissimo mantenerli. Nel mio post mi riferivo alla visione (materialista) che oggi ha la società dei figli, ma ciò non toglie che l'amore possa ancora esistere.


    >Niente figli: nel mio piccolo, un contributo all'estinzione umana l'ho dato

    Beh, visto l'andazzo demografico globale temo che il tuo contributo sia irrilevante, ma va sicuramente apprezzato l'impegno 😁

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  5. Noi stiamo lavorando per pagare tutti quelli che sono andati in pensione con 15. 20, 25. 30 anni di contributi. Non sono i nostri figli che devono reggere il sistema ma è il sistema sbagliato che deve cambiare. Se hai lavorato 20 anni e superi i 20 anni di pensione torni a lavorare. Come fanno in America. Non c'è un limite di età per lavorare, se stai bene e sei in grado di lavorare, lavori. Invece noi per una mentalità di assistenzialismo sbagliata non possiamo uscire dal mondo del lavoro se non con penali altissime che sono ingiuste socialmente e democraticamente parlando. Elisa

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  6. Tempo fa avevo letto un libro su questi argomenti e ne avevo parlato qui.

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  7. . Non credo
    Conosco famiglie poverissime con 12 figli. Certo che poi i figli danno una mano. Questo vuol dire essere famiglie unite.

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