Papa Bergoglio ha detto ieri che anche i transessuali sono figli di Dio. Al che mi è venuto da chiedermi perché abbia sentito il bisogno di specificarlo. Se non sbaglio (mi muovo su un terreno a me non molto congeniale), la religione cattolica dice che siamo tutti figli di Dio. Se uno di questi figli si accorge che la sua "spiritualità sessuale" non corrisponde al corredo biologico di cui è fornito e decide di cambiare quest'ultimo, non vedo perché Dio non dovrebbe più riconoscerlo come figlio.
Tra l'altro, il buon Bergoglio credo sappia benissimo che la transessualità è praticata in natura da moltissime specie (avete mai visto Alla ricerca di Nemo? Bene, il pesce pagliaccio che si vede nel film, in natura cambia sesso a seconda della situazione in cui si trova). Ma se è vero che la natura è stata creata da Dio, anche le sue specificità lo sono, compresa la transessualità. E allora che bisogno c'è di specificare che anche un transessuale è figlio di Dio?
(Troppo eretico?)
Il Papa ogni tanto ne spara qualcuna delle sue, come quando disse che "chi parla di donne cardinale soffre di clericalismo", oppure quando affermò che bisognava aprire i conventi chiusi agli immigrati, o quando "scomunicò" i mafiosi..
RispondiEliminaSe non ricordo male, l'intimazione ai mafiosi di pentirsi pena la scomunica fu lanciata da Wojtyla. Una sceneggiata sicuramente efficace dal punto di vista mediatico ma, temo, ben poco efficace sul piano pratico (non mi risultano schiere di mafiosi intimoriti e pentiti in virtù di questo anatema).
RispondiEliminaMa, d'altra parte, la religione vive anche (soprattutto) di effetti e suggestioni.