giovedì 3 agosto 2023

Considerazioni sul perdono che condivido


(Lettera a un adolescente - Vittorino Andreoli)

6 commenti:

  1. Vero. Ci sono cose che non possono essere perdonate. Dobbiamo piuttosto augurarci (e lavorare per questo) di non essere noi i colpevoli di tali cose, mai.

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  2. Il perdono però può essere rivalutato attraverso l'amore che penso vada necessariamente indirizzato, a prescindere ,verso tutti gli adolescenti che formeranno la nuova generazione di giustizia sociale ...l'amore ripeto e leggendo l'intero libro credo si riesca a capire a fondo che è quello di cui i ragazzi hanno disperatamente bisogno attraverso l'ascolto e il dialogo,e per quanto possa essere disumano dimenticare chi ha fatto del male in modo irreparabile,l'odio e la vendetta dove porterebbero?Andreoli che stimo molto , è in fondo lui stesso ad affermare che servirebbero più genitori e meno psichiatri,e il libro è un trattato sull'autenticità dei sentimenti dei ragazzi che dovrebbero riuscire ad esprimere senza mascherare le paure e le proprie debolezze ,biologicamente naturali, non necessiterebbero di giudici con verità preconfezionate e nemmeno del vuoto di genitori assenti e incapaci di educare al rispetto e all'amore..

    Mi colpisce il suo soffermarsi sul messaggio di Cristo che sconvolge gli istinti e l'irrazionalità che ci colgono a caldo impreparati a gestire emozioni verso chi procura il male...un messaggio sconvolgente verso una *lotta motivata dall'Amore e dall'allontanamento al male che cerca di sedurci in ogni forma..

    Buona giornata


    L.



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  3. Il suo soffermarsi sul messaggio di Cristo ha il solo scopo, credo, di evidenziare quanto sia rivoluzionario rispetto al comune sentire. Ma, da quanto scrive, è comunque un messaggio che neppure lui condivide. Ed è naturale che sia così. Possiamo fare tutti i discorsi che vogliamo, ammantarli di tutti i princìpi e di tutta la romantica retorica che vogliamo, ma sul fatto che, come dice anche Lady Jack qui sopra, ci sono cose che non possono essere perdonate, sono perfettamente d'accordo.

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  4. Se deciderai di leggere un altro libro di Andreoli intitolato "il Gesù di tutti" vedrai quel messaggio molto più chiaro,non è possibile tirare una sola frase da un contesto per convalidare una soggettiva opinione su uno scritto o in questo caso sullo scrittore...

    Andreoli fa un analisi sulla figura di Cristo,quale uomo coerente
    con il suo messaggio di amore e di pace fino al patibolo. Ed essendo Andreoli psichiatra e uomo attentissimo alla vita interiore delle persone, Gesù diventa modello universale di un'umanità umile e alta a cui la società del terzo millennio dovrebbe ispirarsi a prescindere dal credente, non credente, ateo e agnostico.Non ho certo la pretesa di dover convincere nessuno o disquisire su questo spostando la "disattenzione" su Andreoli:)

    Sul "ci sono cose che non possono essere perdonate "non generalizzerei ,ognuno fa del suo libero arbitrio il cammino sulla strada che ha intrapreso...grazie a te


    L.






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  5. Ne ho letti più di uno di libri di Andreoli ma quello da te menzionato mi manca, proverò a cercarlo.

    Per quanto riguarda il rapporto tra Andreoli e Cristo, non ho difficoltà a immaginare che il noto psichiatra ne abbia parlato in termini di modello universale nel libro che hai citato, ma questo non fa di lui automaticamente un credente.

    Anche io posso fare, che ne so, un'apologia di Buddha, ma questo non implica automaticamente che io sia buddista.

    E comunque rimango saldo nella mia idea che non tutto si può perdonare, e che, come dice lo stesso Andreoli, sarebbe sbagliato elevare il perdono a modello universale dell'agire.

    Buona giornata a te.

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  6. "Perdonami":) ma ci ritorno su questo post perché mi è sembrato di capire ,dalla tua risposta, che io avessi voluto portare all'attenzione il Credere del noto psichiatra,quasi a voler mettere un confine tra credenti e non , quando invece è esattamente l'opposto.Partendo da quel libro ho riportato le riflessioni salienti dello stesso Andreoli , riflessioni oggettive sul messaggio di Cristo in tema di "perdono" e se noti Andreoli stesso fa esattamente il contrario , senza giudicare chi crede e chi no,andando oltre . Ed è la cosa che di lui amo.Amo il messaggio di Amore che sempre mi fa arrivare quest'uomo con ciò che dice , scrive e fa.

    Chi crede nel perdono non sta certo a sottovalutare o giustificare il male di chi lo compie , né tantomeno lo associa al dimenticare, è un errore che vedo fare spesso,forse anche spinti da forme di pregiudizio e non lo trovo corretto se non addirittura controproducente ai fini di quel " modello universale del re/agire" che può essere sbagliato ribaltandosi esso stesso.

    Perdono non va confuso con buonismo o salvataggio di apparenza e va contro il politicamente corretto e la superficialità con cui spesso la sola figura di Cristo diventi paradossalmente argomento di prese di posizioni e chiusure e non di apertura e confronto.Non oso immaginare cosa scatenerebbe la consapevolezza di Nelson Mandela quando affermò che “il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente”.


    Poi partendo dall'etimoligia stessa della parola "perdono"....non le dice nulla, per e dono?So che ama l'etimologia delle parole ,ci ha scritto anche un post:)


    Buona domenica


    L.

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