Non voglio fare il moralista ipocrita. Anche a me piacciono, anche se non ne ho e la mia vita si trascina da sempre all'insegna del tanti presi, tanti spesi. Ma la mia credo sia tutto sommato una passione dettata da necessità più che da ingordigia, nel senso che mi piace averne per poter vivere, non per accumularne, tanto che i pochi che ho li spendo spesso in maniera abbastanza scriteriata. Quella per il denaro è quindi una passione umana ed è anche ecumenica, se così si può dire, perché abbraccia sia i poveri, che lo desiderano per poter vivere, sia i ricchi, che lo desiderano per accumularne sempre di più. A tal proposito, come scriveva recentemente Massimo Recalcati, il desiderio di accumulare denaro per il mero gusto di accumularlo, atteggiamento riconducibile al vizio capitale dell'avarizia, è una delle passioni più stupide che ci sia, perché se da una parte l'accumulo dei soldi dà il potere di poter comprare ciò che si vuole, nel momento in cui si spendono per esercitare questo potere, tale potere viene meno assieme ai soldi stessi, quindi l'avaro gode di un potere che però non può esercitare perché nel momento in cui lo esercita lo perde, conseguenza, questa, della perversione cognitiva che considera i soldi un fine invece che un mezzo (su questa perversione Marx aveva scritto parecchio, tra l'altro).
Tutto questo fa in fondo un po' sorridere anche in virtù del fatto, a cui generalmente non si pensa, che i soldi sono un'invenzione della nostra immaginazione, come scriveva Yual Noah Harari nel bellissimo Sapiens, da animali a dèi. Le mazzette di banconote in valigie e armadi di cui vediamo le immagini sui giornali hanno valore perché siamo noi umani ad averglielo dato. Una banconota di quelle che usiamo tutti i giorni per acquistare cose ha valore perché c'è una legge che ne stabilisce l'entità (non a caso denaro in greco si traduce con nomisma, che appunto significa legge). Se domani una legge dicesse che il valore di quella banconota è zero, avremmo in mano solo cartaccia senza alcun valore. In pratica, la passione tutta umana per il denaro è una passione per un frutto della nostra immaginazione.
Ma queste sono tutto sommato speculazioni antropologiche che lasciano il tempo che trovano. La realta, molto più prosaica, è che il denaro piace perché averne rende più facile e comodo vivere, e anche per quella sensazione di onnipotenza che genera in chi ne possiede, tutto qua. Tutto qua per modo di dire, non è che sia poco.
Sai, tu sei giovane, lo ero anche io a 20 anni quando mi sono sposata, mio marito 10 in più e siamo andati in banca a chiedere il mutuo per la nostra prima casa, allora non volevano concedercelo perchè non avevamo nulla, nemmeno macchine di grossa cilindrata solo due utilitarie e ricordo che chiamarono mio papà da garante...da allora abbiamo iniziato grossi sacrifici per due ragazzi giovani, Giorgio faceva due lavori sabato e domenica e festivi andava anche a servire, niente ferie anche se avevamo Andrea piccolo, vestiti al mercato come ora, una pizza solo in ricorrenze speciali , ma abbiamo messo da parte i soldi, mai saltato una rata e pagato il mutuo. Da allora è ancora così, figli grandi ma soldi che mettiamo da parte per il loro futuro, per Miki per gli studi e per Andrea per dargli una mano con il suo di mutuo per la piccola casa comprata. E questo è stato un insegnamento che spontaneamente hanno appreso i miei figli, non chiedono mai nulla, non hanno telefoni di marca, Andrea ha un auto di seconda mano di 13 anni che usa ad andare al lavoro, Andrea si è pagato l'università facendo il cameriere sabato, domenica, Natale, Capodanno, quando gli altri della sua età andavano a divertirsi e studiava e faceva su e giù in treno. Ora ha un buon lavoro fisso, ha appena avuto un aumento di categoria, è diventato Vice Sindaco e Presidente della Pro Loco. Michelle ha preso la borsa di studio che le ha permesso di studiare 15 gg in America in un college e se continua così la prenderà anche quest'anno. Vedi i miei stessi genitori hanno sempre risparmiato, ne alloggi al mare, ne macchine di lusso, ne vestiti firmati e così anche per me è stato spontaneo seguire il loro esempio. Non mi vergogno di cosa ho, non se ne vergognano i miei figli....certo avere dei soldi sarebbe bello ma tanto li metteremo da parte. Eppure frequentiamo amici con macchinoni, vestiti firmati, ma quando sono seduti alla mia tavola per il cenone di Natale o per i sabato sera, siamo tutti uguali. Mangiamo e ridiamo e ci aiutiamo nei momenti di dolore.
RispondiEliminaQuesta sono io e ne sono felice.
Ti ringrazio per il "giovane" (ho 52 anni). Io sono stato un po' più fortunato di te per alcune cose (ad esempio non ho dovuto comprarmi una casa perché mi hanno lasciato un appartamento i miei), ma ho comunque sempre lavorato fin da prima di avere di 18 anni per tirare avanti la famiglia e conosco il valore del denaro.
EliminaCiao Valeria.
Ti racconto una cosa per farti ridere...un giorno al compleanno di Michelle arriva una sua amica molto gentile ed educata....devo dirti che essendo la mia strada in salita (vivo tra i boschi) accompagnata alla guida da sua nonna che di soldi ne ha, su una bella e nuova Porsche. Suona il campanello lascia la ragazza e poi disperata mi dice che non è in grado di fare la retro in discesa perchè ha paura di rovinarla nei muretti al lato....ebbene salgo sulla macchina, sposto bene il sedile per arrivare ai pedali (io sono piccola) e ingrano la retro e gliela porto giù....beh vedi io goduta ero salita alla guida di una Porsche.....a prenderla però è venuta con una Panda eheeh
RispondiEliminaBeh io 48, e a 15 lavoravo nella ditta e studiavo. A posto come coadiuvante e entrai il giorno dopo finita la scuola ... Iniziai in laboratorio come falegname e posatore.... Dopo molti anni gestii il negozio di mobili come progettista. Ancora da dare l'esame di superiore avevo fatto concordo in banca e ottenuto il posto ma mio padre voleva che lavorassi da falegname e io ne ero contenta e per ora mai pentita
RispondiEliminaRicorda noi dobbiamo essere giovani dentro e nessuno scoprirà mai i nostri anni ciao
RispondiElimina"Abbiamo costruito una società globale che ha ormai i soldi come valore predominante e quindi è logico che piacciano e si faccia di tutto per averli e averne sempre di più".
RispondiEliminaGià,ed è per questo che esiste parecchia infelicità, perché il denaro può tutto ma non può comprare l'amore e molte volte sorrido quando qualcuno afferma di "amare" il denaro :)
Altroché se questa non è un invenzione umana, in cui si cerca di convertire l'amore per assogettarlo al denaro ,usandolo anche metaforicamente a sproposito...