sabato 24 dicembre 2022

Il sale della terra


Della stragrande maggioranza dei libri che leggo non scrivo niente, più che altro per pigrizia. Faccio un'eccezione per questo, un romanzo che mi ha stregato.

Narra il viaggio dal Messico agli USA di Lydia e di suo figlio Luca. Lei è una libraia di Acapulco e suo marito, Sebastiàn, un giornalista. Fare il giornalista, nel Messico dei cartelli della droga, è uno dei mestieri più pericolosi che ci siano, e Sebastiàn paga con la vita l'aver scritto un articolo di troppo sul boss di uno dei cartelli più potenti. 

Gli scagnozzi del boss, tale Javier Fuentes, non uccidono solo il marito di Lydia e padre di Luca, ma quasi tutti gli altri membri della famiglia; solo per una  circostanza fortuita madre e figlio riescono a sfuggire alla strage.

Comincia una fuga rocambolesca dei due per scappare dal Messico e andare negli USA, sempre col terrore di avere il fiato sul collo degli sgherri agli ordini di Javier. Fuggono a piedi, rubando auto, salendo su pullman, prendendo al volo, assieme ad altri migranti, i treni merci della linea del Pacifico che attraversano il confine tra Messico e Stati Uniti.

Lydia e Luca conosceranno altre persone, migranti come loro, intrecceranno storie, instaureranno amicizie di sangue, cadranno nelle grinfie dei trafficanti di esseri umani (il romanzo è anche uno straordinario documento sul dramma odierno dei flussi migratori tra l'America latina e gli USA). 

Un libro che toglie il fiato.

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