sabato 24 aprile 2021

Quanta benzina c'è?

Mi è capitato di imbattermi in uno spot pubblicitario su YouTube (non so se lo trasmettano anche in TV, dal momento che non la guardo) che mi ha dato molto da pensare. Reclamizza un'automobile con integrato una sorta di sistema di assistenza vocale gestito da Google. Nello spot si vede un ragazzotto dall'aria indolente spaparanzato su un divano mentre si ingozza di televisione (almeno leggesse un libro!) che chiede al suo amico, lì vicino, cosa ne pensi di andare al mare. L'amico gli risponde di verificare prima se nella macchina ci sia benzina a sufficienza.

Il ragazzotto indolente, senza muovere un muscolo eccetto quelli deputati all'emissione di suoni dall'apparato vocale, senza schiodarsi dal divano chiede a voce alta a Google quanta benzina ci sia nel serbatoio della macchina. Google, tramite una misteriosa voce fuori campo, gli risponde che il serbatoio è pieno al 95%. Il ragazzotto indolente, non pago dell'informazione, interpella sempre Google per chiedere dove sia la macchina. (Già qui viene da chiedersi: ma come, sei in casa tua spaparanzato sul divano e non sai neppure dov'è la tua macchina? Vabbe'.) Prontamente, Google gli fornisce via e numero civico del posto in cui si trova la macchina. Il ragazzotto sbuffa un po', lamentandosi del fatto che la macchina si trovi alla stratosferica distanza di cento metri (sapete com'è, per un giovane cento metri a piedi sono uno sforzo non trascurabile). Lo spot si conclude poi con svariati elogi alle qualità tecniche del veicolo in questione e al sistema di assistenza vocale integrato come accessorio.

Ora, davanti a uno spot come questo, mi viene da chiedermi in quanti di quelli che l'hanno guardato sia nata una riflessione circa il livello di perversione di tale spot. Già noi occidentali siamo il popolo più debole della terra perché siamo il più tecnicamente assistito, come scrive Umberto Galimberti; invece di spronare la gente a darsi una mossa, a scuotersi, a darsi da fare, subdolamente la si convince a farsi assistere ancora di più e, di conseguenza, a darsi ancora meno da fare, quindi di indebolirsi ancora di più, fino al punto di spacciare come cosa inutile e anacronistica l'alzare il culo da un divano e camminare fino alla macchina per verificare quanta benzina ci sia nel serbatoio.

Quando vedo queste cose, il pensiero va sempre a mia nonna materna, la quale tutti i giorni, all'alba, si alzava e si faceva quatto chilometri a piedi per andare a comprare il pane e altre cose a Santarcangelo. E poi ne faceva altri quattro per tornare, e una volta tornata andava nei campi dietro casa a dare una mano, con in più anche l'incombenza di dover badare ai figli e a tutto ciò che c'era da fare per mandare avanti la casa. Vi siete mai chiesti perché ai tempi dei nostri nonni non esistevano gli psicanalisti? Perché la gente aveva da fare, c'era il lavoro, la vita ce la si sudava, e non c'era tempo per il cazzeggio improduttivo da riempire con assurdità tecnologiche. 

Sì può obiettare - è l'obiezione più comune - che però oggi si è più felici rispetto ai tempi dei nostri nonni. Che sarà anche vero, per carità, salvo poi scoprire che il 55% degli italiani fa regolare uso di psicofarmaci, e allora qualche dubbio relativamente alla presenza di tutta questa felicità viene. Forse.

8 commenti:

  1. In questi casi consiglio sempre la favolosa opzione "Salta annuncio" di YouTube che ti preserva serenamente da certe robacce.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ma in genere blocca lo spot solo dopo un certo numero di secondi, quindi una parte mi tocca sorbirmelo lo stesso. Ormai la pubblicità su YouTube sta diventando più invadente che in televisione.

      Elimina
  2. No no, cancella il forse. Hai scritto uno dei post più azzeccati, profondamente saggi e divertenti che io abbia mai letto. Quanto agli psicoanalisti, sono d'accordo con te. Se la gente fosse mediamente davvero felice, io e tanti altri come me dovremmo cambiare mestiere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, allora è meglio che un po' di infelicità circoli, via. :-)

      Elimina
  3. L'ho visto in tv, non ho nemmeno capito cosa cosa pubblicizzasse,cioè mi è rimasto in mente solo il dialogo tra due giovani pelandroni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, un dialogo così assurdo è difficile che non resti in mente.

      Elimina
  4. Analisi perfetta. Mi ha colpito molto il punto in cui dici che gli psicanalisti un tempo non esistevano perchè la gente era troppo occupata a vivere. Credo che tu abbia enunciato una grande verità. Personalmennte non credo che oggi le persone siano più felici. Un tempo la gente aveva molte più difficoltà, una vita meno agiata, ma la voglia di combattere, la voglia di sognare era in un certo senso già felicità. Ogni piccola conquista era la felicità. Oggi tutto è a disposizione di tutti. Non c'è più desiderio, non ci sono più sogni, oggi regna un grande senso di vuoto, una profonda frustrazione che rende l'uomo essenzialmente apatico, o in molti casi, depresso. Ho visto lo spot in questione e mi ha trasmesso tanta tristezza vedere due ragazzi spenti.

    RispondiElimina
  5. Non c'è più desiderio, è vero. Il desiderio viene spento fin dalla più tenera età da genitori che riempiono di regali i propri figli. Regali che stanno al posto di tutte le parole mancate, come diceva Vittorino Andreoli. Poi, le conseguenze di tutto ciò si palesano agli occhi di tutti.

    RispondiElimina

Il post sentenza

La sbornia post sentenza OpenArms ha dato la stura a dichiarazioni giubilanti che a tratti sembrano leggermente fuori dalla realtà. Cominci...