Un altro qualsiasi scrittore avrebbe probabilmente messo giù lo stesso concetto in modo più ordinario o banale, tipo: "...il giorno in cui è ormai chiaro che la primavera è agli sgoccioli e l'estate è alle porte". Oppure: "...il giorno che toglie ormai ogni dubbio sul fatto che la la primavera sta per cedere il passo all'estate". E si potrebbe continuare con altri esempi simili. Invece no. King aggira queste banalità come solo lui sa fare e scrive: "...il giorno forse in cui la primavera si guarda intorno e vede che l'estate è vicina."
Ecco perché amo King da sempre. Perché certe sottigliezze linguistiche e certi trucchetti semantici riescono così bene solo a lui. Non dico che anche altri scrittori non li usino, ci mancherebbe, ma lui riesce a utilizzarli in maniera inarrivabile.
venerdì 9 aprile 2021
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sono d'accordo con te, non tanto su King che mi piace in modo discontinuo, ma sul fatto che una grande penna la si vede nella bravura di aggirare i trabocchetti della banalità con parole originali.
RispondiEliminamassimolegnani
Vero. Per quanto riguarda King, io lo leggo da quand'ero ragazzo. Può piacere o meno, indiscutibilmente, ma è sicuramente uno che sa scrivere, anche se non è più il King degli inizi, quello de La zona morta, It, Shining e via andare.
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