venerdì 21 agosto 2020

Persone e automi

Ieri pomeriggio sono stato alla guardia medica con mio padre (si è sentito poco bene). Mentre il medico lo visitava io attendevo nella sala d'attesa, che è vicina alla postazione dove si ritirano i risultati delle analisi. Arriva un signore, trafelato, che chiede di potere ritirare le sue. Il tipo allo sportello gli risponde che le analisi si ritirano fino alle 18:45. Il signore gli fa notare che sono le 18:48, è uscito di corsa dal lavoro ma non è potuto arrivare prima. L'impiegato, scocciatissimo, gliele prende (ce le ha tutte sul banco davanti a lui, quindi non gli è costata alcuna fatica) e gliele consegna in malo modo. Il signore ringrazia e se ne va; l'impiegato non lo caga neppure di striscio. 
Ora, io capisco che gli orari sono fatti per essere rispettati, ci mancherebbe, ma un margine di tolleranza che consenta di distinguere una persona da un automa non dovrebbe essere adottato spontaneamente? Oltretutto l'impiegato non è che dovesse smontare alle 18:45 ma più tardi, e nel frattempo chiacchierava e cazzeggiava con una collega. Ecco, forse quello che farebbe andare meglio il mondo sarebbe solo un po' più di elasticità e di umanità.

10 commenti:

PuroNanoVergine ha detto...

Per fortuna ci sono anche esempi opposti.
Chissà se prevalgono i primi, descritti nel tuo post, o i secondi?

Andrea Sacchini ha detto...

Voglio pensare i secondi.

Laura ha detto...

Non dico mai parolacce ma , il tipo in questione è stato
proprio uno "stronzo" . Cosa gli costava un po' di gentilezza ?
O forse non è più di moda ?
Ciao Laura

Andrea Consonni ha detto...

Ti racconto una piccola cosa divagando, ogni anno per rinnovare il permesso di lavoro in Svizzera devo recarmi in un tribunale e farmi rilasciare il casellario giudiziale. Praticamente l'ufficio è aperto solo la mattina, in orari nemmeno troppo allungati. A seconda della fretta (puoi fermarti o tornare dopo tre giorni) che hai compri due marche da bollo diverse e la roba ridicola è che tempo dieci minuti e il documento ti arriva e ti chiedi se non si potrebbe sempre fare cosi piuttosto che aspettare due giorni ma quando arrivi al bancone ci sono sparse tutte le fotocopie delle carte d'identità e altri documenti sensibili di tutte le persone presenti in fila in quel momento e non solo. L'altra volta mi scappo' un "Alla faccia della privacy" e l'impiegato mi rispose Hai qualcosa da nascondere? (tra l'altro ufficio davvero fatiscente)

Andrea Sacchini ha detto...

Nel presente caso direi che non sia più di moda. Voglio pensare, come scrivevo qui sopra, che in altri casi lo sia ancora.
Ciao Laura.

Andrea Sacchini ha detto...

Un altro impiegato molto portato per l'approccio paziente ed educato col pubblico, mi sembra.

Angela ha detto...

Non solo elasticità, ma un minimo di empatia e umana comprensione!
Come dici tu, siamo persone... non robot! E nel caso specifico parliamo di un ritardo di tre minuti, oltre che di un'azione - da parte dell'impiegato - né troppo impegnativa né lunga...
Un inflessibilitá un tantino esagerata 😑

Angela ha detto...

*un'inflessibilitá

Andrea Sacchini ha detto...

Empatia, questa sconosciuta.

giorgio giorgi ha detto...

Ci si può consolare pensando che quell'impiegato trarrà ben poche soddisfazioni dalla sua vita. Ma pensa come sarebbe il mondo se chi fa un lavoro che lo mette a contatto con gli altri traesse piacere dal fare il suo lavoro bene, aiutando gli altri! Auguri per tuo papà!

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