Non ha fatto tempo a passare all'opposizione, la Lega, che la nostra economia ha ripreso a respirare: spread e rendimenti dei nostri titoli di stato ai minimi storici.
La narrazione salviniana vuole che nel lungo elenco di nemici dell'Italia ci sia l'Europa (Bruxelles, poteri forti e compagnia varia assortita), oltre naturalmente agli onnipresenti migranti, ai Rom, alle ONG e a tutto quello che la propaganda salviniana ci ha propinato in questi quattordici mesi. Molti ci hanno creduto e ci credono, e vabbe': d'altra parte il felpato conosce bene i suoi polli.
Fuori dalla propaganda, ed entrando nella realtà e nel merito delle cose, è palese come non sia l'Europa, pur col suo miliardo di difetti, il nostro nemico, ma i mercati. Il concetto è molto semplice: se noi andiamo d'accordo con l'Europa i mercati se ne stanno buoni e tranquilli, e ci danno fiducia. Fiducia significa che gli investitori sono molto più propensi ad acquistare il nostro debito pubblico attraverso i titoli emessi dallo Stato. Ed è anche (anzi, soprattutto) con questi soldi qui che lo Stato paga gli insegnanti, i medici, i magistrati, le forze dell'ordine, i dipendenti pubblici in genere. In altre parole, è con questo sistema che lo Stato funziona, il resto sono chiacchiere da bar, quelle di cui Salvini è sempre stato maestro.
"...il resto sono chiacchiere da bar, quelle di cui Salvini è sempre stato maestro..."
RispondiEliminaCondivido, ma forse il problema sta nel fatto che questo Paese è/è diventato come un immenso bar!
Senza forse, direi.
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