venerdì 9 agosto 2019

Pieni poteri

Nel bailamme politico di questa ore, una frase di Salvini ha attirato la mia attenzione, cioè quella con cui chiede agli italiani di dargli pieni poteri, in modo da poter fare ciò che vuole senza palle al piede.

Sorvolando sul fatto che alle dichiarazioni del felpato occorre sempre dare il peso che meritano, non posso non pensare all'infelicità di tale richiesta. Il concetto di pieni poteri in una democrazia non ha alcun senso, specie in una democrazia parlamentare (almeno formale) come la nostra, concepita in modo che nessun attore abbia i pieni poteri ma tutti si muovano in un sistema di pesi e contrappesi che limitano, o dovrebbero limitare, velleità autoritarie di chicchessia.

La locuzione "pieni poteri" rimanda il pensiero a ogni forma di dittatura conosciuta, da quella stalinista seguita al crollo del regime zarista in Russia a quelle che hanno insanguinato l'America latina alla fine del secolo scorso; dalla dittatura hitleriana in Germania a quella fascista italiana, e si potrebbe continuare a piacere.

Mai uscita fu più infelice, delle innumerevoli infelici partorite in questi ultimi tempi.

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