Da queste parti non si è mai creduto alla tesi complottista della giustizia a orologeria, tesi nata dalla fertile e inesauribile fantasia del giornalame di destra all'indomani della infausta discesa in campo del tipo delle cene eleganti, nell'ormai lontano 1993. Per un motivo molto semplice: in Italia tra elezioni comunali, regionali, politiche ecc. si vota molto frequentemente e se un tipo ha sul groppone un certo numero di procedimenti giudiziari, e lui ne ha a vagonate, è abbastanza probabile che le due cose si incrocino. Certo, la tempistica con cui la procura di Firenze ha, a pochi giorni dalle regionali in Sicilia, riaperto i fascicoli a carico di Berlusconi e Dell'Utri, dove si ipotizza un loro coinvolgimento in veste di mandanti occulti delle stragi mafiose del '92 e '93, può far sospettare che la tesi della giustizia a orologeria abbia un qualche fondamento, tesi che nei lettori assidui di Libero e Giornale è una certezza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Nessun commento:
Posta un commento