Leggo in giro alcune cose sulla Hack. E penso che la morte, che tutti temono, rifuggono o di cui tentano di lenirne la paura (ad esempio con la religione), abbia un indubbio pregio: quello di trasformare un nemico in un "nemico, sì, però in fondo..."
Questo perché anche chi fino a ieri diceva peste e corna dell'astrofisica, oggi ha già provveduto a correggere il tiro. Intendiamoci, non è una esclusiva della Hack; da che mondo è mondo, un "nemico" morto diventa - un po' ipocritamente, certo - quasi sempre un "amico". Diciamo che la morte, forse, serve anche a svelare certe ipocrisie.
domenica 30 giugno 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Stomaci forti
Riguardo alla questione della casa editrice filo-fascista alla manifestazione Più libri Più liberi, non so bene cosa pensare. Da un lato la...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
-
È in corso da un paio di giorni una discussione fiume sul blog di Moz . Tema: cosa resterà dei blog. Tra i tanti argomenti di cui si dibatte...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
Nessun commento:
Posta un commento