A me non dà fastidio che un cardinali parli, esprima le sue idee. A me dà fastidio che un cardinale parli di aria fritta, spari corbellerie stratosferiche che vengono poi, puntualmente - d'altra parte siamo in Italia - riprese dai media a reti unificate. Prendete Bagnasco oggi, ad esempio.
Lo sappiamo tutti, tranne quelli che non vogliono sapere, che il nostro stato e la nostra politica sarebbero da rifondare, sarebbero da prendere e rivoltare come si fa coi calzini, non c'è bisogno che venga a dircelo un cardinale. Lo sappiamo bene che siamo guidati da una classe politica e dirigenziale che definire imbarazzante è un eufemismo. Lo sappiamo fin troppo bene. Così come sappiamo bene che lo stesso problema ce l'ha lo stato del Vaticano, visto quello che continua a venire fuori dall'interno delle "sacre" mura.
La memoria di Bagnasco deve essere particolarmente limitata, altrimenti ricorderebbe la famosa parabola della pagiuzza e della trave. Ma fin qui, in fondo, non c'è niente di strano: preti, vescovi, cardinali e papi hanno sempre amato mettere il naso nelle faccende dello stato italiano - si incazzano un po' quando qualcuno va a mettere il naso nei loro affari, ma anche qui tutto rientra nella (triste) normalità.
Però Bagnasco, riferendosi alla sentenza di ieri della Corte di Strasburgo sulla fecondazione assistita, non può dire "non si è passati attraverso la magistratura italiana: c'è stato un suo superamento, un surclassamento". Capisco che all'illustre cardinale quella sentenza bruci, e molto, come del resto brucia a tutto il mondo cattolico, ma due cazzate in una frase sola sono troppe anche per chi è a completo digiuno di educazione civica. Non c'è stato infatti nessun surclassamento della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla magistratura italiana. Per due motivi.
1) L'Italia fa parte dell'UE, quindi i cittadini italiani sono anche cittadini europei. Ne deriva che chiunque ha il sacrosanto diritto di rivolgersi a Strasburgo, se lo ritiene necessario. Ed è esattamente quello che hanno fatto i coniugi che si sono rivolti a quell'organismo perché hanno ritenuto leso un loro diritto.
2) La sentenza di ieri di Strasburgo non è la prima, e non sarà neppure l'ultima, probabilmente, che riguarda la famigerata legge 40. Prima di ieri, infatti, si sono espressi su quell'abominio legislativo sia la Corte Costituzionale italiana, sia la magistratura ordinaria, attraverso una serie di sentenze (ben 16, per la precisione) emesse da vari tribunali del nostro paese.
Non c'è stato quindi alcun surclassamento di nessuno su nessuno. C'è solo un cardinale vistosamente alterato perché si è visto smontare, pezzo per pezzo, una legge a cui lui e la sua congrega tenevano molto. Mi dispiace per lui. E mi dispiace per tutti quelli - e purtroppo saranno molti - che prenderanno per buone le sue balle.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Rifarei tutto
Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
a me dispiace per tutti quelli che attendono di poter avere un loro diritto (fecondazione assistita), in attesa che queste legge sparisca... :-(
RispondiEliminaNella sostanza è già sparita (le varie sentenze di questi anni l'hanno svuotata del suo significato). Adesso aspettiamo che qualcuno la riscriva come si deve.
RispondiElimina