Sono accaduti un paio di fatti in questi ultimi giorni che mi hanno fatto un pò pensare, e hanno entrambi a che fare con certi atteggiamenti assunti dall'amministrazione americana nei confronti del nostro paese. Preciso subito che, in linea di massima, non sono pregiudizialmente animato da spirito antiamericanista. Ritengo infatti che gli USA siano una grande democrazia che ovviamente, come tutte le grandi democrazie, ha pregi e difetti (forse più difetti, ma questa è una mia personale opinione).
Ma veniamo ai fatti. Come forse saprà chi segue un pò la politica, è stato approvato in Parlamento il rifinanziamento della nostra missione in Afghanistan. Naturalmente la questione, come era prevedibile, ha dato il la a tutta una serie di litigi e baruffe (alle quali per la verità siamo abbastanza abituati) tra chi era d'accordo a mantenere tale impegno (destra e componente moderata della sinistra) e chi avrebbe voluto il ritiro incondizionato, o comunque un non rifinanziamento del nostro contingente (sinistra radicale).
L'amministrazione americana, che evidentemente tiene costantemente d'occhio quello che succede nel nostro Parlamento, vedendo che la questione ha suscitato una notevole bagarre dalla quale sarebbe anche potuto derivare un voto contrario, ha intimato, tramite una lettera inviata al nostro Ministro degli Esteri, di adoperarsi e fare tutto il possibile per mantenere la missione italiana in Afghanistan. D'Alema, vedendo il tutto come un'interferenza e un'intrusione nella normale attività del nostro Parlamento, ha in tutta risposta rispedito le lettere al mittente dicendo in sostanza che i nostri affari e le nostre decisioni siamo in grado di prenderle da soli.
Il secondo fatto che sta tenendo banco sempre in questi giorni, è invece il rifiuto dell'amministrazione americana di concedere l'estradizione del marine Mario Lozano, il soldato americano responsabile dell'omicidio di Nicola Calipari, il funzionario dei servizi segreti italiani principale fautore del lieto fine del rapimento della giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena. Mario Lozano è stato infatti rinviato a giudizio dalla III sezione della Corte di Assise di Roma con la pesante accusa di omicidio volontario. Questi due fatti (assieme alla nota questione dell'ampliamento della base USA a Vicenza) hanno creato, come del resto era prevedibile, qualche attrito tra i vertici governativi del nostro paese e l'amministrazione Bush (anche se il paragone con la famosa crisi di Sigonella dell'85 ipotizzato da qualcuno mi pare eccessivo), e quindi mi è venuta spontanea qualche riflessione.
L'Italia, come è noto, ha da sempre stretti legami politici, economici e di alleanza con l'America, e ciò da quando, una sessantina di anni fa, l'ingresso delle truppe alleate ha contribuito in maniera determinante alla cacciata dei nazifascisti dal nostro paese. Mi pare però che ultimamente il rapporto di alleanza con gli Stati Uniti si stia trasformando in un rapporto di sudditanza. E questi ultimi episodi che ho citato prima mi pare ne siano un chiaro esempio. Insomma, da circa 60 siamo praticamente una specie di portaerei degli USA (sul nostro territorio sono presenti svariate basi militari americane), mi pare quindi che il debito di riconoscenza che eravamo in qualche modo obbligati a riconoscere sia stato più che onorato.
L'impressione che ho, insomma, è che l'America ci consideri una specie di colonia, di "appoggio" logistico del quale poter disporre a suo piacimento. E il recente e pressante "invito" a mantenere le nostre truppe in Afghanistan mi pare che sia sintomo di qualcosa di più di un semplice interessamento a quello che succede da noi. Sarei insomma più incline a considerarlo come una vera e propria ingerenza. E quindi, devo essere sincero, non mi è dispiaciuta la presa di posizione di D'Alema (segnatevela, questa è una delle poche volte che condivido l'operato di un politico), che in sostanza non ha fatto altro che rivendicare, in un apprezzabile scatto d'orgoglio nazionale, la nostra autonomia e indipendenza.
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Il secondo fatto che sta tenendo banco sempre in questi giorni, è invece
RispondiEliminail rifiuto dell'amministrazione americana di concedere l'estradizione del
marine Mario Lozano, il soldato americano responsabile dell'omicidio di Nicola
Calipari, il funzionario dei servizi segreti italiani principale fautore del
lieto fine del rapimento della giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena
Ma come? Non puo' essere. Vedrai che l'estradizione la concederanno. Ma Silvio non aveva detto che erano nostri amici?
Perdonami la battuta, lo so che in tutta questa storia c'e' solo da piangere. Mi domando solo dove sono tutti i tromboni, i violini, gli asskisses (per usare un americanismo).
Dove sono i nostri bravi Berlu, Fede, Ferrara, Belpietro, Feltri, Forbice, Davi, che continuano a romperci con la favola della grande democrazia? Mhh... forse sanno che e' meglio tacere in queste occasioni per ritornare piu' gagliardi di prima quando gli italiani (basteranno pochi giorni) si saranno dimenticati di tutto.
E' la prima volta in vita mia che provo rispetto per D'Alema. :)
RispondiElimina@ gaetano: in effetti la cosa che dà un pelino fastidio è che la loro sembra una sorta di amicizia "interessata", in quanto sono sempre prodighi di elogi quando assecondiamo la loro politica estera (invio di truppe, ecc...), ma nel contempo pronti a criticare aspramente allorquando accenniamo a prendere decisioni che non corrispondono alle loro naturali inclinazioni. E' un pò come se io, Gaetano, fossi tuo amico vedendo che la pensi esattamente come me, ma ti criticassi aspramente qualora non accadesse.
RispondiElimina@ romina: attenzione a rispettare i politici, potresti pentirti ^_^