sabato 31 maggio 2025
La dieta paleo :-)
La Zanzara
venerdì 30 maggio 2025
Cosa direte?
Questa è la copertina di Internazionale in edicola da domattina. Mi ha colpito: come giustificheremo ai posteri la nostra inerzia di fronte a un genocidio? Mi rendo conto che ciò che sta succedendo a Gaza è diventato una specie di pensiero fisso, non so neppure quanti post ci ho scritto su e mi chiedo perché.
In fondo, se ci si pensa, gli esseri umani si sono massacrati a vicenda da sempre, a partire da quando, un paio di milioni di anni fa, i nostri più antichi antenati, che vivevano aggregati in tribù e clan, entravano in conflitto coi gruppi rivali per l'accaparramento delle risorse che offriva la terra. Quindi cos'ha di diverso questo massacro rispetto a tutti i massacri della storia umana?
Forse il motivo di questo interesse sta nel fatto che, a differenza di tutti altri, questo avviene in diretta via social sotto i nostri occhi e ogni giorno ne abbiamo testimonianza con foto e video. Un altro motivo potrebbe essere il fatto che il massacro avviene con la complicità del nostro Occidente. Forse è la presa di coscienza di questo che fa male. Noi occidentali, che abbiamo avuto l'Illuminismo, abbiamo inventato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la democrazia liberale, abbiamo fatto la rivoluzione francese che ha trasformato una società di tipo gerarchico in una societa basata sull'uguaglianza; noi che abbiamo sempre puntato il dito contro regimi sanguinari di ogni tipo, scopriamo di essere esattamente come quei regimi, o comunque complici, perché chi più chi meno le armi a Israele le forniamo tutti. E facciamo una fatica tremenda ad ammetterlo a noi stessi.
Forse è questo che a livello più o meno inconscio ci sgomenta. Assieme alla domanda su Internazionale in edicola domattina.
giovedì 29 maggio 2025
La 500
martedì 27 maggio 2025
Come Woodstock
domenica 25 maggio 2025
La pediatra di Gaza
sabato 24 maggio 2025
Chi cerca di tenere il passo coi tempi
La sentenza della Consulta che in una coppia omosessuale sancisce il diritto della madre non biologica di essere riconosciuta come genitrice esattamente come la madre biologica, è solo l'ultima di una serie di pronunce che la Corte Costituzionale ha emesso nel corso degli anni relativamente a temi etici: procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, diritti delle persone LGBT ecc. La prima di queste, 151/2009, risale addirittura alla fine degli anni duemila e dichiara incostituzionali sia il limite di produzione di embrioni e l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, obbligo imposto nel 2004 dalla famigerata legge 40 sulla procreazione assistita voluta dal governo Berlusconi.
Tutte le pronunce della Corte Costituzionale su temi etici da allora a oggi sono sempre andate nella direzione di ribadire l'importanza in una collettività della libertà individuale e dell'autodeterminazione, dichiarando incostituzionali norme che limitano questi diritti fondamentali senza una giustificazione adeguata. E a ognuna di queste pronunce è quasi sempre seguito un invito più o meno pressante alla politica a colmare questi vuoti legislativi. Invito ovviamente per gran parte rimasto lettera morta, se ancora nel 2025 deve sempre intervenire la Corte Costituzionale per regolare vari aspetti di questi temi.
Tutto ciò mostra chiaramente quanto sia sorda e indifferente la politica nei confronti dei cambiamenti sociali e culturali del mondo di oggi. Un mondo che cambia, evolve, si modifica, mentre la classe politica rimane ferma e ripiegata su se stessa, vittima di meri interessi di bottega, interessi di piccolo cabotaggio a cui è costretto a porre rimedio un organo giudiziario. È sconfortante rendersi conto di come un ruolo cruciale nel nostro paese per quanto riguarda l'avanzamento dei diritti civili e delle libertà individuali sia da riconoscere a un organo giudiziario invece che alla politica, come dovrebbe essere in qualsiasi paese minimamente civile.
mercoledì 21 maggio 2025
Dopo 18 anni
martedì 20 maggio 2025
Sanzioni
lunedì 19 maggio 2025
Phil Collins
Quell'immagine che gira in rete di un Phil Collins molto invecchiato e su una sedia a rotelle desta dispiacere e stupore. Difficile non andare con la memoria al grande batterista dei Genesis che dominava i palchi di tutto il mondo e raffrontarlo col fragile anziano di oggi.
Diceva Sartre che di fronte alla morte l'aver guidato popoli o essersi ubriacati in solitudine non fa alcuna differenza. Non che gliela voglia tirare a Phil Collins, eh, ci mancherebbe, anzi gli auguro ancora tanta vita, ma vederlo in quello stato mi ha fatto pensare a quella frase di Sartre.
venerdì 16 maggio 2025
Domanda (retorica)
giovedì 15 maggio 2025
Nel mio piccolo
mercoledì 14 maggio 2025
Macron
lunedì 12 maggio 2025
Il matrimonio
giovedì 8 maggio 2025
Diversi
Homo Sapiens?
Aveva ragione Vasco Rossi
mercoledì 7 maggio 2025
Meno libri per tutti
martedì 6 maggio 2025
Un politico (che non è Tajani)
lunedì 5 maggio 2025
Israele è andato oltre i limiti
Vette
domenica 4 maggio 2025
La chiarezza
Educazione sessuale
L'allegro 78enne
sabato 3 maggio 2025
Due mesi
Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha bombardato una nave umanitaria in viaggio verso Gaza con cibo, medicine e altri generi di aiuto per la popolazione palestinese. Tranquilli, non trovate la notizia sui filo-israeliani Corriere, Repubblica e gli altri, la trovate sui pochi cani sciolti non ancora allineati. Non si trattava, giova ripeterlo, di una nave militare di qualche paese ostile, era una nave umanitaria della organizzazione Freedom Flotilla. Nessuna vittima ma l'imbarcazione è andata distrutta e i palestinesi quel cibo e quei medicinali non li vedranno mai.
L'azione di ieri di Israele fa il paio con quanto accaduto un mesetto fa, quando l'esercito israeliano ha bombardato deliberatamente un convoglio di operatori umanitari, medici e paramedici, che su alcune ambulanze correvano verso Gaza in aiuto della popolazione. Anche qui non si trattava di mezzi militari di un esercito ostile, erano medici che correvano a soccorrere la popolazione e che Israele ha ammazzato a bruciapelo seppellendo i corpi alla bell'e meglio in una fossa comune. La strategia di Israele è chiara: eliminare fisicamente l'intera popolazione palestinese non solo bombardandola, ma affamandola e privandola di ogni possibile supporto medico.
È una tecnica di annientamento crudele che non ha niente a che fare con la guerra e che è vietata da tutte le convenzioni internazionali. Ma ormai Netanyahu ha capito che nessuno si oppone, anzi Europa e USA sono conniventi al suo fianco nell'opera di sterminio, quindi poco gli importa delle regole e delle convenzioni internazionali. D'altra parte è sufficiente contare tutte le risoluzioni ONU violate negli ultimi settant'anni da Israele per capire quanto gli importi.
L'assalto alla nave umanitaria di ieri cade a due mesi esatti dall'inizio del blocco degli aiuti umanitari a Gaza imposti da Israele. Sono esattamente 60 giorni che le autorità israeliane bloccano alle frontiere i camion con cibo e medicine. Secondo Oxfam su quei camion sono stipate 63.000 tonnellate di cibo, sufficienti a sfamare 1,1 milioni di persone. Da quando Israele ha imposto il blocco degli aiuti, a Gaza mancano l'elettricità, l'acqua pulita, i carburanti, ma soprattutto mancano cibo e medicine. Leggo sul sito dell'Unicef:
Le famiglie stanno lottando per sopravvivere. Sono intrappolate, incapaci di fuggire in cerca di sicurezza. La terra che coltivavano è stata distrutta. Il mare che utilizzavano per la pesca è stato reso inaccessibile. Le panetterie stanno chiudendo, la produzione di acqua sta diminuendo e gli scaffali dei mercati sono quasi vuoti. Gli aiuti umanitari hanno rappresentato l'unica ancora di salvezza per i bambini, e ora stanno per esaurirsi. Nell'ultimo mese, oltre il 75% delle famiglie ha segnalato un peggioramento dell'accesso all'acqua: non hanno abbastanza acqua da bere, non sono in grado di lavarsi le mani quando necessario e spesso sono costretti a scegliere tra fare la doccia, pulire e cucinare. I vaccini si stanno rapidamente esaurendo e le malattie si stanno diffondendo, soprattutto la diarrea acquosa acuta, che oggi rappresenta 1 caso di malattia su 4 registrato a Gaza. La maggior parte di questi casi riguarda i bambini al di sotto dei cinque anni, per i quali è pericoloso per la vita. Anche la malnutrizione è in aumento. Dall'inizio dell'anno, più di 9.000 bambini sono stati ricoverati per il trattamento della malnutrizione acuta. Altre centinaia di bambini che hanno un disperato bisogno di cure, non possono accedervi a causa dell'insicurezza e dello sfollamento.
Non so cosa deve succedere ancora a Gaza perché giornalisti, politici (penso ad esempio alla sedicente donna-mamma-cristiana) e società civile abbiano un sussulto di coscienza e comincino a rivoltarsi contro questo sterminio, a battere un colpo. Per ora niente, se si esclude un pavido e flebile belato di Mattarella passato praticamente inosservato. Silenzio assoluto, silenzio che è sinonimo di complicità, perché se si vede e si tace si è complici, inutile girarci intorno. Però poi si fanno titoloni scandalizzati sul gruppo che al concerto del primo maggio osa chiedere che Gaza venga liberata, con la comunità ebraica che strilla indignata, in barba a ogni senso del ridicolo, all'antisemitismo. Oppure si fanno per giorni titoloni indignati quando Putin bombarda un palazzo e ammazza trenta civili.
Sui 70.000 ammazzati da Netanyahu, dal quale evidentemente Putin ha solo da imparare, e sullo sterminio di una popolazione intera, invece, silenzio. Quanta ipocrisia e quanta falsa coscienza.
venerdì 2 maggio 2025
Tendenze
Referendum
La domanda vera
giovedì 1 maggio 2025
1 maggio
Stomaci forti
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