sabato 31 maggio 2025

La dieta paleo :-)

Mi sono imbattuto per caso in questa gustosa e divertente intervista a Giacomo Moro Mauretto sul tema della dieta paleo, il regime alimentare che si ispira al modo di alimentarsi dei nostri antenati vissuti nel Paleolitico. (Mauretto è titolare del canale youtube Entropy for life e se non lo seguite siete delle brutte persone.) :-) 

In una ventina di minuti Mauretto smonta molti (non tutto è da buttare) degli aspetti di questa dieta così in voga in questi ultimi tempi, a cominciare dal fatto che il Paleolitico è un tempo lunghissimo che va da due milioni a circa 15.000 anni fa e in questo immenso lasso di tempo gli esseri umani, anzi le varie specie umane, hanno mangiato di tutto. 

Il succo dell'intervento di Mauretto è che basare il modo di alimentarsi degli esseri umani di oggi su quello che mangiavano i nostri antichi antenati non ha alcun senso da nessun punto di vista, in primo luogo perché l'essere umano attuale è diverso dagli umani antichi per via dei diversi adattamenti evolutivi causati dall'ambiente in cui i nostri antenati sono via via vissuti, ma soprattutto per il fatto che oggi esiste l'epidemiologia, un ramo della scienza che è in grado dire cosa mangiare e quali sono gli alimenti più adatti da utilizzare per stare in salute e vivere a lungo. Quindi chi se ne frega di quello che mangiava un nostro cugino Neanderthal di 700.000 anni fa?

Poi vabbe', al di là della dieta paleo in sé, sarebbe interessantissimo indagare la faccenda dal punto di vista psicologico per capire i motivi che spingono tanta gente ad abboccare e a seguire ogni moda del momento. In qualunque ambito, non solo quello alimentare.

La Zanzara

Mi sono imbattuto casualmente, mentre facevo zapping alla radio, nella trasmissione La Zanzara, condotta su Radio 24 da Cruciani e Parenzo. Sono rimasto impressionato dalla volgarità degli interventi telefonici che il conduttore lasciava passare e dalla superficialità condita di slogan con cui si dibatteva di temi complessi e spinosi. Senza contare le liti e il sovrapporsi caotico di voci che il conduttore non si curava minimamente di contenere e limitare.

Mentre ascoltavo mi chiedevo come è possibile che su una emittente nazionale tra le più seguite, che durante la giornata trasmette anche contenuti di una certa qualità su temi di società, politica, economia, trovi spazio nella fascia serale un programma che sembra trasmesso da una bettola di quarta categoria piena di avvinazzati. Mistero.

venerdì 30 maggio 2025

Cosa direte?

Questa è la copertina di Internazionale in edicola da domattina. Mi ha colpito: come giustificheremo ai posteri la nostra inerzia di fronte a un genocidio? Mi rendo conto che ciò che sta succedendo a Gaza è diventato una specie di pensiero fisso, non so neppure quanti post ci ho scritto su e mi chiedo perché. 

In fondo, se ci si pensa, gli esseri umani si sono massacrati a vicenda da sempre, a partire da quando, un paio di milioni di anni fa, i nostri più antichi antenati, che vivevano aggregati in tribù e clan, entravano in conflitto coi gruppi rivali per l'accaparramento delle risorse che offriva la terra. Quindi cos'ha di diverso questo massacro rispetto a tutti i massacri della storia umana?

Forse il motivo di questo interesse sta nel fatto che, a differenza di tutti altri, questo avviene in diretta via social sotto i nostri occhi e ogni giorno ne abbiamo testimonianza con foto e video. Un altro motivo potrebbe essere il fatto che il massacro avviene con la complicità del nostro Occidente. Forse è la presa di coscienza di questo che fa male. Noi occidentali, che abbiamo avuto l'Illuminismo, abbiamo inventato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la democrazia liberale, abbiamo fatto la rivoluzione francese che ha trasformato una società di tipo gerarchico in una societa basata sull'uguaglianza; noi che abbiamo sempre puntato il dito contro regimi sanguinari di ogni tipo, scopriamo di essere esattamente come quei regimi, o comunque complici, perché chi più chi meno le armi a Israele le forniamo tutti. E facciamo una fatica tremenda ad ammetterlo a noi stessi.

Forse è questo che a livello più o meno inconscio ci sgomenta. Assieme alla domanda su Internazionale in edicola domattina.

giovedì 29 maggio 2025

La 500


Ieri, mentre mi recavo in ospedale a trovare mia mamma, sulla circonvallazione di Rimini mi è capitata davanti questa vecchissima Fiat 500 e non ho potuto fare a meno di fotografarla al volo. Dopo qualche chilometro sono riuscito a superarla e ho notato che al volante c'era una anziana signora che aveva una vaga somiglianza con Crudelia De Mon: stesso piglio e stessa espressione, anche se la guida era ovviamente meno spericolata.

Vedere questa 500 mi ha fatto venire in mente che mia nonna Tina, e poi anche mia mamma, ne avevano una identica, e io quando avevo pochi anni venivo ogni tanto scarrozzato qua e là proprio su questa vettura che era di una scomodità unica. Ma io ero piccolo, che me ne fregava?

martedì 27 maggio 2025

Come Woodstock







Domenica pomeriggio sono stato a Forlì a un concerto della PFM ed ero a una trentina di metri da Franz di Cioccio, Patrick Djivas, Premoli e gli altri miei miti giovanili (peccato non ci fosse Mussida). 

Quando da ragazzino prendevo lezioni di batteria uno dei miei miti dietro ai tamburi era appunto il leggendario batterista della PFM, e trovarlo dopo tanti anni a una trentina di metri davanti a me è stata un'emozione notevole. 

Sono state due ore di musica grande, vera, autentica, suonata da gente che sa suonare, musicisti virtuosi. Mi spiace per i ragazzini di oggi, che conoscono la musica attraverso gente che canta con l'autotune e suona con campionatori, software e computer. 

Viva la musica. Quella vera. Quella con la M maiuscola.

(Foto dalla pagina di Ravenna Festival.)

domenica 25 maggio 2025

La pediatra di Gaza

L'ultima storia dell'orrore che arriva da Gaza è quella della pediatra a cui l'esercito israeliano ha ucciso nove dei dieci figli. Una strage perpetrata con precisione chirurgica: la bomba ha colpito esattamente quella casa. Una precisione chirurgica che Israele non risulta abbia mai usato per colpire terroristi di Hamas ma solo per colpire civili: bambini, medici, giornalisti, ambulanze, ospedali, campi profughi. 

Nel frattempo l'Europa sembra uscire lentamente dall'ignobile torpore in cui si è crogiolata nell'ultimo anno e mezzo, mentre Israele conduceva tranquillamente il suo genocidio col beneplacito della suddetta Europa (Italia compresa) e la benedizione di Biden prima e Trump poi. Ecco, devo dire che queste conversioni tardive a me fanno particolarmente schifo.

sabato 24 maggio 2025

Chi cerca di tenere il passo coi tempi

La sentenza della Consulta che in una coppia omosessuale sancisce il diritto della madre non biologica di essere riconosciuta come genitrice esattamente come la madre biologica, è solo l'ultima di una serie di pronunce che la Corte Costituzionale ha emesso nel corso degli anni relativamente a temi etici: procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, diritti delle persone LGBT ecc. La prima di queste, 151/2009, risale addirittura alla fine degli anni duemila e dichiara incostituzionali sia il limite di produzione di embrioni e l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, obbligo imposto nel 2004 dalla famigerata legge 40 sulla procreazione assistita voluta dal governo Berlusconi.

Tutte le pronunce della Corte Costituzionale su temi etici da allora a oggi sono sempre andate nella direzione di ribadire l'importanza in una collettività della libertà individuale e dell'autodeterminazione, dichiarando incostituzionali norme che limitano questi diritti fondamentali senza una giustificazione adeguata. E a ognuna di queste pronunce è quasi sempre seguito un invito più o meno pressante alla politica a colmare questi vuoti legislativi. Invito ovviamente per gran parte rimasto lettera morta, se ancora nel 2025 deve sempre intervenire la Corte Costituzionale per regolare vari aspetti di questi temi.

Tutto ciò mostra chiaramente quanto sia sorda e indifferente la politica nei confronti dei cambiamenti sociali e culturali del mondo di oggi. Un mondo che cambia, evolve, si modifica, mentre la classe politica rimane ferma e ripiegata su se stessa, vittima di meri interessi di bottega, interessi di piccolo cabotaggio a cui è costretto a porre rimedio un organo giudiziario. È sconfortante rendersi conto di come un ruolo cruciale nel nostro paese per quanto riguarda l'avanzamento dei diritti civili e delle libertà individuali sia da riconoscere a un organo giudiziario invece che alla politica, come dovrebbe essere in qualsiasi paese minimamente civile.

mercoledì 21 maggio 2025

Dopo 18 anni

Il clamore mediatico per i nuovi sviluppi dell'omicidio di Chiara Poggi è più che comprensibile, anche perché se alla fine risulterà che Alberto Stasi si è fatto 18 anni di carcere da innocente, come lui del resto si è sempre proclamato, per l'immagine del sistema giudiziario sarà un duro colpo, sistema giudiziario che per vari motivi già non se la passa troppo bene.

Eppure, anche se spesso non ci si pensa, gli errori giudiziari sono più frequenti di quanto si immagina. E d'altra parte non potrebbe essere diversamente, dato che nel nostro paese ogni anno vengono istruiti 1.150.000 processi penali. Di fronte a numeri di questo tipo è statisticamente impossibile che non si verifichino errori, perché la giustizia è amministrata da esseri umani e gli esseri umani per definizione sono fallaci. Non a caso la legge prevede risarcimenti.

Le vittime di errori giudiziari si dividono in due categorie: vittime di ingiusta detenzione, cioè coloro che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari salvo poi venire assolti, e chi subisce un vero e proprio errore giudiziario in senso stretto, vale a dire quelle persone che, dopo essere state condannate con sentenza definitiva, vengono assolte in seguito a un processo di revisione. 

Le prime sono mediamente 940 all'anno, le seconde 7. Ogni anno, quindi, 7 persone incarcerate ingiustamente con sentenza definitiva vengono poi rimesse in libertà, magari dopo anni in seguito a revisione del processo. Ovviamente è ancora presto per dirlo, ma le probabilità che il delitto di Garlasco venga annoverato in questo triste conteggio non sembrano così poche.

martedì 20 maggio 2025

Sanzioni

Un'altra notte di ordinario massacro a Gaza, ormai stupisce pure che se ne dia notizia. Nel frattempo l'Europa, bella baldanzosa, si appresta a varare un nuovo pacchetto di sanzioni per la Russia, il 17° dall'invasione. Perché, dice la Kallas, dobbiamo dare una risposta sempre più forte a Putin. 

Si hanno notizie di sanzioni a Netanyahu? potrebbe chiedersi legittimamente qualcuno. No, dall'inizio del genocidio zero sanzioni, perché è vero che Israele sta sterminando un popolo intero ma in fondo Netanyahu è un amico, bisogna capirlo. Metti che poi se ne abbia a male... non sta bene, su. E poi un mostro da sanzionare già ce l'abbiamo, basta lui.

lunedì 19 maggio 2025

Phil Collins

Quell'immagine che gira in rete di un Phil Collins molto invecchiato e su una sedia a rotelle desta dispiacere e stupore. Difficile non andare con la memoria al grande batterista dei Genesis che dominava i palchi di tutto il mondo e raffrontarlo col fragile anziano di oggi. 

Diceva Sartre che di fronte alla morte l'aver guidato popoli o essersi ubriacati in solitudine non fa alcuna differenza. Non che gliela voglia tirare a Phil Collins, eh, ci mancherebbe, anzi gli auguro ancora tanta vita, ma vederlo in quello stato mi ha fatto pensare a quella frase di Sartre.

venerdì 16 maggio 2025

Domanda (retorica)


A me sorge spontanea una domanda: le forze dell'ordine che intimano a privati cittadini di rimuovere le bandiere palestinesi da balconi e finestre durante il passaggio del giro d'Italia lo fanno spontaneamente o hanno ricevuto indicazioni di farlo? Immagino abbiano avuto indicazioni di farlo, così come sicuramente hanno avuto indicazioni in questo senso gli operatori della RAI che cambiano inquadratura quando si imbattono nelle stesse bandiere.

Altra domanda: gli operatori delle forze dell'ordine, legalmente possono farlo? Possono cioè intimare a privati cittadini di rimuovere tali bandiere dalle loro finestre? Così, a naso, direi di no. Altra domanda (questa volta retorica): è normale tutto ciò?

giovedì 15 maggio 2025

Nel mio piccolo

Nel mio piccolo posso testimoniare che quanto rinfacciato ieri da Elly Schlein a Meloni, devo dire anche con una certa efficacia retorica, è perfettamente vero.

Lo scorso marzo sono stato obbligato - ne avevo scritto qui - a sottopormi a un intervento chirurgico pagandolo di tasca mia in una struttura privata e sborsando diverse migliaia di euro. Tutto questo nonostante fossi in lista nel pubblico da sei mesi e nonostante ogni medico da me consultato avesse segnalato sulla richiesta l'urgenza. A un certo punto non ho potuto più aspettare e ho dovuto pagare, ottenendo la data dopo una settimana.

Detto questo, per onestà va segnalato che lo smantellamento del SSN non inizia con questo governo, anche se questi ci hanno messo su un carico da 90, ma è iniziato tanti anni fa e avallato chi più chi meno da ogni governo di ogni colore. Ma questo non consola. Stiamo inesorabilmente andando verso una sanità basata sul censo, e prima ne prenderemo tutti coscienza, meglio sarà.

mercoledì 14 maggio 2025

Macron

Ieri sera Macron ha attaccato a viso aperto Netanyahu per il massacro del popolo palestinese. Lo ha fatto su Tf1, il primo canale francese per ascolti, dicendo che ciò che sta facendo Israele è vergognoso e aggiungendo che, come presidente della Francia, farà di tutto per fermarlo.

Dopo oltre due anni di pulizia etnica e 60.000 morti verrebbe da dire finalmente, ma va comunque dato atto a Macron di essere il primo (e unico) leader europeo a scagliarsi apertamente contro il criminale di guerra Netanyahu, in mezzo all'assordante silenzio dell'Europa. 

Italia compresa, ovviamente. Figurarsi.

lunedì 12 maggio 2025

Il matrimonio


Sabato ho accompagnato Michela, mia figlia più grande, all'altare. Difficile descrivere cosa ho provato, ma credo che l'emozione più bella sia stata vederla felice. Quando i figli sono felici, per i genitori è difficile chiedere di più.

giovedì 8 maggio 2025

Diversi



L'interrogativo ricorrente che mi sorgeva mentre leggevo questo incredibile saggio di de Waal era: com'è possibile che sia così difficile separare il sesso, inteso come cromosomi che distinguono i maschi dalle femmine, compresi i caratteri sessuali che li accompagnano, dal genere, inteso come ruolo e posizione sociale che la nostra cultura attribuisce ai sessi? Eppure nell'inconscio collettivo sesso e genere sono considerati come elemento unico. Avere una biologia maschile significa avere una sensibilità maschile e a una biologia femminile corrisponde sempre una sensibilità femminile. 

Oltre a tentare di destrutturare alla luce di cio che dice la scienza questo falso luogo comune, l'interrogativo cardine a cui de Waal cerca di rispondere nel libro è: il genere è un costrutto sociale oppure no? È frutto di condizionamenti sociali e culturali o nella sua definizione esercita un ruolo la biologia? Per fare questo l'autore, uno dei più noti e autorevoli primatologi del mondo, prende spunto da anni di osservazioni e studi del comportamento di varie specie animali, tra cui alcuni dei primati a noi geneticamente e biologicamente più simili: bonobo e scimpanzé, i nostri parenti più stretti.

Secondo de Waal la risposta a questa domanda non è univoca ma oscilla tra sì e no. La mente umana non è, secondo l'autore, semplicemente una pagina bianca su cui cultura e società scrivono le loro regole, e se i ruoli di genere possono essere prodotti culturali, l’identità di genere "sembra emergere dall’interno". Non è solo l’ambiente in quanto tale a produrre il genere, ma interviene un processo che tiene conto in primo luogo di qualcosa che si determina a monte grazie all'azione soprattutto di geni e ormoni.

Una delle parti più interessanti del libro riguarda la meticolosa e appassionata messa in discussione del concetto di dualismo, una convinzione mutuata da religione e filosofia e profondamente radicata nella nostra cultura secondo cui mentre il corpo è un prodotto dell'evoluzione, la nostra mente è soltanto nostra. De Waal considera il concetto di dualismo nient'altro che una forma di vanità in quanto noi abbiamo la fortuna di essere in possesso di un linguaggio e di qualche altro vantaggio intellettuale, ma dal punto di vista sociale, emotivo e biologico siamo primati fino in fondo. Scrive l'autore: "Noi esseri umani siamo dotati di un voluminoso cervello da primate e della psicologia che da esso deriva, compreso il nostro modo di orientarci in un mondo con (più o meno) due sessi. Chiamarli generi non cambia molto le cose. Per quanto la nostra retorica possa essere rifinita, non è mai possibile svincolare la categoria culturale di genere da quella biologica di sesso, accompagnato dal corpo, dai genitali, dal cervello e dagli ormoni. È un po' come la nobiltà medievale che si definiva di sangue blu, mentre tutti sapevano che se una lancia li avesse colpiti, avrebbero sparso sangue rosso. La biologia umana di fondo si intravede sempre."

Altro tema spiegato diffusamente riguarda la genesi e le funzioni degli orientamenti sessuali, in particolare quello più diffuso dopo l'eterosessualità riproduttiva: la famosa/famigerata omosessualità, croce e non delizia della nostra cultura. De Waal spiega come l'omosessualità esista a diversi livelli e con differenti gradazioni in tutte le specie animali ed esiste perché ha precise e identificate ragioni evolutive di esistere (modulatrice sociale, definitrice di gerarchie nei gruppi ecc.). Non è un errore e neppure una malattia, come si è creduto fimo a non tanti anni fa, e non è neppure un comportamento occasionale ma costante e sistematico.

In definitiva è un saggio, questo, che fa come meglio non si potrebbe ciò che dovrebbe fare ogni saggio: destrutturare luoghi comuni, credenze incancrenite, visioni stereotipate. E il cielo sa quanto ci sia bisogno di questo in tema di sessualità.

Homo Sapiens?

Nel novembre scorso, impressionato da un video di Giacomo Mauretto di Entropy for life, avevo scritto due righe sul pericolo rappresentato da quella che potrebbe a tutti gli effetti essere la prossima pandemia: l'influenza aviaria H5N1. Poco fa mi sono casualmente imbattuto in questo breve video del biologo evoluzionista Telmo Pievani in cui si racconta come la nuova amministrazione Trump, con la complicità di Elon Musk, stia progressivamente smantellando tutti i presìdi sanitari e le strutture scientifiche deputate allo studio e al monitoraggio dell'evoluzione degli agenti patogeni responsabili della nascita e della diffusione di queste malattie.

Non è un problema solo americano ma globale, perché queste agenzie di controllo comunicano costantemente in tempo reale con altre agenzie sparse in tutto il globo. La nuova amministrazione Trump non solo sta progressivamente smantellando queste strutture, ma ha addirittura imposto loro il silenzio. I dati dei monitoraggi non possono più essere condivisi e trasmessi alle agenzie sparse in altri paesi e altri continenti.

Quando (non è più questione di "se") la prossima pandemia arriverà, parte dei ringraziamenti sapremo quindi a chi indirizzarla.

Aveva ragione Vasco Rossi

Cito Alessandro Capriccioli

Quindi, ricapitolando, Salvini fa il nuovo codice della strada mettendoci dentro delle enormità così sconcertanti che altri due ministeri - salute e interni - devono prendersi la briga di smontarle con una circolare, facendo una figura di merda, prima che qualcun altro gli faccia fare una figura di merda al cubo a forza di sentenze. Siamo a un livello di dilettantismo tale che in confronto l’asilo mariuccia pare il cern.

La vicenda è quella stranota della riforma del codice della strada targata appunto Salvini, che tra le altre cose prevede la criminalizzazione di chi assume sostanze psicotrope non in base agli effetti di queste ultime sulle capacità di guidare ma sulle tracce rilevate nel sangue. Quando la legge vide la luce, giuristi, avvocati ed esperti fecero notare al ministro di tutto che non sa niente di tutto che il primo che avrebbe impugnato davanti alla Consulta un tale abominio avrebbe vinto a mani basse, ma il ministro di tutto che non sa niente di tutto se ne fregò e tirò dritto. Pure Vasco Rossi ingaggiò un aspro duello col ministro tentando di fargli capire la portata dell'astrusità della norma.

Oggi i ministeri di Interni e Salute intervengono e mettono una pezza a questa assurdità prima che lo faccia qualche sentenza. In pratica, il governo mette una pezza a una legge partorita dal governo medesimo per mano di quell'ignobile personaggio, e ogni volta mi chiedo come abbia fatto il suddetto ignobile personaggio a occupare posizioni apicali nella vita politica italiana. Ovviamente è una domanda retorica, la risposta è nota.

mercoledì 7 maggio 2025

Meno libri per tutti

Nel paese d'Europa che legge meno rispetto a tutti gli altri, cioè il nostro, nei primi mesi del 2025 sono stati venduti oltre 800.000 libri in meno rispetto all'anno precedente. Un trend negativo che è partito nel 2022 una volta esauritosi l'effetto pandemia. Tra i motivi, che sono tanti, non ultimo il sempre minore potere di acquisto generalizzato che costringe a tagliare ciò che non è essenziale, c'è l'abolizione da parte del governo del bonus cultura per i 18enni e il congelamento dei fondi destinati alle biblioteche per l'acquisto di libri.

È noto che le istituzioni, specie quelle di destra, sono generalmente sempre state ostili alla diffusione della cultura e i governi di impronta autoritaria hanno storicamente sempre coltivato una ignoranza diffusa per motivi facilmente intuibili. Viviamo in tempi cupi.

martedì 6 maggio 2025

Un politico (che non è Tajani)

Un politico, se non lo è solo di nome, non dà indicazioni di non andare a votare, in particolar modo se si tratta di referendum abrogativi. Un politico, se non lo è solo di nome, al massimo può dire al suo elettorato: Ci sono in cantiere dei referendum abrogativi che noi non condividiamo, quindi l'invito che vi rivolgiamo è di andare alle urne e votare no.

Ora, stiamo parlando di Tajani, anche se la linea dell'astensione è di tutto il centrodestra, quindi non è che si possa pretendere chissaché, ma è difficile non vedere l'ipocrisia nell'invito a non recarsi alle urne seguito poi dalle (finte) lamentele ogni volta che a una tornata elettorale metà degli aventi diritto diserta le suddette urne. Come si può invitare all'astensione e poi lamentarsi dell'astensione?

La vetta massima dell'assurdità Tajani la raggiunge quando, con evidente sprezzo del ridicolo, argomenta l'invito ad astenersi dicendo che si tratta di un'astensione politica in quanto i quesiti sono stati proposti dalla sinistra, fingendo di non sapere che astensione e politica nella stessa frase sono una contraddizione in termini. La politica infatti si fa partecipando, non astenendosi. La politica è mettersi in gioco, partecipare, esprimere le proprie volontà coi mezzi, in questo caso il voto, che uno stato democratico mette a disposizione dei suoi cittadini. Non scegliere, non prendere parte, non sbilanciarsi sono tutti atteggiamenti che con la politica non c'entrano niente.

Riguardo ai referendum dell'8 e 9 giugno, comunque, nessuno da queste parti è così ingenuo da pensare che raggiungeranno il quorum per essere considerati validi. Ovviamente sarò contentissimo di essere smentito, ma sono realista.

lunedì 5 maggio 2025

Israele è andato oltre i limiti

Ho fatto qualche ricerca in rete per vedere se prima dell'intervista pubblicata oggi Liliana Segre avesse in precedenza commentato il genocidio in corso a Gaza. Non ho trovato niente. Magari qualche commento nel corso del tempo l'ha fatto ma io non l'ho trovato. Accolgo quindi con piacere la sua "profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele."

Una dichiarazione un po' tardiva, forse (dal 7 ottobre 2023 l'esercito israeliano ha ammazzato, a seconda delle fonti, tra le 50mila e 70mila persone), ma indubbiamente efficace. Non etichetta come genocidio ciò che Israele sta facendo a Gaza ma riconosce che è andato "ben oltre i limiti del diritto di difesa, facendo stragi di civili e distruzioni immani" e che "la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele."

Probabilmente non si poteva pretendere di più.

Vette


Sul numero di Telesette che esce domani si vede Lucio Corsi che imbraccia la chitarra e appoggia il piede della gamba destra sulla parte interna del ginocchio sinistro. Non so se la cosa sia voluta o fortuita, ma quella particolare postura è da sempre tratto distintivo di Ian Anderson, il leggendario musicista inglese leader degli altrettanto leggendari Jethro Tull.





Se la cosa è voluta e sta a significare che il buon Lucio Corsi è un estimatore di Ian Anderson, ok. Se la cosa è casuale perché Lucio Corsi manco sa chi sia Ian Anderson, ancora ok. Se la cosa sta invece a significare che Lucio Corsi si sente un po' Ian Anderson, ehm, no, non ci siamo. Bravo Corsi eh, per carità; canzoni belle, orecchiabili e tutto quello che volete, ma Ian Anderson è stato (è ancora) per il progressive rock quello che Beethoven è stato per la musica classica. E temo che a Corsi manchi ancora un pochino per arrivare a quelle vette.

domenica 4 maggio 2025

La chiarezza

Io amo Lucio Caracciolo perché parla fuori dai denti. Sempre. Lapidario e chiaro nelle spiegazioni che dà, sia quando scrive su Limes e sia quando va in televisione. Sulle questioni di geopolitica è sempre stato per me un punto fermo.

Educazione sessuale

Leggo nel libro Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo: "I Paesi Bassi da sempre sono noti per le loro abitudini sessuali più libere, anche se continuano a esistere minoranze religiose conservatrici. È stata la prima nazione ad avere legalizzato i matrimoni gay ed è anche uno dei Paesi con la più bassa percentuale di gravidanze e aborti in età adolescenziale, grazie all'educazione sessuale che inizia a essere impartita all'età di 4 anni. Invece di spaventare i bambini e le bambine consigliando l'astinenza, l'educazione sessuale olandese cerca di promuovere il rispetto reciproco e di sottolineare il lato piacevole e giocoso del sesso."

Naturalmente mi rendo conto della valenza dirompente che ha sull'atavico bigottismo italiano una situazione come quella dell'Olanda, specie se confrontata con l'idea di Valditara di istituire nelle scuole superiori (prima no, chissà perché) l'educazione sessuale, educazione sessuale facoltativa, ovviamente: sia mai che saliamo qualche gradino nella scala della civiltà e la rendiamo obbligatoria come lo è già nella stragrande maggioranza dei paesi europei - in 20 stati membri dell'Unione europea è prevista come materia di studio obbligatoria. Da questo punto di vista ciò che maggiormente mi fa storcere il naso è la subordinazione di tale insegnamento al consenso dei genitori, anche se in fondo la cosa può anche avere un suo senso, dal momento che comunque la patria potestà appartiene ai genitori e questi ultimi possono preferire che l'educazione sessuale venga impartita da loro alla prole. 

L'altro aspetto che mi lascia perplesso è la tendenza a equiparare l'educazione sessuale all'ora di religione, dal momento che per gli studenti che non ne usufruiscono sono previste attività alternative. Ma l'ora di religione e l'ora di educazione sessuale non si possono mettere sullo stesso piano. La prima rimane infatti relegata a una sfera personale che riguarda i propri convincimenti religiosi e si ferma lì, la seconda ha una dimensione sociale. L'ora di educazione sessuale, che è anche educazione alle relazioni, ha lo scopo appunto di insegnare come relazionarsi agli altri nell'ambito della sessualità e dell'effettività, che è appunto una dimensione sociale, non personale. 

Mi rendo comunque conto che in fin dei conti si sta probabilmente speculando sul nulla. L'istituzione seria e sistematica dell'educazione sessuale a scuola nel nostro paese non si farà mai.

L'allegro 78enne


Ieri pomeriggio ho assistito a un concerto di Edoardo Bennato. Suonava qua a Riccione e vista la breve distanza da casa mia, poco piu di mezzoretta di macchina, ne ho approfittato. Bennato è uno dei pochi cantautori della mia generazione che non avevo mai visto dal vivo e mi ha fatto piacere colmare questa lacuna.

Mentre lo ascoltavo sgolarsi su quel palco per due ore con un'energia che manco un ventenne, mi è venuto da chiedermi quanti anni avesse. Immaginavo che una certa età dovesse averla dal momento che era già "grandino" quando io ero un ragazzo e compravo i suoi dischi. Veloce googlata: 78 anni. Un 78enne con la grinta di un ventenne: chapeau! 

Bellissimo concerto, comunque. Bennato il rock e il blues li ha nel sangue, c'è poco da fare, e li riversa abbondantemente su chi lo va ad ascoltare. Chissà se anch'io quando (e soprattutto se) arriverò alla sua età avrò la sua energia e mi tingerò i capelli? 

Mah!

sabato 3 maggio 2025

Due mesi

Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha bombardato una nave umanitaria in viaggio verso Gaza con cibo, medicine e altri generi di aiuto per la popolazione palestinese. Tranquilli, non trovate la notizia sui filo-israeliani Corriere, Repubblica e gli altri, la trovate sui pochi cani sciolti non ancora allineati. Non si trattava, giova ripeterlo, di una nave militare di qualche paese ostile, era una nave umanitaria della organizzazione Freedom Flotilla. Nessuna vittima ma l'imbarcazione è andata distrutta e i palestinesi quel cibo e quei medicinali non li vedranno mai.

L'azione di ieri di Israele fa il paio con quanto accaduto un mesetto fa, quando l'esercito israeliano ha bombardato deliberatamente un convoglio di operatori umanitari, medici e paramedici, che su alcune ambulanze correvano verso Gaza in aiuto della popolazione. Anche qui non si trattava di mezzi militari di un esercito ostile, erano medici che correvano a soccorrere la popolazione e che Israele ha ammazzato a bruciapelo seppellendo i corpi alla bell'e meglio in una fossa comune. La strategia di Israele è chiara: eliminare fisicamente l'intera popolazione palestinese non solo bombardandola, ma affamandola e privandola di ogni possibile supporto medico.

È una tecnica di annientamento crudele che non ha niente a che fare con la guerra e che è vietata da tutte le convenzioni internazionali. Ma ormai Netanyahu ha capito che nessuno si oppone, anzi Europa e USA sono conniventi al suo fianco nell'opera di sterminio, quindi poco gli importa delle regole e delle convenzioni internazionali. D'altra parte è sufficiente contare tutte le risoluzioni ONU violate negli ultimi settant'anni da Israele per capire quanto gli importi.

L'assalto alla nave umanitaria di ieri cade a due mesi esatti dall'inizio del blocco degli aiuti umanitari a Gaza imposti da Israele. Sono esattamente 60 giorni che le autorità israeliane bloccano alle frontiere i camion con cibo e medicine. Secondo Oxfam su quei camion sono stipate 63.000 tonnellate di cibo, sufficienti a sfamare 1,1 milioni di persone. Da quando Israele ha imposto il blocco degli aiuti, a Gaza mancano l'elettricità, l'acqua pulita, i carburanti, ma soprattutto mancano cibo e medicine. Leggo sul sito dell'Unicef:

Le famiglie stanno lottando per sopravvivere. Sono intrappolate, incapaci di fuggire in cerca di sicurezza. La terra che coltivavano è stata distrutta. Il mare che utilizzavano per la pesca è stato reso inaccessibile. Le panetterie stanno chiudendo, la produzione di acqua sta diminuendo e gli scaffali dei mercati sono quasi vuoti. Gli aiuti umanitari hanno rappresentato l'unica ancora di salvezza per i bambini, e ora stanno per esaurirsi. Nell'ultimo mese, oltre il 75% delle famiglie ha segnalato un peggioramento dell'accesso all'acqua: non hanno abbastanza acqua da bere, non sono in grado di lavarsi le mani quando necessario e spesso sono costretti a scegliere tra fare la doccia, pulire e cucinare. I vaccini si stanno rapidamente esaurendo e le malattie si stanno diffondendo, soprattutto la diarrea acquosa acuta, che oggi rappresenta 1 caso di malattia su 4 registrato a Gaza. La maggior parte di questi casi riguarda i bambini al di sotto dei cinque anni, per i quali è pericoloso per la vita. Anche la malnutrizione è in aumento. Dall'inizio dell'anno, più di 9.000 bambini sono stati ricoverati per il trattamento della malnutrizione acuta. Altre centinaia di bambini che hanno un disperato bisogno di cure, non possono accedervi a causa dell'insicurezza e dello sfollamento.

Non so cosa deve succedere ancora a Gaza perché giornalisti, politici (penso ad esempio alla sedicente donna-mamma-cristiana) e società civile abbiano un sussulto di coscienza e comincino a rivoltarsi contro questo sterminio, a battere un colpo. Per ora niente, se si esclude un pavido e flebile belato di Mattarella passato praticamente inosservato. Silenzio assoluto, silenzio che è sinonimo di complicità, perché se si vede e si tace si è complici, inutile girarci intorno. Però poi si fanno titoloni scandalizzati sul gruppo che al concerto del primo maggio osa chiedere che Gaza venga liberata, con la comunità ebraica che strilla indignata, in barba a ogni senso del ridicolo, all'antisemitismo. Oppure si fanno per giorni titoloni indignati quando Putin bombarda un palazzo e ammazza trenta civili.

Sui 70.000 ammazzati da Netanyahu, dal quale evidentemente Putin ha solo da imparare, e sullo sterminio di una popolazione intera, invece, silenzio. Quanta ipocrisia e quanta falsa coscienza.

venerdì 2 maggio 2025

Tendenze

Questa pagina del saggio di de Waal, che sto leggendo in questi giorni, mi pare metta un punto fermo sull'annoso dilemma della provenienza delle tendenze umane, postulando che le suddette tendenze e gli orientamenti caratteriali degli esseri umani non sono mai il prodotto esclusivo della genetica o dell'influenza dell'ambiente. C'è sempre un'interdipendenza dei due fattori.

Frans de Waal
Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo

Referendum

A parte il passaparola sui social, mi pare che i referendum dei prossimi 8 e 9 giugno stiano generalmente passando sotto silenzio, o se non proprio sotto silenzio, comunque sottotono. Invece sono importanti perché riguardano due temi che toccano tutti: tutele lavorative e cittadinanza. Sarebbe cosa buona che ci scrollassimo di dosso la nostra leggendaria ignavia e andassimo in massa alle urne. Ma figurarsi. Giugno significa mare, sole, gite. Tutto il resto può attendere.

La domanda vera

Riguardo a quanto è successo in Portogallo, Spagna e parte della Francia qualche giorno fa, la vera domanda da porsi non è "Perché è successo?" ma "Perché non succede tutti i giorni?" Lo spiega Andrea Moccia qui (il cielo abbia in gloria quelli di Geopop per come spiegano le cose), dove si evidenziano i motivi per cui i sistemi elettrici su cui si reggono i paesi si basano su equilibri estremamente fragili. Interessantissimo.

giovedì 1 maggio 2025

1 maggio

Non ho mai capito bene cosa si festeggia il primo maggio. Si festeggia il lavoro, si dice. Bene, ma mi sembra un concetto un po' vago. E comunque non sono sicuro che il fatto di avere impostato la sopravvivenza di una società umana esclusivamente sul lavoro sia cosa buona, perché quando si vincola la propria sussistenza a un solo fattore, giocoforza quella sussistenza aumenta sensibilmente la propria fragilità.

Forse inserire il lavoro nell'economia non è stata una mossa molto saggia. Noi l'abbiamo addirittura inserito in Costituzione ("L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"). Ciò significa che se il lavoro diminuisce, diminuisce conseguentemente la solidità di quelle fondamenta. E come faremo quando si verificherà ciò che qualche anno fa preconizzava Daniel Susskind in "Un mondo senza lavoro"? A cosa ci aggrapperemo? A niente, dal momento che a un piano B non abbiamo pensato.

Gli analisti stimano che nel prossimo decennio la robotica farà sparire dai quattro ai cinque milioni di lavoratori solo in Europa. Per non parlare di ciò che provocherà l'IA. Dopo cosa faremo? Andremo in piazza il primo maggio con gli occhi rossi di commozione e la bandierina del sindacato di riferimento a ricordare com'era bella una società fondata sul lavoro?

Probabilmente ormai è troppo tardi per tornare indietro e tentare di rivedere i meccanismi storici e sociali attraverso cui abbiamo incistato il lavoro nella nostra vita e nella nostra società, quindi tocca adeguarci e incrociare le dita, sperando di non farci troppo male quando la realtà presenterà il conto della miopia delle nostre scelte.

Buon primo maggio.

Stomaci forti

Riguardo alla questione della casa editrice filo-fascista alla manifestazione Più libri Più liberi, non so bene cosa pensare. Da un lato la...