martedì 21 luglio 2020

Recovery Fund

In genere, da blogger di lungo corso non scrivo di cose che non so. Mi sembra però, da quel poco che ho letto, che l'accordo raggiunto con l'Europa sul cosiddetto Recovery Fund sia buono (non ottimo, non esageriamo). Buono perché, riassumendo brutalmente, si tratta di cospicue risorse finanziarie, sussidi e prestiti, elargite al nostro paese a condizioni buonissime - provate ad andare in banca a chiedere un mutuo o un prestito alle medesime condizioni, per farvi un'idea. Poi, certo, è inutile girarci attorno: si tratta sempre di debito pubblico che si ingrossa e soldi che dovremo comunque restituire, almeno la parte in prestito - la parte definita sussidi è a fondo perduto. Poteva andare meglio? Poteva andare peggio? Non lo so, vedremo, per ora è andata così e adesso starà a noi dimostrare di poter utilizzare queste risorse nei migliori modi possibili e rispettando le finalità per cui ci sono state concesse.

Oltre alla valenza economica, mi sembra un buon accordo perché mette alla berlina una volta per tutte la barzelletta del sovranismo, una stupidaggine colossale partorita da chi non ha mai aperto un libro in cui si spiega come funziona il mondo oggi. Mi fanno sorridere, i sovranisti, poveretti. Vogliono fare i sovrani. Ma sovrani di cosa? Di un paese che non ha neppure una moneta propria, che ha il secondo debito pubblico del mondo; un paese che sta inesorabilmente scivolando verso una povertà generalizzata, che ha la disoccupazione giovanile alle stelle e la percentuale di popolazione anziana più alta del pianeta, che si aggiungono a una depressione economica e produttiva che manco in Burkina Faso. E volete fare i sovrani di questa roba qua? Auguri!

4 commenti:

leggerevolare ha detto...

Assolutamente... ci è stato fatto un grande regalo e aggiungo che per esserne degni dovremmo abolire da subito tutti i privilegi, compresi gli stipendi e le pensioni superiori a 5.000 euro al mese... allora forse.

Andrea Sacchini ha detto...

Sui privilegi la vedo dura. Sarebbe già tanto se riuscissimo a spendere quei soldi con intelligenza e per gli scopi per cui ci sono stati concessi.

Andrea ha detto...

Ho appena letto un articolo che è già partita la corsa ad accaparrarsi quei soldi, un po' tutti vogliono qualcosa. A me dispiace come sia andato questo consiglio europeo perché in fin dei conti tutti hanno ragionato guardando ai propri interessi nazionali e le clausole sullo stato diritto sono state parecchio annacquate e non mi sembra che abbiano destato particolare interesse. Gli Stati Uniti d'Europa sognati a Ventotene si allontanano sempre di piu', cosi' come l'idea di una cittadinanza europea che è fin da bambino il mio sogno, forse anche perché me l'ha trasmesso mio nonno, partigiano azionista, repubblicano, radicale.

Andrea Sacchini ha detto...

Il discorso sarebbe lungo e complesso. Accanto agli innegabili vantaggi (ad esempio uno può andare da Trapani a Helsinki con solo la carta d'identità senza fermarsi alle frontiere), c'è tutto il discorso sulle molte pecche che hanno contraddistinto la sua creazione e il suo sviluppo, tipo ad esempio il fatto che a una unione monetaria non si è accompagnata una eguale unione sociale (integrazione fra culture diversi, diritti ecc.). Noi, ora, stiamo scontando questo deficit, e se mai l'Europa come la conosciamo oggi collasserà, il principale motivo sarà questo.
Purtroppo, oggi, dello spirito europeista di Ventotene è rimasto ben poco.

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