martedì 31 gennaio 2017

I veri dittatori

Mark Zuckerberg è uno dei nomi più noti che si sono pubblicamente schierati contro il "dittatore Trump". La cosa non è ovviamente passata inosservata dalle parti del Giornale, dove il neo eletto presidente USA è particolarmente amato e apprezzato. Ecco quindi che stamattina zio Tibia ha dato alle stampe un altro dei suoi leggendari editoriali-bastone, in perfetto stile metodo Boffo, con cui ha provato a bastonare il padrone del social network più usato al mondo. Trump è un dittatore? Ma va' là, il vero dittatore è Zuckerberg, che sul suo social "detta a suo piacimento regole e condizioni". E mica va bene, scherziamo? Come si permette il padrone di casa di pretendere che in casa sua si rispettino le regole che vuole lui? (Regole, tra l'altro, che all'utente vengono notificate all'atto dell'iscrizione e che è liberissimo di rifiutare qualora non gli stiano bene.) Ma mica finisce qui. Vogliamo tralasciare che Zuckerberg è uno spione ("entra nelle [...] vite con metodi subdoli senza alcuna garanzia di riservatezza come fanno gli spioni")? Uno che ha il potere di controllare l'informazione globale ("questi capi di Stato controllano anche l'informazione primaria generata in tutto il mondo dai loro social")? Uno che si diverte a "pagare meno tasse possibile usando tutti i trucchi già noti ai furbetti e al malaffare, tipo le sedi legali in paradisi fiscali"?
Poi, magari, a qualcuno con un minimo di memoria storica potrebbe venire all'improvviso un flash, e ricordarsi, a proposito di spioni, che il da Sallusti amato cavaliere, nonché ex padrone del Giornale, si è beccato alcuni anni fa una bella condanna per aver diffuso proprio sul Giornale diretto da zio Tibia un'intercettazione coperta da segreto istruttorio con lo scopo di danneggiare un avversario politico (Prodi). Poi qualcuno si potrebbe ricordare, a proposito di paradisi fiscali e furbetti del malaffare, che il tipo delle cene eleganti è da sempre un affezionato beneficiario dei servigi offerti dalle famose società offshore di cui Sallusti accusa (senza prove, solo facendo illazioni) Zuckerberg di beneficiare. E si potrebbe continuare. In pratica, Sallusti ha rinfacciato a Zuckerberg di fare le stesse cose che Berlusconi fa da una vita.
Probabilmente gli è sfuggito.

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