venerdì 14 ottobre 2016
Basta che siano belli
Pensavo stamattina, mentre mi passava per le mani 'sta roba, che la maledizione dell'apparire rispetto al saper fare ha raggiunto anche la musica, ammesso che quella delle cosiddette boy band possa definirsi tale. Quando ero ragazzo io, era secondario che un musicista o i componenti di una band avessero un bell'aspetto perché quello che contava era la qualità della musica. Penso, che ne so?, a Bob Dylan, con quel naso che si ritrova; penso a Roger Waters, a Mick Jagger, a Keith Richards, e l'elenco di musicisti inguardabili che si potrebbe stilare è sterminato. Pensate solo, giusto per stare qui in Italia, a Pino Daniele o Franco Battiato. Avete presente, no? Una volta un musicista diventava famoso per la musica che faceva, poi, solo in seconda battuta, ci si interessava magari dell'aspetto. Oggi, invece, abbiamo 'sta gente qua: occhi azzurri, capelli biondi col giusto grado di brillantina, lineamenti perfetti, delicati, quasi femminei, e ovviamente gli immancabili tatuaggi. E le canzoni? E la musica? Ah, beh, quella viene dopo, non c'è fretta.
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Non in mio nome.
2 commenti:
Che poi la bellezza è sempre un concetto relativo, no?
Certo, ma per le boy band odierne pare sia fondentale. Anzi, è fondamentale.
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