sabato 15 ottobre 2016

Vittime e carnefici



Inizialmente questo libro mi era sembrato abbastanza noioso, perché si limitava a una specie di elenco dei luoghi e dei modi in cui i cristiani venivano (e vengono) perseguitati in varie parti del mondo. La seconda parte, invece, si è rivelata essere interessantissima e l'ho praticamente divorata. È la parte in cui l'autore analizza in profondità le cause di queste persecuzioni, che non sono rivolte solo versi i cristiani ma verso tutte le minoranze religiose. E le motivazioni sono solo all'apparenza di tipo religioso, quelle vere sono da ricercare nella povertà, nella miseria, nella guerra e in contesti culturali drammatici.
Il pensiero conclusivo dell'autore lo trovo molto significativo. Da Caino e Abele in qua la storia umana si è svolta all'insegna delle prevaricazioni, che esistono anche oggi, soprattutto oggi. E prevaricatori e carnefici non sono solo quelli che apertamente e materialmente si rendono tali, ma spesso hanno anche le sembianze degli sfruttatori che col loro modus vivendi negano ai poveri i loro diritti fondamentali.
La società occidentale, scrive sempre Albanese, ha grandi colpe di tutto ciò, principalmente dovute al fatto che culturalmente è sempre stata permeata da una spessa coltre di opportunismo che la porta ancora oggi a guardare dall'alto verso il basso l'alterità e la diversità culturale. Un libro che fa riflettere, che a tratti manda in crisi, e che tratteggia con disarmante realismo il cinismo e le bieche strumentalizzazioni, da parte di squallidi personaggi, di drammi come quello delle migrazioni.
Mi sentirei di consigliarlo a Salvini.

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