martedì 1 luglio 2014

Rimani con noi

Alla fine, gira e frulla, l'immunità resta, sia per i deputati che per i senatori, almeno stando a quanto scrive l'Huffingtonpost. Vabbe', in fondo si sapeva che non vi avrebbero rinunciato, figurarsi; quello che fa un po' ridere è l'ondata di giustificazioni a corredo dell'emendamento. L'affabile Boschi, ad esempio, dice che "la decisione ha avuto una maggioranza molto larga. Anche Forza Italia e Lega hanno votato a favore", come se il fatto che una porcata sia stata votata da tutti la renda meno porcata.br> La ciliegina sulla patetica torta la mette però la Finocchiaro, richiamandosi nientemeno che alla Costituzione: "l'immunità resta a presidio della libertà di esercizio delle funzioni tant'è che è prevista anche per i giudici costituzionali e per i nostri ambasciatori quando si trovano all'estero." Vero, ma il paragone coi giudici costituzionalisti non regge. Questi ultimi, infatti, fanno i giudici e basta, mentre invece il nuovo senatore - lo scriveva Travaglio qualche giorno fa - "è un cittadino eletto per fare il sindaco o il consigliere regionale, dopodiché il consiglio regionale gli mette pure il pennacchio di senatore" [...] "è una sorta di dopolavoro gratuito e part-time per amministratori locali, che non si vede perché mai dovrebbero essere immuni full-time."
Renzi, Boschi, Finocchiaro, Calderoli, fateci ridere, va'...

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