"Una dittatura di sbruffoni" si sfoga un incazzatissimo Grillo dopo il rifiuto del Pd di incontrarsi per discutere di legge elettorale e altro. Ora, a mio avviso non credo che il comico abbia diritto più di tanto di prendersela così. Fu infatti lui il primo a sbattere porte in faccia a destra e a manca, e l'ha fatto fino all'altro ieri. La prima volta all'indomani delle ultime politiche, quando Bersani gli chiese di appoggiare il suo governo; poi, successivamente, quando, su richiesta della maggioranza degli interpellati sul blog-santuario, incontrò Renzi 5 per cinque minuti prendendolo a pesci in faccia in quel surreale rendez-vous.
Renzi, adesso, non ha fatto altro che rendergli pan per focaccia. Ora, diciamocela tutta: la scusa di pretendere impegni scritti è patetica, da parte del Pd - Renzi avrebbe fatto miglior figura a dire chiaramente che le riforme le vuole fare con B. - ma, ripeto, Grillo non mi pare abbia alcun diritto di sbraitare. Occhio per occhio, dente per dente.
Ciò non toglie, naturalmente, e penso sia palese a tutti, che la vicenda nel suo insieme si colloca tra il patetico e l'esilarante.
lunedì 7 luglio 2014
Occhio per occhio
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